The Pedigree #339 – NO, REALLY, IT’S BEEN A BAD YEAR

Perché un conto è mettersi qui a discutere di una federazione che, nonostante risorse economiche illimitate, non è in grado di proporre un prodotto competitivo ed all'altezza delle aspettative. Un conto è mettersi qui a criticare la mancanza di nuovi talenti di alto livello, o l'incapacità di trasformare in tali wrestler di buone speranze, parlare di match scontati e di pay-per-view che non valgono l'acquisto, ma tutt'altra storia è combattere contro i mulini a vento.


Questo, per la WWE, è stato un anno funesto.
Un anno tempestato di sfighe, giusto per essere fini, un anno in cui tutto quello che poteva andare male lo ha fatto, e tanto che c'eravamo abbiamo aggiunto anche qualche extra che non si sa mai.

Prendete soltanto la lista infortuni: Undertaker, Orton, Cena.
Il primo che, ormai, si deve fermare ogni piè sospinto perché il fisico non ce la fa più, ma che è costretto a rientrare ogni volta perché Smackdown ha troppo bisogno di lui.
Il secondo che, dopo un ottimo regno da campione, con tanto di vittoria a Wrestlemania, si fa male in una maniera quasi ridicola, saltando la terza corda ed atterrando male per evitare i gradoni d'acciaio, privando così Raw del suo heel di punta e costringendo la federazione a ricorrere ai ripari con storyline secondarie utili giusto come riempitivi.

E tanto che ci siamo aggiungiamo anche John Cena, che per la seconda volta consecutiva subisce un grave infortunio e si vede costretto a fermarsi ai box per parecchie settimane. Certo, Cena era in fase calante per ciò che concerne le vittorie, ma data la peculiarità del personaggio va a finire che questo fattore, più che essere di giovamento, aumenta la sfortuna del caso. Cena era, per così dire, in recupero con i fan, stava pian piano riguadagnando quella fascia di pubblico che gli aveva voltato le spalle mesi or sono, e con fatica e dedizione si stava ritagliando il proprio spazio come, se non top, almeno uno dei face di maggior impatto di Raw. Ed inoltre era invischiato in una faida inedita ed interessante come quella con Batista, faida che sul lungo periodo avrebbe potuto rappresentare un ottimo momento per cambiare le carte in tavola e far ripartire i fiacchi ascolti di questo periodo.
Ed invece altro stop, conseguente operazione perfettamente riuscita ed altre settimane di riabilitazione che si aggiungono al calendario. Con in più il fattore rientro, ovvero quando i medici daranno a Cena l'ok per lottare e lui tornerà. Vincerà forte dell'hype da comeback, e come reagirà il pubblico sarà tutto da verificare.

Basterebbe forse questo per mettere in ginocchio i piani di una federazione, che si vede praticamente sempre priva dei suoi wrestler di punta ed impossibilitata a fare progetti a lungo termine, visto che settimanalmente c'è qualche ulteriore novità che costringe i bookers a tornare davanti al computer. Ma in un anno simpaticamente sinistro come questo, non ci si poteva certo fermare qui.
Ed infatti, ad una manciata di giorni da Unforgiven, un ulteriore wrestler sembra essersi infortunato, e chiaramente stiamo parlando di un altro main eventer: Shawn Michaels.
Notizia che arriva fresca da Raw, dove dopo aver siglato il contratto (che, quindi, suppongo levi da questo match la dicitura di unsanctioned) con Chris Jericho, HBK pare essersi fatto male mentre malmenava Lance Cade, ironia della sorte in un segmento che non ha aggiunto niente al momento e che, a posteriori, si sarebbe tranquillamente potuto evitare senza andare a sminuire quello che poteva essere il valore dello show. Ma in questo 2008, forse, era chiaro che sarebbe andata così.

A questo punto resta da vedere cosa succederà ad Unforgiven.
HBK darà forfait, e rimanderanno il match a data da destinarsi? Oppure il match si farà, e sarà un'altra vittoria per Jericho in modo da preparare, una volta ristabilitosi HBK, la vendetta definitiva? Oppure la WWE annuncerà l'infortunio, toglierà il match (indubbiamente il migliore della card) rischiando di perdere parecchi acquisti ed allungherà i tempi degli altri incontri barra ne aggiungerà qualcuno di nuovo e probabilmente inutile?
Si vedrà, di certo ancora una volta la storyline migliore del momento si deve interrompere per un infortunio, costringendo tutti a posticipare gli eventi e trovare dei degni tappabuchi nel giro di poche ore.
Insomma, il prodotto WWE non sarà di certo il massimo per qualità ed ingegnosità, ma davanti a questa sfilza di eventi inizio a credere che, forse, poco di meglio si sarebbe potuto fare.

E così Unforgiven perde buona parte del suo appeal, e stando le cose come stanno si deve affidare ai suoi tre Scramble Match per aprire i portafogli dei tifosi. Scramble match che, però, appaiono piuttosto scontati (HHH sicuro a Smackdown, CM Punk al 95% più un 5% a Batista a Raw, mentre per quel che mi riguarda l'unica sorpresa potrebbe essere Matt Hardy che se la gioca quasi alla pari con Mark Henry), e che dopo un'edizione di Summerslam non proprio straordinaria non so quanto invoglieranno la gente a sborsare quattrini.

Se, magra consolazione, la WWE può quindi utilizzare la sfortuna come ragione di un anno a tratti da dimenticare, rimane comunque il problema infortuni, quest'anno davvero troppi e soprattutto nei momenti peggiori ed ai wrestler meno indicati, che anche per gli anni a venire rischia di diventare una piaga incontrollabile se non vi si porrà, quanto meno, un freno.

Io, onestamente, non saprei dire da cosa può dipendere questa moria di lottatori. Se siano loro ad allenarsi in maniera sbagliata, se sia la preparazione atletica richiesta dalla WWE ad essere troppo eccessiva, o se sia il calendario degli eventi che pesa troppo sulla salute dei lottatori, di sicuro questa situazione non è da sottovalutare.
Perché se si trattasse soltanto di Undertaker e Michaels, allora si potrebbe pensare agli acciacchi dovuti ai tanti anni di servizio che inevitabilmente logorano il fisico.
Ma se si tiene conto che anche due atleti giovani come Orton e Cena sono giunti al secondo grave infortunio, senza dimenticare HHH che anch'egli ha avuto i suoi bei problemi, ci si rende facilmente conto che la situazione, sotto la superficie, è ben più seria del previsto.

For now The Game's over, a martedì prossimo.

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