HappyHellShow ha scritto: ↑18/12/2023, 13:15
Aggiungo una cosa, che non ha direttamente a che fare con la WWE, ma ha molto a che fare con la passione per il wrestling.
L'assurda distanza tra il fan medio e la conoscenza della realtà del territorio: io sono il primo a dire che guardare uno show major è innanzitutto un'esperienza e poi arriva il lato wrestling, ma molte volte sembra che il fan medio sia solo interessato al concetto dei pyros, delle entrate in pompa magna.
Perché se poi gli parli delle realtà del wrestling italiano cascano dalle nuvole: manca la curiosità effettiva riguardo al prodotto, manca la voglia di informarsi in merito a quello che vediamo. Manca la voglia di legarsi agli atleti di casa nostra perché li vediamo quasi come gente che prova ad imitare quelli degli USA.
La maggior parte dei fans scopre i grandi campioni di casa nostra soltanto quando sono già andati all'estero e magari lo avevano a cento metri da casa e potevano andarlo a vedere in un qualsiasi show di una federazione italiana in un tranquillo sabato sera.
Questo mi dà fastidio: il perdere le ottime opportunità (per chi le ha ovviamente. Se uno abita in Sardegna e lo show è in Lombardia, il concetto è da rivedere e da relazionare alle oggettive possibilità) di seguire gli atleti lontano dal profilo major. Come se si preferisse sempre e solo la forma al contenuto, senza dare anche un bel contributo alle realtà nazionali.
Vero, ma c'è pure da dire che io negli ultimi anni qualcosina delle realtà italiane qui a Napoli l'ho vista ed il livello era basso basso basso. Promo a dir poco patetici, gimmicks al limite del macchiettistico e prestazioni in-ring decenti solo da parte di pochissimi.
HappyHellShow ha scritto: ↑18/12/2023, 13:15
Aggiungo una cosa, che non ha direttamente a che fare con la WWE, ma ha molto a che fare con la passione per il wrestling.
L'assurda distanza tra il fan medio e la conoscenza della realtà del territorio: io sono il primo a dire che guardare uno show major è innanzitutto un'esperienza e poi arriva il lato wrestling, ma molte volte sembra che il fan medio sia solo interessato al concetto dei pyros, delle entrate in pompa magna.
Perché se poi gli parli delle realtà del wrestling italiano cascano dalle nuvole: manca la curiosità effettiva riguardo al prodotto, manca la voglia di informarsi in merito a quello che vediamo. Manca la voglia di legarsi agli atleti di casa nostra perché li vediamo quasi come gente che prova ad imitare quelli degli USA.
La maggior parte dei fans scopre i grandi campioni di casa nostra soltanto quando sono già andati all'estero e magari lo avevano a cento metri da casa e potevano andarlo a vedere in un qualsiasi show di una federazione italiana in un tranquillo sabato sera.
Questo mi dà fastidio: il perdere le ottime opportunità (per chi le ha ovviamente. Se uno abita in Sardegna e lo show è in Lombardia, il concetto è da rivedere e da relazionare alle oggettive possibilità) di seguire gli atleti lontano dal profilo major. Come se si preferisse sempre e solo la forma al contenuto, senza dare anche un bel contributo alle realtà nazionali.
Insomma se la WWE non viene in italia è colpa del fatto non seguiamo Ciccio paxxo in un ring di un paesino del Molise insomma.
Io ad alcuni show in zona ci sono stato, e spesso dovevi sborsare 25 € circa per vedere spettacoli al limite dell'imbarazzante. Va bene supportare la scena locale, ma mica fare beneficenza.
3:16 ha scritto: ↑18/12/2023, 17:37
Insomma se la WWE non viene in italia è colpa del fatto non seguiamo Ciccio paxxo in un ring di un paesino del Molise insomma.
E il bello è che all'inizio del post ho anche specificato "che non ha a che fare con la WWE"...
Michael Myers ha scritto: ↑18/12/2023, 17:48
Io ad alcuni show in zona ci sono stato, e spesso dovevi sborsare 25 € circa per vedere spettacoli al limite dell'imbarazzante. Va bene supportare la scena locale, ma mica fare beneficenza.
