WWE Planet #263

Scrivere il WWE Planet a una settimana da Wrestlemania non è facile. Gli incontri, infatti, sono arcinoti da tempo e su ogni singolo feud è stato già detto tutto quello che c'era da dire. I pronostici, inoltre, non mi va di anticiparli, in quanto costituiranno l'argomento del prossimo WWE Planet. Pertanto, non mi resta che limitarmi a qualche breve considerazione, sulla base del (poco) che è successo questa settimana.


Prima considerazione. Ho molto apprezzato il main event di Raw, con Randy Orton e John Cena che fronteggiano alla grande tutto il proprio roster, legittimando il loro status di main eventer di Wrestlemania. Paradossalmente questo ultimo mese è stato il miglior mese di Orton nelle vesti di WWE Champion. Orton ha smesso di risultare solo il fifone che era spesso stato negli ultimi tempi, per tornare ad essere più simile al personaggio sbruffone e pieno di sé che aveva interpretato sino alla conquista della cintura più prestigiosa della WWE. Il che non fa che aumentare in me la convinzione che se il regno di Orton non è stato esaltante è stato non tanto per colpa sua, quanto piuttosto per colpa della WWE, che gli ha fatto interpretare un ruolo non consono alle caratteristiche del suo personaggio. Sarebbe bastato poco, a mio avviso, per rendere migliore il regno di Orton. Peccato veramente.

Seconda considerazione. Successivamente alla sospensione di Jeff Hardy, è rimasto vacante un posto tra i partecipanti del Money in the Bank, che da otto sono diventati sette. Nonostante ciò, pare che la WWE non voglia nominare un sostituto di Jeff. La scelta mi troverebbe d'accordo. Ho sempre pensato che otto partecipanti siano troppi, soprattutto se per raggiungere questo numero si è dovuto inserire personaggi come Carlito, John Morrison e Shelton Benjamin, attualmente troppo fuori dal giro che conta per poter aspirare ad un successo. Meglio restare in sette, dunque, anche perché altrimenti il match rischia di diventare un susseguirsi di spot fini a se stessi, senza alcun filo logico ad unirli.

Terza considerazione. Big Show non si capisce bene che cosa sia, se un heel o un face. Probabilmente, la WWE è stata costretta a cambiare i suoi piani a causa della reazione che il pubblico ha avuto nei confronti di Floyd Mayweather, differente da quella preventivata. Il che mi fa pensare che forse in WWE, prima di costruire un feud o un personaggio, dovrebbero prestare più attenzione alle caratterizzazioni dei protagonisti ed alle possibili reazioni del pubblico. Ho sempre più spesso la sensazione che in molte occasioni la WWE creda che il pubblico sia disposto a fischiare o ad osannare un wrestler solo perché così è stato deciso. Le cose, invece, stanno diversamente (come insegna anche il caso Cena), e la gente non è disposta a farsi guidare ciecamente, preferendo decidere autonomamente chi tifare.

Quarta ed ultima considerazione. Non mi è piaciuto per niente il modo in cui è stato gestito il feud tra Undertaker ed Edge. Vista l'importanza dell'incontro e la storia a Wrestlemania dei due protagonisti mi aspettavo una maggior enfasi, la volontà di far credere a tutti che si sarebbe assistito a qualcosa di indimenticabile, ad un vero scontro epico. Invece, ci è stata proposta la solita rivalità, con un Edge che invece di essere pushato a dismisura ed accredidato come possibile interruttore della winning streak di Undertaker ha assunto le vesti dell'ennesima preda da sacrificare ad Undertaker.

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