1) Se non sono rivolte di classe dove possono portare? Se la classe non incide con le sue proposte sulle rivolte, e ora nella fase post-rivolta, quali saranno le proposte in campo? E soprattutto, se non sono i lavoratori, chi determinerà i livelli di proposta politica che verranno presi in considerazione?
2) Una rivolta interclassista può avere delle proposte politiche interclassiste, o più probabilmente alla fine la classe che saprà emergere come più forte inciderà sul futuro dei governi?
3) Come è stato possibile che delle rivolte pacifiche siano giunte al potere? Dopo una media di trent’anni di egemonia politica per rais, è davvero possibile che due settimane di mobilitazioni di piazza siano bastate a far crollare regimi appunto ultradecennali e apparentemente fedeli all’occidente?
4) Come è possibile che degli apparati militari apertamente in combutta con i dittatori non ci abbiano pensato un attimo a lasciare il vecchio potere per appoggiare la rivolta dis-organizzata? In Egitto il potere è sempre stato controllato dall’esercito; e più in generale, in tutti questi stati l’esercito rappresenta una casta separata e superiore al resto della popolazione, mediamente benestante e legata a doppio filo col potere. Com’è possibile che abbiano deciso in blocco di “mollare” il potere costituito e la tranquillità della loro egemonia sociale per appoggiare rivolte che in fin dei conti potevano anche finire malissimo?
5) Perché tutto questo va bene per la Tunisia e l’Egitto e non succede in Grecia, tanto per fare un esempio, che ha quasi lo stesso livello di reddito della Libia, ma che in compenso ha una lotta praticamente armata contro il potere, organizzata e cosciente? O non è successo in tutto il resto del mondo, dove è stata la violenza a caratterizzare la presa del potere, o quantomeno la sua parte distruttiva di abbattimento dei regimi, e dove l’esercito è sempre stata la fonte di tranquillità dei governi, consentendo in ultima analisi una repressione militare alle rivolte?
6) Può essere davvero chiamata “rivoluzione” una protesta che non prevede la presa di possesso dei mezzi di produzione, o che in ogni caso non si pone questo come obiettivo a cui aspirare? E che non ha alla base il miglioramento sociale, bensì un adeguamento alle norme democratiche presenti in Europa o negli USA, una richiesta tout court di democrazia senza specificazioni?
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Marx in Egitto
Re: Marx in Egitto
secondo me il tutto,ormai,sta nell'informazione: grazie ad internet ogni tipo di informazione,in un mondo globalizzato,può circolare,quindi,anche dopo un regime ultradecennale,si è potuta scatenare una rivolta,che però,probabilmente,ha espresso un sentimento che si covava da anni.Insomma,la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Può essere che l'esercito si sia ribellato per prendere il potere politico ed in effetti il rischio,secondo me,è proprio questo,che da un proposito buono si passi alle dittature militari.
Non so perché in Grecia non accada,forse perché hanno il timore di ciò che successe negli anni 70,forse perché lì non c'è un vero e proprio regime come in Nord Africa,ma non saprei rispondere in maniera precisa.
Può essere che l'esercito si sia ribellato per prendere il potere politico ed in effetti il rischio,secondo me,è proprio questo,che da un proposito buono si passi alle dittature militari.
Non so perché in Grecia non accada,forse perché hanno il timore di ciò che successe negli anni 70,forse perché lì non c'è un vero e proprio regime come in Nord Africa,ma non saprei rispondere in maniera precisa.
- duxinfabula
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Re: Marx in Egitto
ancora co' sta barzelletta della rivoluzione democratica? non so se l'avete notato, ma in Egitto s'è instaurata una dittatura militare, anche se in tv e sui giornali non se ne parla più...altro che democrazia...e la stessa cosa accadrà in tutti i paesi nord-africani/arabi. quei popoli non sono pronti per la democrazia. sono usciti dal colonialismo meno di 60 anni fa, hanno vissuto dittature più o meno feroci finora, non ci si disabitua all'autoritarismo per convertirsi alla democrazia in un mese. o meglio, la democrazia come la intendiamo noi.