No assolutamente, anzi io sarò sempre un sostenitore del pensiero critico e non sarò mai uno che dice "è tutto bello a prescindere". Perché così non si cresce e non ci si sviluppa.
E la tua osservazione è sacrosanta per far capire ai promoter in quale direzione muoversi se si vuole davvero cambiare qualcosa.
Al tempo stesso mi rendo conto che il livello di curiosità è sempre molto basilare. Ci si rende conto soltanto dopo che c'è stato un evento in zona perché non ci s'informa. Io stesso ho scoperto tardissimo (nel 2013) quanto fosse fiorente la realtà italiana del wrestling e calcola che in questi dieci anni la situazione si è ancor più sviluppata.
Il concetto è: se qualcosa t'interessa, cerchi, t'informi e poi - come hai giustamente detto tu - puoi anche criticare di conseguenza senza l'idea di dover fare beneficenza.
HappyHellShow ha scritto: ↑18/12/2023, 18:16
No assolutamente, anzi io sarò sempre un sostenitore del pensiero critico e non sarò mai uno che dice "è tutto bello a prescindere". Perché così non si cresce e non ci si sviluppa.
E la tua osservazione è sacrosanta per far capire ai promoter in quale direzione muoversi se si vuole davvero cambiare qualcosa.
Al tempo stesso mi rendo conto che il livello di curiosità è sempre molto basilare. Ci si rende conto soltanto dopo che c'è stato un evento in zona perché non ci s'informa. Io stesso ho scoperto tardissimo (nel 2013) quanto fosse fiorente la realtà italiana del wrestling e calcola che in questi dieci anni la situazione si è ancor più sviluppata.
Il concetto è: se qualcosa t'interessa, cerchi, t'informi e poi - come hai giustamente detto tu - puoi anche criticare di conseguenza senza l'idea di dover fare beneficenza.
C'è da dire che si fatica a parlare di scena anche perché le varie federazioni non girano per tutto il Paese. Ci sono aree che sono del tutto scoperte e altre dove il livello è talmente basso da essere desolante. Qui in Campania io sono stato ad almeno due o tre cose negli ultimi anni e gli atleti validi italiani che ho visto si contano sulle dita di una mano, probabilmente.
HappyHellShow ha scritto: ↑18/12/2023, 18:12
E il bello è che all'inizio del post ho anche specificato "che non ha a che fare con la WWE"...
Se fai un discorso di fidelizzazione del prodotto e ovvio che c'entri comunque anche un tentare di mettere in futuro la WWE da noi, specie se parli poi del fatto che lo spettatore medio italiano guardi la messa in scena che il prodotto stesso. Ma è normale visto che di fatto in italia non esiste un vero e proprio die hard fan di Wrestling. Posto che io di Show italiani ho cercato di seguirli e mi sono cascate le palle cosi come cercare di capire un pò com'è la situazione del movimento. L'unica cosa che mi sembra vicino alla mia concezione di Show di wrestling in italia e la SIW e insomma.
3:16 ha scritto: ↑18/12/2023, 17:37
Insomma se la WWE non viene in italia è colpa del fatto non seguiamo Ciccio paxxo in un ring di un paesino del Molise insomma.
In realtà non è la causa, ma la conseguenza.
È evidente che meno wrestling mainstream -> meno persone a vedere wrestling locale.
Insomma.
HappyHellShow ha scritto: ↑18/12/2023, 12:09
Però il problema di fondo adesso è un altro.
La WWE, quando organizza i PLE, cerca città disposte a pagarla per organizzare gli eventi. E' la città che mette i soldi, consapevole di un ritorno economico per l'affluenza dei tifosi in città.
Ora ... in Italia facciamo polemica anche per l'organizzazione di un evento come le Olimpiadi. E siamo la stessa nazione che ha cercato per anni e anni di boicottare l'Eurovision per non avere l'onere di doverlo organizzare l'anno successivo. Poi sono arrivati i Maneskin ed è toccato a noi.
