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Allora, la vicenda probabilmente la conoscete tutti. Il soggetto è un tweet di Bernardo Silva, definito razzista dalla FA e che per questo motivo ha deciso di squalificare (oggi) il giocatore per 50 mila sterline e una giornata di campionato.
Tutto ciò nonostante sia i diretti interessati (mendy e bernardo) che il club abbiano detto che era assolutamente uno scherzo e col razzismo avesse ben poco a che fare.
Secondo me siamo arrivati ad un punto di non ritorno, nel senso, è assolutamente giusto condannare (per rimanere nell’ambito calcistico) e perseguire chi fa cori razzisti allo stadio oppure fa atti sempre sulla falsariga della discriminazione razziale, ma il fatto che due amici, perchè di questo si tratta, non possano manco più farsi uno scherzo tra di loro mi sembra assurdo e veramente una limitazione della libertà della persona.
Stiamo andando forse un po’ troppo oltre con il politically correct?

È un fatto assolutamente ridicolo, FA che si conferma vergognosa.

E sì, siamo andati troppo oltre col politically correct.

Posto che trovo la squalifica (e anche la polemica) abbastanza ridicola, ma dal momento in cui pubblichi online non è più uno "scherzo tra di loro". Se un mio amico mi piglia per il culo su WA chiamandomi "scopapecore" è un conto, se va a scriverlo sulla mia bacheca FB dove possono leggerlo tutti, è un altro. Fesso lui.

Impreza ha scritto: ↑13/11/2019, 20:25 Posto che trovo la squalifica (e anche la polemica) abbastanza ridicola, ma dal momento in cui pubblichi online non è più uno "scherzo tra di loro". Se un mio amico mi piglia per il culo su WA chiamandomi "scopapecore" è un conto, se va a scriverlo sulla mia bacheca FB dove possono leggerlo tutti, è un altro. Fesso lui.

Che poi per dire ti si dovrebbe dire sniffatore di Lana.

Per dire.

Secondo me sono i nostri parametri, rispetto a quelli anglosassoni, che non vi aiutano a capire.
Non è una questione di ora, il politically correct in Inghilterra (e anche qui in Australia) è qualcosa di incomparabile rispetto all'Italia.
Per dire, in ufficio in Italia era una presa per il culo costante su origini, orientamento sessuale, aspetto fisico e qualsiasi tratto di una persona.
Qui in Australia non posso neanche pensare di fare commenti del genere a porte chiuse, previo licenziamento o richiamo scritto.
Sono due mondi diversi.

Il fatto in sé è ridicolo e sto politicamente corretto a tutti i costi è stucchevole (e, a quanto ne so, americani inglesi & co sono ancora peggio di noi in questo).

Va detto però che lui, sapendolo, è stato decisamente deficiente. Ovvio che è uno scherzo tra amici, ma lo fai pubblicamente in un paese di perbenisti di facciata, non ci arrivi da solo che ti stai infilando in una shitstorm colossale? È un cretino, dai.

Che imbarazzo, cosa doveva fare? Fare un collage con il bambino biondo della Kinder? Provvedimento francamente esagerato.