The Pedigree #297 – ROD. TODD. FLANDERS?!?

Poco mi aspettavo da Cyber Sunday, e poco ho ricevuto.
Ho versato il mio obolo mensile nelle tasche di Vince McMahon, ho passato la serata tra birra e risate ed alla fine siamo ancora qui, senza che nulla sia cambiato, e nonostante tutto ancora misteriosa rimane l'identità che si cela dietro ai vari video che ormai sono uno dei punti cardine degli show WWE.


E punti cardine – non si veda ironia dove non ce n'è – lo sono davvero.
Perché se è giusto dare a Cesare quello che è di Cesare, è altrettanto giusto dare credito alla WWE quando le cose vengono fatte bene, e sicuramente il modo in cui questi video (che si è supposto essere promo per il rientro di qualcuno, ma magari persino questo è un errore…) stanno facendo irruzione a Raw, nei pay-per-view e all'interno di WWE.com sta scatenando fermento e curiosità tra i fan della federazione di Stamford. Curiosità, solitamente, porta interesse. Interesse porta spettatori, spettatori portano ascolti, ascolti portano soldi, soldi portano allegria in casa McMahon. Che poi chissenefrega se Vince è felice o meno, però magari quando sorride gli vengono idee migliori. Chi lo sa…

Comunque, si diceva, Cyber Sunday è passato senza lasciarsi dietro grossi strascichi.
E sia detto da principio, nella politica di snellimento dei pay-per-view che la WWE sta attuando (ad ora sono saltati December To Desmember – nooooooooo!!! – e New Year's Revolution), e che mi trova completamente d'accordo, anche Cyber Sunday meriterebbe di entrare nella lista. Sarò io che sono poco attratto dall'idea dell'interattività (specie se questa vuol dire Miz per il titolo…), sarà che spesso per trovare qualcosa da far votare al pubblico si trovano soluzioni che poco centrano con le storyline in atto (come ad esempio la scelta dell'arbitro per il match valevole per il World Heavyweight Title…), ma alla fine preferisco restare fedele al concetto “classico” di pay-per-view e se mai dovesse Cyber Sunday scomparire dai teleschermi dubito verserei grosse lacrime.
La parte lottata, comunque, si è sempre assestata su livelli discreti, niente di eccelso ma nemmeno cose inguardabili, va però sottolineato che non vi erano grosse storyline a seguito dei match precedenti ai due main event e questo può aver influito negativamente sull'esito “emozionale” degli incontri.
Due cose, però, mi hanno particolarmente colpito (in positivo). Michaels vs. Orton, Batista vs. Undertaker e specialmente il modo in cui i due incontri sono giunti alla propria conclusione.

Batista schiena Undertaker. Pulito. Che è quasi roba da record.
Che il Deadman non fosse in grande forma si sapeva, ma che arrivasse per lui una sconfitta così pesante francamente non me lo sarei mai aspettato. Specialmente perché davanti a lui c'era Batista, ultimamente lottatore molto chiacchierato ma non certo per meriti sportivi, che prima di strappare il titolo dalla vita di Great Khali aveva infilato una serie di sconfitte che non lasciavano presagire per lui un radioso futuro all'interno della compagnia.
Invece questa vittoria arriva come una grossa conferma, da parte della WWE, di voler ancora puntare sull'Animale nei tempi a venire. Magari la WWE ha solo voluto seguire il momento (dato che le biografie di Batista e Jericho si stanno contendendo la vetta dei libri sportivi più venduti), magari sono state proprio le parole di Batista riportate dai vari siti a spingere la WWE a lasciargli il titolo, fatto sta che aver sconfitto Undertaker in maniera così netta è una cosa di cui pochissimi possono vantarsi, e di certo adesso il regno da campione di Big Dave assume connotati ben più prestigiosi. Il che, ovviamente, porterà chi gli strapperà la cintura a compiere una mezza impresa (probabilmente Edge), e se nel frattempo Undertaker dovesse essere tornato in forma più smagliante allora, in vista del Citrus Bowl, le cose potrebbero radicalmente cambiare.
Se però, come contorno, non ha mancato di divertire JBL, personaggio che mai ho digerito come wrestler ma che si sta ai miei occhi assolutamente rivalutando come commentatore, stranamente scocciato è apparso Steve Austin, eletto con un plebiscito ma che, dall'inizio alla fine, non ha mai dato l'idea di essere interessato al match. Anche perché, come detto prima, non c'erano rivalità in corso a Smackdown! che lo vedessero anche solo alla lontana protagonista e quindi non avrebbe avuto molto senso vedere il Texas Rattlesnake favorire l'uno o l'altro contendente. Sarebbe magari stato meglio inserire l'incontro di Raw in chiusura, specialmente visto che è toccato a Michaels sfruttare la title shot, o magari scegliere una stipulazione speciale da far votare; alla fine l'incontro non ne ha risentito granché ma il “voto da casa” è apparso quanto mai inutile (però Austin ha una nuova maglietta…).
A Survivor Series, comunque, rientrerà Edge, come visto dal promo andato in onda durante Cyber Sunday. Sarà interessante vedere se verrà inserito subito nella lotta al titolo e se Undertaker dovrà farsi da parte oppure se si tratterà di una gara a tre. Certamente Edge, ora che Sci-Fi ha rinnovato il contratto, sarà per Smackdown! una vera manna dal cielo. Cosa invece abbia ancora da offrire la ECW mi rimane un mistero. Come detto la settimana precedente avrei preferito di gran lunga vederla fondersi con Smackdown!, vedremo se la WWE avrà in serbo grosse novità oppure se si sarà trattato soltanto di una “strana” mossa di mercato.

