AEW Dynamite Report 19/04/2023 – A Challenge For The Pillars

L’episodio si apre con un confronto tra i tre potenziali sfidanti all’AEW World Title, Jungle Boy, Sammy Guevara e Darby Allin. Allin dice a Guevara che non ha il potenziale per diventare campione perché è un sottoposto di Jericho e che Jungle Boy è in AEW solo perché appartiene alla clique della California. Jungle Boy gli risponde per le rime e dice che Allin è qui solo perché non ce l’ha fatta come skateboarder e che Guevara è un bastardo nonostante lui lo rispetti. Guevara dice che Jungle Boy è raccomandato come MJF e che lui e Allin sono due facce della stessa medaglia, Allin è diventato campione prima di lui ma ora sarà lui a diventare campione.


Arriva MJF che dice che, allo scopo di determinare il suo sfidante per Double or Nothing, lui e Tony Khan hanno ideato un “Pillars Tournament” in cui i tre si affronteranno per trovare il nuovo #1 contender. Estraendo un bigliettino da un cappello MJF tira fuori il nome di Allin, determinando che quest’ultimo passerà direttamente in finale. Jungle Boy e Guevara, invece, si affronteranno nel main event dello show e il vincitore affronterà Allin la settimana prossima.

Women’s Tag Team match:
Dr. Britt Baker DMD & Jamie Hayter vs The Outcasts (Toni Storm & Ruby Soho w/Saraya)

Hayter e soprattutto Baker accolte da un’autentica ovazione al loro ingresso dato che siamo a Pittsburgh, città natale della DMD. Il match è divertente e combattuto, con alcuni falsi finali che dimostrano la voglia di Baker, colpita con l’AEW Women’s World Title e poi con la Storm Zero, di non perdere di fronte al proprio pubblico ma anche la tenacia di Ruby Soho che esce da uno Stomp della Baker. Nulla può, però, contro la Lockjaw che Baker applica nel bel mezzo del ring e che fa cedere Soho dando la vittoria alle face che possono festeggiare con il pubblico.

Wardlow, intervistato nel backstage da Renee Paquette, dice che ha imparato da un Horseman cosa significa pareggiare i conti. Per questo, resosi conto di essere in svantaggio numerico contro Hobbs e la sua cricca, ha deciso di chiamare un altro Horseman per avere un po’ d’aiuto. Arriva Arn Anderson, che ricorda a Wardlow tutti i numerosi torti da lui subiti nell’ultimo mese. Poi dice a Wardlow che Hobbs e i suoi gli hanno preso il titolo e per questo la pagheranno.

L’Elite va sul ring, con Kenny Omega che dice che il Blackpool Combat Club era composto da alcuni tra i wrestler più rispettati del business finché non hanno fatto sanguinare i suoi amici e e li hanno mandati all’ospedale. Omega dice che è stanco di parlare e chiama fuori il BCC, volendo regolare i conti una volta per tutte. Appare Bryan Danielson sul titantron che distrae l’Elite per il tempo necessario perché il resto del BCC attacchi l’Elite alle spalle e metta fuori combattimento gli Young Bucks. I tre, e Danielson che nel frattempo arriva sul ring, provano a infierire su Omega ma arriva Don Callis che porta con sé Konosuke Takeshita. Quest’ultimo, con un po’ d’aiuto da parte di Omega, mette in fuga il BCC.

TNT Championship match:
Powerhouse Hobbs © w/QTV vs Wardlow w/Arn Anderson

Arriva infine la resa dei conti per Wardlow, che affronta Powerhouse Hobbs in un rematch (42 giorni dopo…) della contesa in cui perse il titolo contro lo stesso Hobbs. Wardlow cerca più volte di prendere il controllo dell’incontro, salvo essere messo in difficoltà dalle interferenze dei membri della QTV, con Marshall che connette anche la QT Cutter che quasi fa perdere Wardlow. Anderson mette in fuga Marshall la cui fuga viene però bloccata da Penta El Zero Miedo, Anderson mette a segno un DDT su di lui. Hobbs cerca la vittoria con un Roll Up ma Wardlow lo rialza, mette a segno la Powerbomb Symphony e mette fine al regno totalmente irrilevante di Hobbs. Dopo il match, Christian Cage e Luchasaurus appaiono sullo stage.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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