BARRAGE ha scritto:
Salvo rare eccezioni, non esiste oggettività nel wrestling
(reciclo un post)
Diciamo che hai il mal di testa: solo tu puoi sentire il mal di testa, quindi è soggettivo.
Ma il fatto che sia soggettivo non implica che sia solo una tua opinione il fatto che hai mal di testa, o che esista solo nella tua testa.
Se tu vai a vedere la torre di pisa, nonostante i milioni di turisti che lo vedono ogni anno, puoi pensare " Oh, no, nessun'altro nella storia dell'umanità ha mai avuto questa precisa esperienza della torre di pisa, quindi questa esperienza è totalmente soggettiva ", e sarebbe vero: come sarebbe vero se lo dicesse chiunque altro.
Ma se ogni singola esperienza della torre di pisa è soggettiva, come facciamo complessivamente a dire che la torre di pisa (o qualsiasi altra cosa, materiale o immateriale) esiste oggettivamente ? Le nostre percezioni sono sempre soggettive, e nulla può essere considerato indipendente dalle nostre esperienze. Quindi la realtà è soggettiva, cioè un opinione ?
(***** ATTENZIONE SPOILER ***** : No.)
Se ognuno ha soltanto accesso alla sua limitata percezione, allora non esiste la Verità con la V maiuscola, e quindi ogni posizione è ugualmente valida. E' una posizione che va tanto di moda tra gli alternativi postmoderni che vogliono sostenere che 3 metri sopra il cielo è meglio della divina commedia, gente la cui istruzione ha di molto superato le sue basilari capacità intellettive.
Tutto questo non ha senso per svariati motivi. In primis, l'idealismo metafisico (che è in sostanza quello che ho riassunto alla cazzo sopra) non funziona perché tu agisci in ogni momento della tua vita come se realmente esistesse una realtà oggettiva. Se una realtà oggettiva non esistesse al di fuori della tua percezione, non gireresti attorno agli ostacoli, e i mignolini del tuo piede ne risentirebbero incredibilmente.
Ma puoi dire " Beh ma non puoi dimostrare che l'idealismo metafisico è falso, nevvero ? ". Questa è l'argomentazione preferita di quei furboni che credono anche che matrix abbia delle profonde implicazioni filosofiche. Innanzitutto, è un argumentum ad ignorantiam; Il fatto che io non possa falsificare le tue premesse non implica che siano vere. Se io ti dicessi che l'universo ha cominciato ad esistere 3 minuti fa, completo con tutti i ricordi nel tuo cervello e tutti gli atomi posizionati in modo da farti credere che esiste da molto più tempo, tu non potresti falsificare la mia posizione, ma ciò non significa che sia vera, e neppure plausibile. (Ma dire queste cose a chi non capisce è fascinoso, e fa dire al pubblico "Oh, ma com'è profondo matrix " )
Si risolve il problema distinguendo due i tipi di soggettività, e due distinti tipi di oggettività.
Innanzitutto c'è una oggettività metafisica, e una soggettività metafisica.
Metafisicamente, qualcosa esiste oggettivamente se la sua esistenza non dipende dall'esperienza che ne facciamo. La torre di pisa e l'antartide esistono, indipendentemente dal fatto che io le stia guardando o meno.
Qualcosa esiste soggettivamente da un punto di vista metafisico se la sua esistenza dipende dall'esperienza che ne facciamo: il tuo mal di testa, quant'è buona la birra che sto bevendo, o quanto fa cagare 3msc. Tante cose esistono in questo senso.
Ora puoi dirmi che il tuo mal di testa è metafisicamente oggettivo, perché dipende da uno stato del tuo cervello, che è, potenzialmente, pubblicamente misurabile. O se vogliamo essere ancora più puntigliosi potremmo dire che il tuo mal di testa è metafisicamente oggettivo in quanto esiste come evento nella storia dell'universo: e in questo caso dovrei darti ragione, ma non è questo il punto del discorso e soprattutto tu da solo non saresti mai in grado di formulare obiezioni così sensate, quindi...