Intanto, a Raw, Orton torna a casa con la cintura e Michaels ci torna senza gioielli. Di famiglia. Cortesia del Legend Killer, che per dimostrare di essere meglio di Snitsky ha rivoluzionato il concetto di Baby Killer. Orton, infatti, non si limita ad ammazzare feti. Lui, il problema, lo risolve direttamente all'origine. Eh, mi sa che sotto sotto HBK avrebbe preferito un altro calcio in testa…
Comunque, per una volta, devo dire di aver gradito il finale per squalifica, nonostante solitamente io sia uno di quelli che preferisce i risultati netti, sia l'una o l'altra parte che ne trae beneficio.
Dopo tutto poche erano le possibilità tra cui la WWE poteva scegliere.
Orton, appena laureatosi campione dopo mesi spesi a ricostruirne la credibilità, non poteva permettersi una sconfitta. HBK, appena rientrato, viaggiava sulla stessa linea d'onda. E se il feud, come mi auguro, doveva proseguire (anche se non accolgo con molta gioia la reunion numero seimilatrecentodue della D-X), una squalifica era l'unica opzione possibile. Anche perché, a differenza delle sconfitte patite in egual maniera da Batista nemmeno tanto tempo fa, il modo in cui Orton si è fatto squalificare ha pienamente giustificato incontro e personaggio.
Non il solito colpo da dietro, non il solito braccio alzato alle spalle dell'arbitro per ottenere un vantaggio, ma un bel diretto là dove non batte il sole, perché tutti potessero vedere e, ahimè, sentire il dolore di Michaels. Giusto a dire “me ne fotto di cosa devo fare per tenermi stretta la cintura”. E se si cercavano altri modi per rendere Orton indigesto al pubblico, questo è stato senza dubbio un ottimo espediente.
Orton, ora come ora, è un heel vecchissimo stampo, roba da Ric Flair vs. Harley Race, ed alla fine rischia persino di diventare un personaggio popolare nel suo essere estraneo ai vari cool-heel che la WWE ci aveva proposto ultimamente. Poi, magari già a Survivor Series, sarà Michaels a prendersi la cintura (cosa a mio avviso non molto scandalosa, non vedo perché uno come HBK non potrebbe farsi un altro giro titolato…), di certo il modo in cui stanno facendo di Orton un heel spietato è da applausi e fa ben sperare per il futuro del ragazzo.

Per ciò che concerne il resto della card, invece, poco da dire.
Inutili le divas (anche se almeno Mickie James ha strappato una vittoria), nella media Kane ed MVP così come Finlay e Mysterio, mentre da segnalare la vittoria di Kennedy, contentino dopo le recenti sconfitte (e la misera percentuale di voto), anche se credo che la WWE non abbia ancora dimenticato l'aver dovuto cancellare una storyline focale come quella del figlio illegittimo a causa della Signature Pharmacy e che quindi per lui i prossimi mesi non saranno del tutto rosei. Come da previsione HHH sconfigge Umaga (però niente sangue, personalmente pensavo ad un incontro più brutale…), mentre per la ECW è stato il turno di The Miz il che è tutto dire.
Cyber Sunday passa senza fare troppi danni, si lascia vedere ma forse, a ben guardare, non vale l'effettiva spesa (specie in America).
Quindi o si studia meglio il sistema del voto, oppure è meglio lasciar stare. Anche perché, se si può votare quante volte si vuole, che senso ha sbullarsela dei tredici milioni di voti? Se almeno lo show avesse fatto tredici milioni di acquisti…
E poi, con Survivor Series alle porte, Armageddon ed infine l'inizio del periodo più caldo dell'anno, spettacoli come questo sembrano più intralci sul percorso che non occasioni per creare qualcosa di valido, e credo che alla fine preferiremmo tutti avere meno show ma una qualità mediamente più elevata che non spettacoli a ripetizione, quando alla fine trovarne almeno due effettivamente degni di essere visti è quasi un miracolo…

Comunque ottobre giunge al termine, i Boston Red Sox vincono le World Series (ciao Erik!), Orton vince due volte il titolo del mondo e Jericho si appresta a tornare forte delle vendite di A Lion's Tale e forte dei cori che il pubblico gli sta tributando in ogni arena.
No, non mi posso proprio lamentare.

For now The Game's over, a martedì prossimo.

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