Orobicore ha scritto:
Questo commento dimostra solamente che non hai la più pallida idea di che cosa sia una seria opposizione politica.
Ed è piuttosto comune, tra l'ultima e la presente legislatura ciò che è avvenuto è un appiattimento totale della sinistra storica su un progressismo
liberal in salsa obamiana privo di misurazione alcuna con la cittadinanza (vale tanto per quello social-democratico del PD renziano che per quello
radical-chic di quegli automi di LeU), cosa che ha regalato l'elettorato di sinistra al Movimento 5Stelle, un'abominazione di progressismo sovranista che segna l'irricuperabilità di una sinistra culturalmente definita in Italia, poi il Movimento 5Stelle all'intesa con la Lega.
Il prossimo passo del PD è evidente, se non sarà alle Europee sarà alle successive politiche: una scissione che porterà l'impronta renziana ad una coalizione con i moderati morenti di Forza Italia, mentre coloro che continueranno a parlare di ricostruire la sinistra si faranno assorbire dagli sviluppi di LeU (che alle prossime Europee in Parlamento non ci entra neanche per sbaglio) solo per rendersi conto che non ci sarà alcuna inversione di rotta nel consenso e fare da stampella ai pentastellati.
Le avvisaglie di questo punto d'arrivo si sono già viste quando i dissidenti del PD hanno accusato i vertici del PD di non aver voluto collaborare coi 5Stelle per la formazione di un governo.
Il motivo di questo sfacelo è stato spiegato perfettamente da Luca Ricolfi, ma da quello che vedo qui quasi nessuno si fa uno straccio di rassegna stampa ordinaria, figuriamoci se leggete le analisi dei sociologi. Sul serio, aprite i giornali la mattina e magari riuscirete a piantarla di fare a gara a chi è meno fascista:
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Il PD si è trasformato in un Partito Radicale di massa, facendosi portavoce di tutte e sole quelle istanze che erano quelle storiche dei Radicali. Prima di Ricolfi, molti altri, tra cui Cacciari (e il mio stesso presidente di partito, Adinolfi, che non per niente ne è uscito quando si è reso conto della trasformazione prima di tutti). I Radicali piacciono molto a sensazione mediatica, ma non raccolgono e non possono raccogliere alcun consenso, non l'hanno mai fatto e non lo faranno mai. L'appropriazione di esse da parte del PD (consensuale, grazie alla strategia della Bonino, che ha portato ad una grandissima spaccatura anche nello stesso PR) le ha rilanciate come doverose "
battaglie di civiltà" sui titoli, ma l'incessante occuparsi di rivendicazioni delle minoranze ha inevitabilmente consolidato la percezione che il PD non fosse altro che una rappresentanza delle
elites. Il PD prosegue su questa linea quando sostiene, come ha fatto nella scorsa assemblea, di aver perso perché "
non ci siamo occupati abbastanza di migranti".
I vostri commenti di questo sono molto esplicativi. Puntellate qua e là le vostre opinioni di retorica sindacale, ma la realtà è che il vostro problema finisce sempre per essere lo spettro del fascismo. Un'antagonismo alla canna del gas, che crede di trarre forza dalla caricatura dell'avversario, un presupposto che funziona solo per chi non si pone il problema di dover dimostrare di essere portavoce di istanze di equità e giustizia: che non si preoccupa di raccogliere consenso, solo di biasimare chi glielo nega. La stessa retorica la si ripiega su un fronte culturalmente interno. Il problema fondamentale è che la contestazione anti-PD da chi si crede "di sinistra" oggi è un ennesimo caso di contestazione personalistica, tutt'ora è anti-renzismo. Nessuno intende chiedersi perché PD e LeU sono considerati puramente espressione di un
establishment i cui interessi non coincidono con quelli dei cittadini. Nessuno intende realmente ricostruire la sinistra (nemmeno quelli di Potere al Popolo, solo Marco Rizzo, ahinoi, respinto con perdite alla scorsa tornata elettorale) e questa, per me che considero il comunismo la più grande piaga della Storia dell'Umanità, è uno dei fattori più critici di quelli che determineranno la Terza Repubblica.
Ma va be', sono già andato oltre il mio proposito di non disturbare il rimpiattino, sarà già tanto che ci sia anche solo un commento che non sia una ridacchiata sul fatto che il pres. del mio movimento politico è Adinolfi. Il che mi renderà impossibile provare a discutere seriamente con voi nel prosieguo, mio malgrado.