Re: ATP WORLD TOUR - 2013 Season | Battle for Supremacy
Inviato: 15/11/2013, 19:02
Mentre la Coppa Davis è iniziata, e Djokovic ha portato la Serbia sull'1-0 grazie alla vittoria su Stepanek per 7-5 6-1 6-4, ecco varie news.
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Oggi alle ore 16 inizierà la finale di Davis Cup tra Serbia e Rep. Ceca.
Prima dell’inizio dell’attesa finale è già arrivata una notizia che nulla centra con il tennis giocato.
A Viktor Troicki è stato impedito l’ingresso alla Arena di Belgrado.
La Federazione Serba ha applicato una norma in cui un giocatore squalificato per doping non può assistere nemmeno agli incontri del circuito ATP-ITF-WTA.
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L'ITF (Internation Tennis Federation) ha deciso proprio in questi giorni di intervenire sulla questione "doping", ribadendo che i suoi programmi stanno funzionando benissimo e che non condivide lo scetticismo di alcuni giocatori come Roger Federer e Novak Djokovic.
"Credo che il mondo del tennis stia facendo un grande lavoro e lo dimostrano i casi di "alto profilo" come quelli di Marin Cilic e Victor Troicki", ha affermato Stuart Miller, capo dell'anti-doping. "Ciò mi dice che il nostro sistema funziona e non credo che tutte queste critiche siano necessarie, né tantomeno giuste. Non dimentichiamoci che il nostro sistema prevede test durante le competizioni e fuori dalle competizioni, con il prelievo costante di campioni di urine e sangue. Senza contare che con l'introduzione del passaporto biologico, possiamo monitorare sempre la situazione".
Ricordiamo che Novak Djokovic si era apertamente schierato contro il sistema che, secondo lui, ha accusato ingiustamente Victor Troicki, mentre Federer si era concesso qualche critica, sostenendo che non venivano fatti abbastanza test per assicurare un completo controllo e che, anzi, i test fatti su di lui erano persino diminuiti nel corso degli anni.
"Le informazioni che abbiamo sul numero dei test non corrispondono a quanto detto da Roger Federer", ha dichiarato Miller, "Ciò non vuol dire che non ci siano altre organizzazioni che magari hanno diminuito i test fatti su di lui, ma per quanto ci riguarda i nostri sono rimasti costanti da 10 anni a questa parte".
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A sei mesi dalla morte di Brad Drewett, iniziano a circolare le prime voci riguardo al nuovo Chief Executive Officer dell'ATP. Secondo USA Today, Chris Kermode è il migliore tra i "papabili". Il direttore generale delle ATP World Tour Finals avrebbe già espresso il proprio consenso a ricoprire il ruolo di amministratore delegato. Non è ancora stata ricevuta alcuna comunicazione ufficiale da Londra ma, stando a quanto dichiarato nelle ultime riunioni nella capitale inglese, l'ATP dovrebbe pronunciarsi sulla questione nei prossimi giorni.
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Uno dei grandi punti interrogativi dei prossimi Australian Open sarà la presenza o meno di Andy Murray, assente dai campi ormai da tempo per via dell'infortunio alla schiena che gli ha impedito di tornare in campo.
Il campione di Wimbledon ha tuttavia manifestato perplessità sul suo stato di forma, a tal punto da prendere in considerazione l'uso di una nuova racchetta: "Quando giochi molto, percepisci il minimo cambiamento nella palla, nella velocità del campo, nella racchetta o nel grip. Ma quando non giochi per più di 6 settimane, il tuo braccio è completamente intorpidito. Sembra che tu non sia in grado più di colpire la palla. Bisogna ricominciare tutto da capo. Non importa con cosa giochi, ti sentirai strano comunque. Ora sono nel periodo in cui voglio solo cominciare a colpire di nuovo la palla."
Murray ha comunque rivelato che è stato costrettoa fermarsi perché non ne poteva più dei continui dolori: "Volevo giocare, ma stava diventando frustrante. Era qualcosa che portavo con me da molto a lungo e alla fine ho giocato col dolore troppo tempo. Ho continuato a giocare nonostante l'infortunio per 19/20 mesi. Ho dovuto fermarmi. Risolvere il problema almeno vorrà dire stare bene per i prossimi 5/6 anni della mia carriera. Voglio solo che finisca tutto."
La presenza di Andy agli Australian Open continua ad essere in forse. Il numero 4 del mondo aveva affermato che avrebbe partecipato solo se al 100%.
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Roger Federer non giocherà il prossimo anno nell'ATP 500 di Rotterdam. Lo ha dichiarato Richard Krajicek, che ha annunciato la notizia ai media olandesi.
