Puntata carina e godibile, basata su una scrittura semplice, ma che ho trovato efficace.
Adam Cole vs Finn Balor per il titolo di NXT è stato un bel match, ottimo per aprire lo show. La scelta di Balor come nuovo campione era forse telefonata, ma resta la scelta migliore che avevano al momento perché può portare a nuovi ed interessanti incroci. Intanto, dopo il gesto sportivo nei confronti di Balor nel backstage, Cole sembra sempre più in procinto di passare tra le fila dei babyface.
Annientare Aliyah ha funzionato bene per iniziare a costruire Shotzi come prossima avversaria di Io che però avverte: "Don't make me hurt you"
Thatcher mi sembra l'avversario migliore per la prima difesa di Priest, utile anche ad aiutarlo nella transizione da heel a face.
Non male anche il segmento di Tegan Nox ospite a cena dai Garganos, utile a sviluppare il feud tra Candice e Tegan, in modo semplice ma che funziona.
Velveteen Dream vs Ashante Adonis, non troppo valutabile il match, dato che si è trattato di uno squash strano che ha dato molta offensiva ad Adonis probabilmente per procurare più heat possibile nei confronti di Dream. Il post match invece ha funzionato bene con l'inizio del feud tra Kushida e Dream dopo l'aggressione subita dal giapponese un paio di settimane fa. Un feud che fa bene ad entrambi: a Kushida per essere finalmente coinvolto in qualcosa di importante ed a Dream per fargli cominciare al meglio il suo percorso da heel.
Bronson Reed vs Austin Theory, così e così. Nonostante di tempo alla fine ne abbiano avuto, hanno dimostrano poca chimica. Detto questo, resta comunque positivo il fatto che trovino il loro spazio nella card.
Roderick Strong vs Killian Dain, non male. Non mi sarei aspettato l'ottima chimica tra i due che hanno messo su un match piuttosto solido. Continuano a sviluppare quest'alleanza tra Maverick e Dain che, nonostante per adesso sembri non carburare, di sicuro sarebbe utile per inserire volti nuovi nella divisione di coppia.
Lo Steel Cage tra Rhea Ripley e Mercedes Martinez è stato un altro buon match. Resta frenato dai tutti i limiti di un match televisivo (soprattutto per la durata), ma è stato il match che un po' ci si aspettava: duro e molto impostato sulla forza fisica delle due. Bene anche l'interazione di Stone che a momenti sembra permettere alla Martinez di vincere, salvo poi il comeback finale di Rhea. La vittoria di Rhea ci sta, perché in fin dei conti resta lei uno dei volti principali della scena titolata femminile. Dal canto suo, la Martinez non esce troppo danneggiata da questa sconfitta considerata la buona spotlight che ha avuto nel main event.