Immaginate le polemiche innescate se una città (e poi alla fine le città coinvolte sarebbero giustamente quelle a disposizione di strutture adatte) accettasse di spendere i propri fondi per uno show di wrestling? Per noi ci sarebbe sicuramente un ritorno, per un non fan sarebbe un motivo in più per tirare bordate ad una giunta comunale.
La possibilità di avere un house show è ben differente e si può trovare nei dati italiani diversi rispetto alle altre nazioni. Per i PLE si passa attraverso questa questione che non mette le nostre giunte in una posizione tale da spendere soldi per un prodotto "di nicchia". Perché accettiamolo: il wrestling è di nicchia e va benissimo che sia così.
Ma questo è un problema, non so poi in quale misura, anche negli altri paesi. Ci sono state polemiche sul comune di Cardiff che, pressato, si è rifiutato di divulgare quanto hanno pagato la WWE
badreputation ha scritto: ↑18/12/2023, 12:32
Ricordo anche ai due signori commentatori del wrestling italiano che fino a qualche anno fa anche loro erano al tavolo di commento a Wrestlemania. E non era il 2004, ma il 2018. Quindi, qualche colpa sul calo di popolarità del wrestling in Italia forse ce l’hanno non dico loro, ma sicuramente anche le aziende per cui hanno lavorato e lavorano.
Posa e Franchini non hanno mai preso bene che il fan occasionale abbia identificato il boom in Italia prima con Peterson e poi con il duo Valenti - Recalcati meno competenti sulla disciplina ma molto piu adatti nel vendere un prodotto a un pubblico di massa .
Tanto che poi pure loro si sono messi a cazzeggiare in telecronaca .
Posa non perde occasione su Youtube e Twitch di lanciare bordate dal suo canale ma si guarda bene di dire che Sky ha abbandonato il wrestling WWE perché gli ascolti erano ai minimi di sempre e che il rinnovo attuale su D Max sia stato ottenuto quasi miracolosamente visti gli altrettanto scandalosi e bassi ascolti .
HappyHellShow ha scritto: ↑18/12/2023, 18:16
No assolutamente, anzi io sarò sempre un sostenitore del pensiero critico e non sarò mai uno che dice "è tutto bello a prescindere". Perché così non si cresce e non ci si sviluppa.
E la tua osservazione è sacrosanta per far capire ai promoter in quale direzione muoversi se si vuole davvero cambiare qualcosa.
Al tempo stesso mi rendo conto che il livello di curiosità è sempre molto basilare. Ci si rende conto soltanto dopo che c'è stato un evento in zona perché non ci s'informa. Io stesso ho scoperto tardissimo (nel 2013) quanto fosse fiorente la realtà italiana del wrestling e calcola che in questi dieci anni la situazione si è ancor più sviluppata.
Il concetto è: se qualcosa t'interessa, cerchi, t'informi e poi - come hai giustamente detto tu - puoi anche criticare di conseguenza senza l'idea di dover fare beneficenza.
Il mio punto è che il cambiamento deve arrivare per primo dalle varie compagnie stesse, che sono composte gran parte da gente al limite del backyard, che pretende di farsi pagare come un evento di livello, e da gente che tratta ancora il tutto come una pagliacciata per bambini o peggio.
Io a diverse fiere di comics della zona continuo a trovare questa compagnia, che non ricordo come si chiama, che propone show imbarazzanti con gente vestita da cosplay in un contesto veramente vergognoso; a queste fiere di gente ne gira un botto e sicuramente si fanno un idea della disciplica peggiore della baracconata che alla fine è.
Poi eventi di livello sicuramente ci sono, il punto è che tutta questa marasma di schifo svilisce anche il resto; io ero riuscito a convincere un amico a venire a vedere uno spettacolo in zona ma è stato talmente imbarazzante che non ne vuole più sapere di vedere altro.
norrisjak ha scritto: ↑18/12/2023, 23:51
In realtà non è la causa, ma la conseguenza.
È evidente che meno wrestling mainstream -> meno persone a vedere wrestling locale.
Insomma.
Tipo nel boom quando giravano i cicci paxxi in TV e tutto quanto ma non c'era nulla lo stesso.
