Triple H: “NXT 2.0 sarebbe arrivato anche con me al timone”

Il completo restyling del brand di sviluppo della WWE, che oggi è noto come NXT 2.0, ha suscitato le critiche di una parte dei fan, che considerano il prodotto troppo simile a quello del main roster e lontano dagli standard qualitativi cui NXT aveva abituato.


Molti hanno associato questo cambiamento anche all’assenza di Triple H, che di fatto non ha potuto lavorare come Dirigente della WWE per un lungo periodo, a causa dei suoi gravi periodi cardiaci. i suoi uomini principali, ad esempio William Regal, sono stati licenziati, e questo di fatto ha isolato molto l’ex Campione WWE nell’organigramma dirigenziale della Federazione.

A smentire questa ipotesi è stato Triple H stesso, nel corso di una intervista rilasciata a The Athletic.

Le parole di Triple H

“Siamo arrivati ad un punto in cui eravamo sul WWE Network, avevamo il nostro zoccolo duro di fan ma era arrivato il momento di approdare il televisione. Come potevamo farlo? Avevamo bisogno di più esperienza, dovevamo “professionalizzaci un po'” per rendere il prodotto come i fan televisivi vogliono vederlo. Siamo approdati in tv; la pandemia ha incasinato un po’ tutto, perché è arrivata proprio quando siamo partiti, e quindi dovevamo lottare senza pubblico. Ha completamente alterato quello che stavamo facendo. Non abbiamo potuto reclutare o formare talenti per quasi due anni. … Ma lo spettacolo è rimasto. Quindi abbiamo detto, ‘ OK, riavviamolo e torniamo a quello che eravamo originariamente’. Alcune di queste persone magari non erano completamente pronte per la televisione, ma le abbiamo proposte lo stesso, e crediamo che il pubblico sia abbastanza coinvolto da far diminuire gli ascolti, ma lasciando uno zoccolo duro che resterà, e pagando questo prezzo avremo comunque la possibilità di creare nuove stelle. Ecco dunque dove siamo ora, ed i dasti di ascolto si sono anche stabilizzati”

Persone come Bron Breakker, si allenano da un anno. Metà delle donne, sono qui da un anno forse. Ci sono molte cose così fresche e nuove. La gente diceva che l’aver abbandonato NXT nella sua forma iniziale è stata una cosa negativa. Ma è il successivo salto di qualità a essere importante. Si spera che tra un anno e mezzo, nessuno di quelli che sono qui ora lo siano ancora; magari tutti saranno a Raw o a SmackDown. Questa è la magia. È davvero il campionato di sviluppo, il football universitario, il baseball Triple-A. Sì, non sono ancora del tutto pronti per essere in quel ruolo nella major league, ma qui diamo ai fan l’opportunità di scoprirli prima che diventino nomi familiari.”

“Stavamo comunque parlando di questo cambiamento. Era dove eravamo diretti. È successo in un periodo in cui ho dovuto lasciare tutto per un po’. Fortunatamente, Shawn (Michaels) mi ha affiancato per tutto il tempo, quindi è stato perfetto per sostituirmi. Sono uscito di scena, ho fatto quello che dovevo fare, e quel team ha completato il lavoro. Hanno davvero creato uno spettacolo in cui puoi davvero dire che c’è la prossima generazione di stelle”.

The Game si dice felice per chi è andato in AEW

Triple H si è anche detto contento di tutti gli ex NXT che hanno trovato fortuna approdando in AEW. Basti, pensare, ad esempio, ad Adam Cole, che è stato per lungo periodo il leader della Undisputed Era, la stable più importante di NXT:

“Apprezzo tutti quei ragazzi. Ci hanno aiutato ad arrivare dove dovevamo arrivare e ne sono grato. La verità è che c’è stato un periodo in cui stavamo cercando di costruire NXT. Lo abbiamo costruito, e subito dopo stavamo cercando di costruire un marchio che potesse ottenere uno spettacolo televisivo e sostenerlo. Tutti quei nomi ci hanno aiutato ad arrivarci. Non tutti credevano potessero adattarsi al meglio a Raw o SmackDown, ma quelle non sono necessariamente decisioni che dipendono esclusivamente da me, ci sono le decisioni di Vince (McMahon) e le decisioni dei fan; potremo mai continuare a coinvolgerli nel nostro business?

Se stanno facendo bene altrove, sono felice per loro. Rimango in contatto con quasi tutti loro. Mi piace pensare che siano entrati in noi qui, abbiamo insegnato loro molto, li abbiamo portati a (un livello più alto) dove hanno imparato a fare televisione, come essere professionisti e tutto il resto per avere successo anche dove sono ora. Ad un certo punto, potrebbero tornare con noi, o potrebbero non farlo mai perché non si adattano al nostro marchio, ma va bene così. Ci hanno portato a certi livelli, e ne sono grato, e loro lo sono grati a noi per questo; poi abbiamo preso strade diverse. Ma questo non ferma il treno. Le persone lasciano le squadre di football, si spostano continuamente in squadre diverse ed è fantastico”.

Andrea De Angelis
Andrea De Angelis
Appassionato di Wrestling da diversi anni, tra i suoi preferiti Undertaker, The Rock e Kurt Angle. Cura la sezione notizie del sito
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