Quindi passiamo al sapore della birra. Quando io parlo del sapore della birra, parlo del sapore della birra per me, perché quel tipo di percezione è solo mia e non c'è modo di sapere se quello che tu senti come sapore della birra è quello che io sento come sapore della birra (In filosofia questa situazione viene detta dilemma humiano, e la percezione in se è detta quale, plurale qualia).
Ma cosa succede se io prendo dei funghetti magici ed ho un'allucinazione e vedo la torre di pisa? La torredipisaallucinata di cui io ho percezione esiste metafisicamente soggettivamente, al contrario della torre di pisa che esiste metafisicamente oggettivamente. Questo dovrebbe rendere ovvio il fatto che cose metafisicamente soggettive non esistono in bolle di vuoto spaziale, ma esistono come esperienze di persone, persone che hanno molteplici proprietà metafisicamente oggettive; Quindi invariabilmente il metafisicamente soggettivo sbrodola nel metafisicamente oggettivo, come nel caso del mal di testa di prima.
Tolto questo dalle balle, ovvero eliminata la possibilità per te di difenderti tramite equivocazione, possiamo occuparci di oggettività e soggettività epistemologica.
L'epistemologia, come ben saprai, si interessa sostanzialmente di quali affermazioni sono vero e quali false. Le persone usano affermazioni quando devono esprimere la realtà di qualche cosa; Quindi, senza scendere troppo nei dettagli e nelle varie teorie epistemologiche della verità, possiamo dire che la gente considera alcune affermazioni vere ( es. L'europa è un continente ) ed altre false (es. Show No Mercy è estremamente intelligente). Non è questo che ci interessa, ci interessa la differenza tra qualcosa di epistologicamente soggettivo e qualcosa di epistologicamente oggettivo.
Dire che qualcosa è epistemologicamente oggettivo non dice nulla sul suo status di verità: dire che la torre di pisa è alta due metri è un'affermazione epistemologicamente oggettiva, anche se falsa. E' epistemologicamente oggettiva in quanto possiamo determinare oggettivamente, una volta che siamo d'accordo con cosa intendiamo per i termini, il contenuto di verità della detta affermazione. Prendiamo un cazzo di metro, vediamo che non è alta due metri, e tutti gli osservatori ragionevoli che per due metri intendono due metri sono d'accordo che non è alta due metri.
Ora, un'affermazione è un fatto quando dei dati metafisicamente oggettivi possono stabilire il valore di verità dell'affermazione stessa. Una questione può essere un fatto anche se non abbiamo, al momento, i mezzi metafisici per risponderci. La domanda " Baboden ha ucciso suo fratello ? " è una questione che riguarda un fatto, visto che potenzialmente possiamo tutti essere d'accordo su questa affermazione nel momento in cui possiamo accedere alle informazioni rilevanti e siamo d'accordo sulle definizioni. O l'evento è successo, o non è successo, indipendentemente dal fatto che noi ne abbiamo avuto esperienza soggettiva o meno.
Una questione è epistologicamente soggettiva, ovvero è una questione di opinione, se per determinare il valore di verità di un'affermazione si utilizzano dati metafisicamente soggettivi e non oggettivi. La questione " la guinness è più buona della murphy " dipende dalle qualia di cui ha esperienza ciascun individui. Molti aspetti della questione sono metafisicamente oggettivi, però: lo specifico bicchiere di guinness che ti bevi ha una specifica composizione chimica, ma il sapore è diverso; Il sapore, metafisicamente, non esiste finché non ti bevi il bicchiere.
Il fatto è che "La guinness è più buona della murphy" può anche essere una questione epistemologicamente oggettiva. Come già detto, esiste un mondo reale in cui le persone esistono, e se ammettiamo che " La guinness è più buona dell'idraulico liquido ", significa che esistono criteri e dati metafisicamente oggettivi per stabilire la verità di questo tipo di affermazioni nonostante stiamo parlando di eventi che sono prima di tutto qualia. La verità di un'affermazione non è semplicemente una "questione di gusti" semplicemente perché la la gente non è d'accordo su di essa. La gente non è d'accordo perfino su certi dati di fatto (Qualcuno in ultima fila ha urlato creazionisti, per caso ?), quindi figuriamoci.
Quindi, sì, ovviamente esiste l'oggettività, sia epistemologica che metafisica.