THEREALUNDERTAKER ha scritto: ↑29/03/2024, 15:48
ma il Barcellona lo fa, se è strutturato per fartelo fare. infatti il giocatore 16enne che entra con il Napoli senza esperienza in Champions, si fa vedere, viene valorizzato, tifato, presentato bene, e ti fa pure il partitone.
Perchè appunto il Barcellona in un annata di merda.. è comunque terzo nel suo campionato, agli ottavi di champions ed ha, al netto di problemi economici, una struttura CHE FUNZIONA.
torno a dire: le condizioni di rendere a 360 gradi ad Okada ed Ospreay, chi deve farlo? (partendo dal presupposto appunto che Okada ed Ospreay SANNO stare sul ring, nessuno mette in discussione la loro qualità, il loro essere Mbappè, per dire) ma se io compro mbappè per farlo giocare in una squadra buona, ma senza valorizzarlo bene fin dall'inizio... Mbappè sarà Mbappè quanto vuoi tu, ma io non lo metto in condizioni di segnare.
Appunto, quindi torniamo al punto iniziale.
1)Crescità della società, miglioramento a livello economico e organizzativo
2) Miglioramento del booking e del prodotto offerto settimanalmente
3) Valorizzazione del roster
che dovrebbero portare ad un miglioramento di ratings.
I ratings non li migliori se non agisci prima su altri aspetti.
Captain Phenomenal1 ha scritto: ↑29/03/2024, 15:54
Appunto, quindi torniamo al punto iniziale.
1)Crescità della società, miglioramento a livello economico e organizzativo
2) Miglioramento del booking e del prodotto offerto settimanalmente
3) Valorizzazione del roster
che dovrebbero portare ad un miglioramento di ratings.
I ratings non li migliori se non agisci prima su altri aspetti.
ma infatti io parlo di confezionamento a latere non buono del prodotto. Che comprende tutti questi tre aspetti.
Ma se non lo fai investendo sulla struttura (cosa che non mi risulta stia venendo fatta) non migliori.
THEREALUNDERTAKER ha scritto: ↑29/03/2024, 15:56
ma infatti io parlo di confezionamento a latere non buono del prodotto. Che comprende tutti questi tre aspetti.
Ma se non lo fai investendo sulla struttura (cosa che non mi risulta stia venendo fatta) non migliori.
Eh e allora cosa parliamo a fare di "ah questa settimana i ratings sono ancora in calo" quando non sono il vero problema bensì una risultante di problemi a priori?
Problemi oltrettutto che si risolvono in un periodo prolungato di tempo e non in 3 giorni?
Captain Phenomenal1 ha scritto: ↑29/03/2024, 16:06
Eh e allora cosa parliamo a fare di "ah questa settimana i ratings sono ancora in calo" quando non sono il vero problema bensì una risultante di problemi a priori?
Problemi oltrettutto che si risolvono in un periodo prolungato di tempo e non in 3 giorni?
mi pare di aver detto che sia un segnale che qualcosa non va (nel mio primo post "approfondito) di questa discussione: poi che appunto il problema è sul tipo di impacchettamento generale del brand Aew e di conseguenza... dei suoi atleti e che non si sta pensando (ma questa è la mia opinione quindi non è che sia per forza cosi') ( e ndr a parte: se non ne se discute su un forum di wrestling, non so dov altro se ne possa discutere: dubito che se ne possa discutere su un forum di Ceramiche) ad agire per migliorare e risolvere e di conseguenza continua il calo.
Camilloy2j93 ha scritto: ↑29/03/2024, 16:30
Ma ci mancherebbe che ospreay e okada alzino i ratings dello show, al massimo fomentano la parte più hardcore del pubblico del wrestling
Il wrestling in Italia sta aumentando perché ci metti danni lazzarin, la tipa di onlyfans, Maurizio merluzzo
Se ci mettevi tanahashi l'eco era minore
Chi sarebbe la tipa di Onlyfans? Moonchild e socia?
