Atmosfera "Mondiale"
Inviato: 12/05/2014, 22:35
Come dice Federico Buffa, i Mondiali scandiscono i tempi della nostra vita.
Niente di più vero.
Per chi ama il calcio, ma anche per chi non è un vero e proprio appassionato al 100%, ogni 4 anni il mondo si ferma per un mese e vive un rito collettivo di gioie, sofferenze (sportive), colori, suoni, speranze, aspettative...
Grandi o piccole emozioni che spesso rimangono indelebili nella memoria e nel cuore di chi le vive, e che riaffiorano di tanto in tanto (soprattutto negli anni dei Mondiali) come nostalgici ricordi dal sapore a volte dolce, a volte amaro.
Sono nato a fine 1978, per cui il primo Mondiale da me vissuto è stato quello, trionfale, del 1982.
Ad essere sincero non ricordo nulla di quell'evento. Ero troppo piccolo.
Ovviamente nel corso degli anni ho visto e rivisto migliaia di volte le immagini del grande trionfo degli Azzurri in terra spagnola. Ma ricordi diretti di quel periodo non ne ho.
Il primo Mondiale di cui ho ricordi nitidi è quindi quello di Messico '86.
Da quel Mondiale fino all'ultimo in Sudafrica è una bella girandola di ricordi ed emozioni.
La Francia di Platini che ci butta fuori dal Mondiale messicano.
Gli occhi spiritati di Schillaci nel Mondiale di casa, che DOVEVA essere nostro!
Il Divin Codino inizialmente "anonimo" e poi magico negli USA, in un torneo non vinto per un soffio.
I tiri dal dischetto che ci puniscono per il terzo Mondiale di seguito nel '98.
La disfatta coreana e la faccia da schiaffi di Byron Moreno 4 anni dopo.
Il grande trionfo nel 2006, con una nazionale che in tanti alla vigilia davano per "troppo distratta dalla vicenda Calciopoli".
La vergogna del 2010 in terra sudafricana.
Il tutto condito da spicchi di vita "familiare", ricordi personali che legano quei momenti a dei luoghi, delle situazioni, delle persone...
Ricordi di me bambino, mentre disegno le bandiere delle nazionali di Messico '86 e "sfido" mio nonno a leggere correttamente i nomi dei calciatori sudcoreani sull'album ufficiale della manifestazione.
Oppure mentre, in preda alla rabbia, corro a spegnere la TV immediatamente dopo il rigore sbagliato da Serena nel '90 (con mio padre che però me la fa riaccendere subito...)
E mentre, nel periodo di USA '94, io e gli amici tentiamo di replicare le gesta dei nostri "eroi" nel campetto vicino casa. E poi anche a casa, coi videogames...
Le facce tristi dopo le grandi delusioni. La mega-sfilata in strada nel 2006, dopo la finale vista con la mia ragazza...
Le partite vissute in famiglia. Quelle vissute fuori, in pizzeria o da amici. Il caldo. Le attese. I gelati. I commenti il giorno dopo coi colleghi. Gli orari "strani" di alcune partite (e di orari strani ne avremo un assaggio anche quest'anno...). La bandiera tricolore esposta sul balcone.
E così via... Un turbinio di vita e di sensazioni in cui ci si appresta a reimmergersi.
Personalmente non vedo l'ora. Non credo che l'Italia sia tra le favorite, ma poco importa. Anche questi Mondiali me li voglio godere. Pur tra i mille problemi e le mille difficoltà del presente. Riparte la giostra. Tra un mese esatto ci salirò impaziente. Con una nota di malinconia però, poichè saranno i primi Mondiali senza mio padre.
Voi come vivete tutto ciò?
Vi lasciate coinvolgere come me dall'"atmosfera mondiale" oppure riuscite ad essere più distaccati?
Niente di più vero.
Per chi ama il calcio, ma anche per chi non è un vero e proprio appassionato al 100%, ogni 4 anni il mondo si ferma per un mese e vive un rito collettivo di gioie, sofferenze (sportive), colori, suoni, speranze, aspettative...
Grandi o piccole emozioni che spesso rimangono indelebili nella memoria e nel cuore di chi le vive, e che riaffiorano di tanto in tanto (soprattutto negli anni dei Mondiali) come nostalgici ricordi dal sapore a volte dolce, a volte amaro.
Sono nato a fine 1978, per cui il primo Mondiale da me vissuto è stato quello, trionfale, del 1982.
Ad essere sincero non ricordo nulla di quell'evento. Ero troppo piccolo.
Ovviamente nel corso degli anni ho visto e rivisto migliaia di volte le immagini del grande trionfo degli Azzurri in terra spagnola. Ma ricordi diretti di quel periodo non ne ho.
Il primo Mondiale di cui ho ricordi nitidi è quindi quello di Messico '86.
Da quel Mondiale fino all'ultimo in Sudafrica è una bella girandola di ricordi ed emozioni.
La Francia di Platini che ci butta fuori dal Mondiale messicano.
Gli occhi spiritati di Schillaci nel Mondiale di casa, che DOVEVA essere nostro!
Il Divin Codino inizialmente "anonimo" e poi magico negli USA, in un torneo non vinto per un soffio.
I tiri dal dischetto che ci puniscono per il terzo Mondiale di seguito nel '98.
La disfatta coreana e la faccia da schiaffi di Byron Moreno 4 anni dopo.
Il grande trionfo nel 2006, con una nazionale che in tanti alla vigilia davano per "troppo distratta dalla vicenda Calciopoli".
La vergogna del 2010 in terra sudafricana.
Il tutto condito da spicchi di vita "familiare", ricordi personali che legano quei momenti a dei luoghi, delle situazioni, delle persone...
Ricordi di me bambino, mentre disegno le bandiere delle nazionali di Messico '86 e "sfido" mio nonno a leggere correttamente i nomi dei calciatori sudcoreani sull'album ufficiale della manifestazione.
Oppure mentre, in preda alla rabbia, corro a spegnere la TV immediatamente dopo il rigore sbagliato da Serena nel '90 (con mio padre che però me la fa riaccendere subito...)
E mentre, nel periodo di USA '94, io e gli amici tentiamo di replicare le gesta dei nostri "eroi" nel campetto vicino casa. E poi anche a casa, coi videogames...
Le facce tristi dopo le grandi delusioni. La mega-sfilata in strada nel 2006, dopo la finale vista con la mia ragazza...
Le partite vissute in famiglia. Quelle vissute fuori, in pizzeria o da amici. Il caldo. Le attese. I gelati. I commenti il giorno dopo coi colleghi. Gli orari "strani" di alcune partite (e di orari strani ne avremo un assaggio anche quest'anno...). La bandiera tricolore esposta sul balcone.
E così via... Un turbinio di vita e di sensazioni in cui ci si appresta a reimmergersi.
Personalmente non vedo l'ora. Non credo che l'Italia sia tra le favorite, ma poco importa. Anche questi Mondiali me li voglio godere. Pur tra i mille problemi e le mille difficoltà del presente. Riparte la giostra. Tra un mese esatto ci salirò impaziente. Con una nota di malinconia però, poichè saranno i primi Mondiali senza mio padre.
Voi come vivete tutto ciò?
Vi lasciate coinvolgere come me dall'"atmosfera mondiale" oppure riuscite ad essere più distaccati?