The Pedigree #337 – SUMMERBUZZ

Nonostante si tratti di uno dei Big Four, e rappresenti da sempre un evento molto atteso, non si può certo dire che questo Summerslam stia nascendo sotto i migliori auspici. L'aria che si respira non è certo quella delle grandi occasioni, alcuni incontri già annunciati hanno fatto parecchio storcere il naso (HHH vs. Khali, oppure un Cena vs. Batista sbattuto lì in mezzo senza arte né parte…) e, stando a quanto visto fino ad ora, non si prospettano clamorosi cambi di scena da qui alla messa in onda dello show.
Che la causa sia il periodo estivo, da sempre difficile per la WWE e per le televisioni in generale, abbinato ad un'annata non proprio fantastica per ciò che riguarda i prodotti di Stamford è un'ipotesi che pare trovare più di un fondamento, di certo però la WWE riesce comunque a fare parlare di se, sebbene in ambiti lontani dal prossimo pay-per-view.


E' stato infatti da poco reso noto, tramite il solito scarnissimo comunicato, che la WWE e Ric Flair hanno deciso di separare le proprie strade, rompendo quindi un sodalizio che dopo l'addio di Flair durante Wrestlemania sembrava destinato a perdurare dietro le quinte.
Ora, ad onor del vero non vedo grossi drammi dietro questo addio. Certo, Flair resta il più grande e niente cancellerà quanto fatto in passato, ma onestamente non è che la WWE perda chissà chi da questa scissione.
Da un lato, innanzitutto, va detto che tutti i ruoli offerti a Flair erano stati rifiutati dal Nature Boy stesso, che poca voglia pareva avere di collaborare con la WWE in ruoli esterni alla televisione. In seconda battuta, per quanto grande, Flair era arrivato agli sgoccioli ed ormai nulla gli era rimasto da offrire tra le corde. Impensabile, quindi, progettare un suo ritorno a tempo pieno date le pessime condizioni fisiche, e di certo Ric Flair in un ruolo secondario difficilmente avrebbe smosso in maniera sensibile gli ascolti.
Flair, quindi, è ora privo di qualsiasi impedimento e libero di prendere parte a qualsiasi manifestazione, cosa che pare sia stata ragione alla base della rescissione del suo contratto.
E come ogni volta, quando un wrestler WWE fa le valigie, subito la mente corre alla TNA.
Certo.
Ma cosa mai dovrebbe farsene la TNA di Ric Flair? Farlo lottare, quando praticamente il 90% del roster di Dixie Carter si muove al quadruplo della velocità di Flair? Inserirlo in una storyline, magari in un ruolo passivo? Probabile, di certo Flair non si sposterà gratis e di certo non sarà lui a far innalzare gli ascolti, cosa verso la quale invece la TNA dovrebbe puntare con tutte le sue forze. Insomma, purtroppo la TNA si è costruita ingiustamente la nomea di discarica della WWE, nomea che a Stamford sono ben felici di fomentare silenziosamente, ma prendere Flair sarebbe un errore colossale. Flair è stato il numero uno, fatto che nessuno potrà cancellare, ma ora rischia soltanto di risultare ridicolo e fuori tempo e per la TNA, un simile crollo d'immagine, potrebbe essere un colpo piuttosto duro da digerire.

E per un wrestler che se n'è già andato, sembra che anche qualcun altro stia seriamente pensando di fare le valigie.
E' notizia di poche ore fa, seppur fino ad ora non confermata da fonti ufficiali, che anche Mick Foley starebbe seriamente pensando di abbandonare il suo ruolo da commentatore, ruolo per il quale aveva più che degnamente sostituito un già ottimo JBL e ruolo nel quale Mick aveva ottenuto ampi consensi.
A differenza della dipartita di Flair, però, questa per la WWE potrebbe essere una situazione molto più difficile da gestire.
Con JBL impegnato a Raw, e con Todd Grisham già al commento della ECW al posto del nuovo GM di Raw Mike Adamle, la WWE rischierebbe di trovarsi quanto mai spiazzata per quel che riguarda le proprie voci. Se Raw infatti ancora regge, seppure il binomio Cole / Lawler sia anni luce distante da quello formato dal Re e da Jim Ross, Smackdown di certo non potrebbe contare solo sulle forze del vecchio JR. La soluzione più logica apparirebbe, visti anche gli innumerevoli e fallimentare tentativi compiuti in passato dalla WWE di inserire wrestler al tavolo di commento, quella di spostare Tazz al suo vecchio ruolo lasciando quindi più scoperta la ECW. A quel punto, però, l'unico papabile candidato sarebbe Jonathan Coachman e, visti i precedenti e visto quanto stenta ad imporsi lo show su Sci-Fi, non apparirebbe molto logico mettere uno spettacolo in mano a persone con così poca esperienza. Né, però, sembrerebbe una buona idea affiancare Coachman a Ross, oppure riformare la coppia storica a Raw e riportare Cole, sempre con Coachman, a Smackdown. Insomma, seppur si stia parlando di un commentatore e non dell'attuale campione del mondo, sappiamo bene quanto un commento sia capace di sollevare le sorti di uno show, ed in questo momento se c'era una grana della quale la WWE non aveva bisogno di occuparsi era proprio questa.
Staremo a vedere gli sviluppi futuri, in attesa di eventuali conferme o smentite, per vedere anche come la WWE reagirà a questa dipartita che sicuramente giunge come una doccia fredda e che lascia scoperta una posizione che, a quanto pare, nonostante il talento di JBL e Foley deve risultare piuttosto insostenibile.

