DudeLove ha scritto:
Ok, e questo posso capirlo quando si tratta di contesti ancora "lineari" di fruizione di un'opera d'arte.
Ma quando si tratta di arte performativa, soprattutto quando è prevista una partecipazione non concordata del pubblico? (mi riferisco ad alcune opere della Abramovic, come quella a Bologna alla fine degli anni '70).
In quel caso, è sbagliato dire che il significato dell'opera è completamente in mano ai propri fruitori?
Si. Il significato non può mai essere completamente in mano agli astanti.
Anche perchè, solitamente, le performances sono precedute da conferenze, incontri, simposi {come vuoi chiamarli} nei quali il/la Performer {o chi per esso, ad esempio il gallerista od il critico} spiega motivi, significati, eccetera.
Durante questi "incontri" ci sarà qualcuno che potrà trovare altri significati "nascosti", ma sempre lineari, mai antitetici.
Chris Burden, Orlàn, Gina Pane, Marina Abramovic e -soprattutto- Stelarc, hanno riempito libri anche solo per spiegare una azione performativa {Environment nel caso coinvolga o sia legata a doppio filo al contesto/paesaggio/luogo d' azione}.
Anche perchè sono i disegni, gli scritti e tutto il materiale inerente a procurare poi un guadagno all' Artista/Performer.
Nel caso specifico della Video-Arte, stesso dicasi per Bill Viola, Mariko Mori, Pipilotti Rist e il grandissimo Mattew Barney {il marito di Bjork}, che nel ciclo
Cremaster ha anticipato l' uscita dei Video-Film con conferenze, mostre di Opere visive, saggi, libri e quant' altro.
Non nego che possa esserci qualcuno che, in passato, possa aver fatto il percorso contrario, ovvero abbia messo in scena una Performance senza {apparente} significato, con lo scopo di far trovare al fruitore il significato.
Ma è un serpente che si mangia la coda : il significato sarà appunto quello di far lavorare il fruitore, il che risulterà essere il vero significato, invece che quello che può essere trovato singolarmente da chi fruisce {quale sarebbe poi, il fruitore ad aver trovato quello giusto ?}.
Spiegato di merda, ma se vuoi ci riprovo.
