2013 ATP WORLD TOUR AWARDS
PLAYER OF THE YEAR: Rafael NADAL
Per me, poche storie nell'attribuzione di questo riconoscimento.
Tornato da un lungo infortunio, Rafa si rende autore di una delle sue migliori stagioni in assoluto, riuscendo a trionfare nei suoi tornei preferiti(Madrid, Roma, Parigi), ma portando a casa vittorie pure sul cemento americano, dove perfino negli anni al top incontrava le maggiori difficoltà(il tris "Montreal-Cincinnati-New York" è cosa da pochi nella storia, senza considerare Indian Wells di inizio stagione). Insomma, il numero 1 di fine anno è pienamente meritato.
MATCH OF THE YEAR: AUSTRALIAN OPEN- Fourth Round: Novak DJOKOVIC vs. Stanislas WAWRINKA
WIMBLEDON- Semifinal: Novak DJOKOVIC vs. Juan Martin DEL POTRO
Ero indeciso tra i due match citati e la finale di Londra.
Vado con i primi due in quanto incontri notevolmente superiori dal punto di vista tecnico rispetto al terzo; il match di Melbourne ha avuto un picco incredibile di qualità nel quinto set, mentre la semifinale di Wimbledon è stata più costante durante tutta la sua durata, in entrambi comunque emozioni e tensione notevoli.
Questi due ultimi fattori sono invece ciò su cui si è basata la finale tra Murray e Nole, non una grandissima sfida di tennis a dire la verità, ma proprio per il significato e la trepidazione che si respirava per l'attesa del trionfo di Andy, lo rendono, a suo modo, un incontro storico e memorabile.
SHOT OF THE YEAR: La nuova tattica di Nadal
Più che un colpo unico, sottolineerei la rinnovata dimensione tattica di Nadal.
Consapevole dei suoi problemi fisici, è rientrato in campo con una nuova mentalità, meno attendista e più offensiva, accorciando gli scambi e venendo a rete un numero di volte enormemente superiore rispetto a quanto mai visto fino a questo punto della sua carriera, ma sempre con giudizio. La cosa bella è che questa strategia ha portato grandiosi risultati e si è rivelata efficacie anche sotto questo punto di vista(oltre al fatto che, nelle intenzioni, dovrebbe permettere al fisico di Nadal di reggere qualche incontro).
RALLY OF THE YEAR: L'invasione di Djokovic al Roland Garros
Non è sicuramente il più bello e spettacolare punto dell'anno, ma uno dei più importanti, o almeno il più importante del torneo del Roland Garros: sto parlando della famosa invasione di Djokovic, che di fatto consegna l'ennesimo trofeo di Parigi nella mani di Nadal.
TOURNAMENT OF THE YEAR: WIMBLEDON
Quest'anno vado facile con Wimbledon.
Prima di tutto per il trionfo dopo anni di un britannico.
In secondo luogo per il fatto che ha il maggior numero di incontro di livello rispetto ad ogni altro torneo, su tutti ovviamente la finale e la semifinale tra Djokovic e Del Potro, che sono 2 dei miei 3 MOTYC; ma numerosi sono i "match di contorno" che hanno reso ogni giornata del torneo imperdibile.
Infine non si può non fare riferimento alle sorprese che hanno caratterizzato i Championship già dalla prima settimana, con l'incredibile uscita di scena di Nadal e Federer.
COMEBACK OF THE YEAR: Rafael NADAL
Si potrebbe citare pari pari quanto detto per il POTY.
MOST IMPROVED OF THE YEAR: Juan Martin DEL POTRO
So che è improprio, ma il premio lo merita Del Potro, per essere finalmente riuscito a competere alla pari con i primi giocatori del mondo, mettendoli spesso in difficoltà e riuscendo anche a batterli.
Non è un caso che si parli dell'argentino come il vero #3 del 2013; se Federer non tornerà al suo livello, questo 2014 lo vedrà anche formalmente in quella posizione.
Citazione per Raonic, che una volta assimilati gli insegnamenti di Ljubicic ha iniziato a ingranare notevolmente, concludendo di poco fuori dalla top ten, e Fognini, finalmente in grado di mostrare anche il talento di cui è in possesso.
Janowicz è vero che ha fatto semi a Wimbledon, ma ha chiuso solo al 21esimo posto e non ha fatto miglioramenti rilevanti dal punto di vista tecnico e tattico.
"OMG!" MOMENT OF THE YEAR: Nadal torna #1
Non è tanto il fatto di essere tornato #1 del mondo a lasciare basiti, quanto il modo in cui Nadal è stato capace di tornare in vetta al mondo, ovvero trionfando anche sul cemento, battendo il diretto rivale Novak Djokovic.
Fino a New York è parso quasi un dominio assoluto dello spagnolo.