Federer aveva partecipato al torneo negli ultimi due anni, vincendo anche il titolo nel 2012.
Nemmeno Novak Djokovic sarà ai nastri di partenza.
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Oggi alle ore 16 inizierà la finale di Davis Cup tra Serbia e Rep. Ceca.
Prima dell’inizio dell’attesa finale è già arrivata una notizia che nulla centra con il tennis giocato.
A Viktor Troicki è stato impedito l’ingresso alla Arena di Belgrado.
La Federazione Serba ha applicato una norma in cui un giocatore squalificato per doping non può assistere nemmeno agli incontri del circuito ATP-ITF-WTA.
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L'ITF (Internation Tennis Federation) ha deciso proprio in questi giorni di intervenire sulla questione "doping", ribadendo che i suoi programmi stanno funzionando benissimo e che non condivide lo scetticismo di alcuni giocatori come Roger Federer e Novak Djokovic.
"Credo che il mondo del tennis stia facendo un grande lavoro e lo dimostrano i casi di "alto profilo" come quelli di Marin Cilic e Victor Troicki", ha affermato Stuart Miller, capo dell'anti-doping. "Ciò mi dice che il nostro sistema funziona e non credo che tutte queste critiche siano necessarie, né tantomeno giuste. Non dimentichiamoci che il nostro sistema prevede test durante le competizioni e fuori dalle competizioni, con il prelievo costante di campioni di urine e sangue. Senza contare che con l'introduzione del passaporto biologico, possiamo monitorare sempre la situazione".
Ricordiamo che Novak Djokovic si era apertamente schierato contro il sistema che, secondo lui, ha accusato ingiustamente Victor Troicki, mentre Federer si era concesso qualche critica, sostenendo che non venivano fatti abbastanza test per assicurare un completo controllo e che, anzi, i test fatti su di lui erano persino diminuiti nel corso degli anni.
"Le informazioni che abbiamo sul numero dei test non corrispondono a quanto detto da Roger Federer", ha dichiarato Miller, "Ciò non vuol dire che non ci siano altre organizzazioni che magari hanno diminuito i test fatti su di lui, ma per quanto ci riguarda i nostri sono rimasti costanti da 10 anni a questa parte".
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A sei mesi dalla morte di Brad Drewett, iniziano a circolare le prime voci riguardo al nuovo Chief Executive Officer dell'ATP. Secondo USA Today, Chris Kermode è il migliore tra i "papabili". Il direttore generale delle ATP World Tour Finals avrebbe già espresso il proprio consenso a ricoprire il ruolo di amministratore delegato. Non è ancora stata ricevuta alcuna comunicazione ufficiale da Londra ma, stando a quanto dichiarato nelle ultime riunioni nella capitale inglese, l'ATP dovrebbe pronunciarsi sulla questione nei prossimi giorni.
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Uno dei grandi punti interrogativi dei prossimi Australian Open sarà la presenza o meno di Andy Murray, assente dai campi ormai da tempo per via dell'infortunio alla schiena che gli ha impedito di tornare in campo.
Il campione di Wimbledon ha tuttavia manifestato perplessità sul suo stato di forma, a tal punto da prendere in considerazione l'uso di una nuova racchetta: "Quando giochi molto, percepisci il minimo cambiamento nella palla, nella velocità del campo, nella racchetta o nel grip. Ma quando non giochi per più di 6 settimane, il tuo braccio è completamente intorpidito. Sembra che tu non sia in grado più di colpire la palla. Bisogna ricominciare tutto da capo. Non importa con cosa giochi, ti sentirai strano comunque. Ora sono nel periodo in cui voglio solo cominciare a colpire di nuovo la palla."
Murray ha comunque rivelato che è stato costrettoa fermarsi perché non ne poteva più dei continui dolori: "Volevo giocare, ma stava diventando frustrante. Era qualcosa che portavo con me da molto a lungo e alla fine ho giocato col dolore troppo tempo. Ho continuato a giocare nonostante l'infortunio per 19/20 mesi. Ho dovuto fermarmi. Risolvere il problema almeno vorrà dire stare bene per i prossimi 5/6 anni della mia carriera. Voglio solo che finisca tutto."
La presenza di Andy agli Australian Open continua ad essere in forse. Il numero 4 del mondo aveva affermato che avrebbe partecipato solo se al 100%.
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Roger Federer non giocherà il prossimo anno nell'ATP 500 di Rotterdam. Lo ha dichiarato Richard Krajicek, che ha annunciato la notizia ai media olandesi.
Federer aveva partecipato al torneo negli ultimi due anni, vincendo anche il titolo nel 2012.
Nemmeno Novak Djokovic sarà ai nastri di partenza.