Michael Myers ha scritto:
Max Payne 3 l'ho sempre cercato di dribblare; il netto cambio d'atmosfera rispetto ai primi due capitoli, i Remedy non più alla guida ed i casini durante lo sviluppo mi facevano puzzo di merda. Però ne parlano tutti bene e mi sto convincendo ad acquistarlo, se non lo prendo adesso lo prenderò prossimamente in versione retail. Se però mi rovina lo splendido ricordo dei primi due vi vengo a cercare tutti a casa

Già il film
@KTW: Se non hai giocato ai primi due prendili assolutamente tipo subito, capolavori infiniti (soprattutto il primo). Che poi le storie sono anche collegate.
Non farti assolutamente ingannare.
Si, c'è uno stacco d'ambientazione, ma qui abbiamo a che fare con il Max Payne più cupo e distrutto della serie, un uomo sull'orlo del collasso che passa le sue giornate tra alcool e medicinali, in eterna lotta con i suoi demoni interiori. Diventato bodyguard dei Branco, una facoltosa famiglia brasiliana (e verrà spiegato come e perché, tramite una serie di flashback che strizzano l'occhio ai capitoli precedenti in quanto ad ambientazione), costretto a passare le giornate in un ambiente a lui avulso, si ritroverà invischiato in una rete di complotti mirati a distruggere la famiglia, che avranno serie ripercussioni anche su lui stesso.
Per quanto riguarda il gameplay, si parla di un gioco fedele al suo passato e allo stesso tempo in linea con i tempi, comunque abbastanza hardcore in certi punti.
Anzitutto, interfaccia essenziale: tutto ciò che appare su schermo è esattamente ciò che serve sapere, quindi l'immancabile sagoma di Max che diventa rossa quando viene colpito, il bullet time e l'icona dell'arma con relativi proiettili.
E' stato introdotto il sistema di copertura, tuttavia la notevole aggressività dei nemici non permetterà di nascondersi sempre nel solito punto e costringerà spesso a cambiare posizione e strategia per avere la meglio. A questo, si ricollega uno dei punti forti del gioco: rigenerazione della vita al minimo, non è sufficiente nascondersi ed attendere di guarire del tutto, saranno necessari i cari vecchi painkillers per riottenere la salute persa. Interessante l'introduzione della seconda chance: quando l'energia arriva allo zero, se si dispone ancora di painkillers, Max andrà automaticamente in bullet time mentre sta cadendo a terra. Se si colpisce l'ultimo nemico che ha sparato, allora si prenderà automaticamente l'antidolorifico e si tornerà in azione, altrimenti si muore e si riparte dall'ultimo checkpoint.
Inoltre, dimenticati le trentamila armi da portare appresso, dato che qui se ne possono portare al massimo tre, ovvero due piccole (pistole varie e uzi, da usare singole o in coppia) e una grande (fucili, M16 e quant'altro).
Sono presenti anche le scene scriptate in bullet time che sono semplicemente favolose.
La difficoltà è giusta, non è facile ma nemmeno difficile a tal punto da risultare frustrante. Anche a difficoltà normale, offre un livello di sfida non indifferente.
L'unico difetto sono i sottotitoli, estremamente piccoli di dimensione, tanto che se non giochi vicino risulta quasi impossibile leggerli.
Max Payne 3 è assolutamente da giocare: per la trama, per il gameplay, per il personaggio carismatico che è Max, per tutto.
Dammi retta e vedrai che non rimpiangerai assolutamente i capitoli precedenti.