La AEW una cosa deve fare: dare un motivo ai fans di wrestling di guardare loro anziché la WWE. Detto così sembra semplice, quasi banale, invece non lo è per niente. Perché la WWE da che Vince si è levato dalle palle non sbaglia quasi un colpo. E se la contrapposizione prima era tra wrestling mainstream con zero importanza al workrate e stelle del cinema o della tv per fare ascolti (WWE) e wrestling indy-style che basa tutto o quasi sul workrate (AEW), ora i confini sono più labili. Perché la WWE è diventata una sorta di Netflix con un'offerta variegatissima che comprende wrestling di ogni tipo, da quello della loro tradizione a quello che strizza l'occhio agli smart che seguivano la scena indy. E anche chi si è approcciato al prodotto AEW, secondo me, in buona parte ha abbandonato e si è messo a seguire la WWE attratto dal cambiamento.
A Khan secondo me rimane sì e no un biennio, poi, se la situazione rimarrà questa o peggiorerà addirittura, anche se ben foraggiato dai fondi di famiglia dovrà per forza attuare un robusto ridimensionamento.
Io comunque credo che nel ragionamento che fate sui ratings manchi sempre un passaggio: l'opinione del committente.
Il prodotto di una federazione di wrestling è fatto innanzitutto per accontentare chi paga la fetta più grande degli introiti totali, che ormai è il network o la piattaforma che lo manda in onda. Lo abbiamo visto anche in WWE, quando per accontentare i due network che ospitavano RAW e Smackdown hanno diviso i roster in modo da rendere certe superstar "attrazioni esclusive" dell'uno o dell'altro canale.
Se partiamo da questo presupposto, allora anche i ratings non vanno guardati solo in assoluto e come tendenza, ma anche in relazione alle aspettative del network che ti trasmette e quelli potenzialmente interessati. Se un network si aspetta che tu in un determinato slot faccia non meno di 600mila spettatori, pure se passi da 900mila a 780mila spettatori stai andando oltre le più rosee aspettative e potrai chiedere un aumento in sede di rinnovo. Infatti la WWE ha ottenuto in più occasioni rinnovi o offerte clamorosi anche nelle sue fasi di caduta libera nei ratings, perché i network in trattative non avevano altre opzioni che garantissero quel livello di pubblico a quelle somme.
Tra l'altro a un network interessano anche elementi che non stanno strettamente nei ratings, come il traino che i tuoi programmi fanno a quelli che iniziano al loro termine o quanti spettatori i tuoi programmi mantengono nel passaggio dal precedente a loro. Un altro dato da non sottovalutare è quanto il tuo programma riesce a trattenere il pubblico dal cambiare canale durante le pubblicità, e in questo l'AEW col picture in picture fa sicuramente meglio di film, serie TV e programmi televisivi di altro tipo.
Quindi per emettere giudizi, ancor più se lapidari, bisognerebbe prima avere risposte per le domande che seguono: quanti spettatori si aspettava la Warner da Dynamite nel 2019? E dopo la prima estensione dell'accordo? Quanti spettatori si aspettavano da Rampage e Collision? E quanti se ne aspetta ora la WBD?
Freestyla ha scritto: ↑29/03/2024, 17:21
La AEW una cosa deve fare: dare un motivo ai fans di wrestling di guardare loro anziché la WWE. Detto così sembra semplice, quasi banale, invece non lo è per niente. Perché la WWE da che Vince si è levato dalle palle non sbaglia quasi un colpo. E se la contrapposizione prima era tra wrestling mainstream con zero importanza al workrate e stelle del cinema o della tv per fare ascolti (WWE) e wrestling indy-style che basa tutto o quasi sul workrate (AEW), ora i confini sono più labili. Perché la WWE è diventata una sorta di Netflix con un'offerta variegatissima che comprende wrestling di ogni tipo, da quello della loro tradizione a quello che strizza l'occhio agli smart che seguivano la scena indy. E anche chi si è approcciato al prodotto AEW, secondo me, in buona parte ha abbandonato e si è messo a seguire la WWE attratto dal cambiamento.
A Khan secondo me rimane sì e no un biennio, poi, se la situazione rimarrà questa o peggiorerà addirittura, anche se ben foraggiato dai fondi di famiglia dovrà per forza attuare un robusto ridimensionamento.
Khan ha già pronto il prossimo contratto televisivo, che sarà doppio o triplo di quello attuale.
La AEW ha alcune difficoltà palesi, ma è molto più "in forma" di come viene fatta passare.