HappyHellShow ha scritto: ↑17/12/2019, 19:28
L'inizio del nuovo decennio si apre con un quadro molto netto della situazione delle indipendenti.
Ossia, due federazioni nettamente staccate dalle altre per qualità degli eventi.
Una perennemente sottovalutata perché abbastanza complessa da seguire, vista la sua decisione di non smentirsi e di abbracciare storyline molto elaborante, ricche di coerenza.
Una chiamata al grande salto per dimostrare di essere in carreggiata.
Le altre che, al momento, sono in uno stato che ondeggia tra lo stato di morte apparente e la speranza che si riprendano.
Le prime due sono ovviamente la GCW e la Beyond, che, in questo 2019, hanno raggiunto obiettivi importantissimi, andando a colmare il vuoto lasciato dalla CZW e dalla ROH di un tempo. Entrambe producono un gran quantitativo di show: la GCW ha numeri quasi da major per produzione mensile, mentre la Beyond, con Uncharted Territory (il suo show settimanale), ha trovato un punto fisso nello sviluppo delle sue storyline e nella crescita dei suoi personaggi. Cosa aspettarsi dopo un 2019 così scoppiettante? Forse anche solo affermarsi. Non penso abbiano ancora raggiunto il loro climax massimo, perché puntano molto a diversificare i loro show.
La GCW, ad esempio, non è soltanto ultraviolent: ha riabilitato alla grande gli Scramble Match come miscuglione imperdibile di atleti ad ogni show e, negli ultimi eventi, ha dimostrato la volontà di andare oltre i match hardcore, regalando contese molto interessanti a livello tecnico.
Chi tenere d'occhio? Tony Deppen in primis. Garanzia assoluta di qualità nei suoi match.
La CHIKARA continua ad essere un punto fermo delle indies, grazie al suo stile unico: fumettistico eppure immensamente coerente nella costruzione delle storyline, molto elaborate e molto stratificate. Non ha più il roster stellare di qualche anno fa, quando annoverava tra le sue fila anche un Claudio Castagnoli stellare nella stable dei BDK, ma ha continuato a fare di necessità virtù, sfruttando i mezzi a sua disposizione. Nel WrestleMania weekend di quest'anno ha proposto un ladder match davvero interessante e piacevole tra Dasher Hatfield e Mark Angelosetti e anche tutto il feud che ha coinvolto Dasher e Boomer Hatfield (padre vs figlio) è stato ben raccontato.
Cosa aspettarsi? La CHIKARA è ormai una realtà affermata. Ha la sua fanbase e il suo stile inconfondibile. Non deve dimostrare niente a nessuno, se non mantenersi stabile e coerente, nonostante i continui rimpasti di roster.
Della MLW non posso dire moltissimo: ho seguito poco. E' una federazione che offre spunti interessanti: è facile da seguire grazie al canale YouTube, anche se alcuni dei suoi match, ogni tanto, possono deludere. Ma vale sempre la pena seguire un wrestler come Jacob Fatu, che per me è garanzia di qualità e di capacità narrativa in ring.
E poi ci sono quelle federazioni che avevano iniziato il decennio come regine indiscusse delle indipendenti e che, col passare degli anni, hanno perso la loro identità o l'hanno resa più stantia.
Tra le federazioni storiche, quella che può riabilitarsi è la PWG, vista la sua natura di federazione basata sul pop corn wrestling. Qual è il problema della PWG degli ultimi anni? Che non è stata più la federazione "dove si potevano guardare i dream match", perché i dream match tra le star indipendenti venivano offerti in altri lidi, come in Europa, ad esempio, o nelle altre federazioni indipendenti che sono emerse nel frattempo.
Credo quindi che la PWG debba ripartire dalla BOLA di quest'anno per ricostruirsi: la scelta di un roster giovane e "sconosciuto" può essere molto utile per offrire nuovi dream match tra wrestler che non sono ancora stati chiamati dalle federazioni indipendenti più in voga.
In particolare, la PWG deve spostare il suo occhio a sud, in Messico, come è stato palese nella BOLA di quest'anno: chiamare gli atleti della AAA può essere un inizio per ricreare quella sensazione di unicità che aveva la PWG ad inizio decennio.
Va anche sottolineato un fattore estremamente negativo della PWG, a cui la federazione non ha mai provveduto: gli show escono con mesi di ritardo e in un mondo dove tutte le federazioni si sono attrezzate per un servizio on demand efficiente o far uscire i propri show con gran tempestività, questi tempi lunghi e morti sono decisamente controproducenti.
Infine, le grandi "defunte" di questo decennio: ROH, CZW ed EVOLVE. Difficile pensare ad un 2020 che cambi un trend eccessivamente negativo. Servirebbe una pulizia completa e ripartire dalle basi per ridarsi slancio. Non c'è più hype attorno ai loro show e se uno guarda come avessero iniziato il decennio e come lo concludono, capisce come dieci anni nel mondo del wrestling sia un tempo estremamente lungo in cui possa accadere di tutto, come un crollo in verticale da cui si fa fatica a riprendersi. Sì, la ROH ha perso tutto il suo roster, ma va anche detto che non abbiano mai capito come gestire il rimpasto degli ultimi anni, appoggiandosi sempre più alla NJPW alla ricerca di qualità negli show congiunti per poi essere incapace di dare una ventata d'aria fresca nei suoi show classici.
Difficile quindi pensare ad un 2020 di completo cambiamento per queste federazioni. Forse un timido riaffacciarsi ad una pulizia interna, ad un ripensarsi, ad un equilibrio all'interno del roster, alla ricerca soprattutto della propria identità, smarrita per strada nel corso di questi anni.