Ma per due persone che lasciano la WWE, ce n'è una che arriva all'interno del booking team direttamente da Hollywood: Freddie Prinze Jr.
Ora, non si può certo dire che Prinze abbia lasciato il segno nell'industria cinematografica grazie a pellicole come So cosa hai fatto, Top Model per caso e la saga di Scooby Doo, ed anzi il 95% della sua fama deriva dal fortunato matrimonio con Sarah Michelle “Buffy” Gellar, eppure non deve stupire più di tanto il suo approdo a Stamford.
Si può dire, e così diranno, che almeno Prinze è un fan WWE e conosce i wrestler ed il prodotto, a differenza degli specialisti assunti da Stephanie McMahon che chiedevano a JBL dove nascondesse durante i match la sacca con il sangue, ma a mio avviso la ragione dietro alla sua assunzione è una sola e del tutto differente, e che di certo non a sorpresa arriva poco dopo l'annuncio da parte della WWE di aver trasformato la WWE Films in WWE Studios, un brand della compagnia che dovrebbe occuparsi di spettacolo a tutto tondo.
Il sogno di Vince McMahon di sfondare nello show business, al di fuori del wrestling, non è mistero per nessuno. Anzi, ad onor del vero in principio l'allora WWF doveva essere soltanto un viatico per raccimolare soldi, per poi poter compiere il grande salto, e da allora mai questo sogno di gloria pare essersi sopito nel vecchio VinnieMac.
E quale mezzo migliore, allora, se non un attore piuttosto noto nonché marito di un vero e proprio idolo generazionale per cercare di aprire quelle porte che, fino ad ora, il wrestling non era stato in gradi di sfondare?
Poi, forse, la WWE riuscirà a far partecipare la Gellar ad uno dei suoi show e questo aiuterà gli ascolti (dubito, dati anche gli incassi dei suoi ultimi film, ma vedremo…), e magari Prinze avrà anche qualche buona idea, ma resto convinto che dietro alla sua assunzione, che inevitabilmente e forse senza sbagliare ha fatto storcere il naso a parecchie persone, ci sia soltanto il tentativo di farsi largo in un mondo nel quale, è risaputo, il wrestling non è quasi mai accolto a braccia aperte.
Si potrebbe quindi discutere del perché la WWE non si voglia una volta per tutte rassegnare, accettando il proprio ruolo (ruolo che, comunque, ha prodotto milionate di dollari nel corso degli anni…) e lavorando soltanto su quello per renderlo sempre migliore, invece di gettarsi a testa bassa in progetti paralleli, ma non è questo il momento.
Terminata l'estate, quando gli ascolti torneranno solidi e quando tutte le televisioni metteranno in campo i propri assi, vedremo veramente se le scelte della WWE si sono rivelate sagge.

Per il momento salutiamo Flair (che, comunque, prima o poi tornerà, ci scommetto), accogliamo Freddie Prinze Jr. e vediamo cosa mai farà Foley, mentre la card di Summerslam prende lentamente corpo e, fino ad ora, non c'è molto di cui andare entusiasti.
Certo, un Hell In A Cell tra Undertaker ed Edge è un piatto sicuramente ghiotto, ma lo è così tanto da sacrificare al suo altare tutto il resto di uno degli show più attesi dell'anno?

For now The Game's over, a risentirci fra due settimane (it's holiday time, folks!).

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