Giudicare Bryant su questa partita, lasciatevelo dire, è un po' da hater
Nel senso buono, intendo.
Come chi si lamentava che non avrebbe dovuto partecipare all'ASG, vista la stagione mediocre che ha giocato.
Beh, qui non si sta parlando di basket, si sta parlando di leggenda. Tra 10 anni nessuno ricorderà il 30% e poco più tenuto durante la stagione, ma del tripudio della sua ultima partita, nel bene e nel male interpretata come ha sempre interpretato il basket, il Mamba-Style.
Possiamo stare a discutere per giorni se è davvero il più grande nel dopo Jordan, ma per me sono chiacchiere inutili. Quello che conta è quanto un giocatore sa far emozionare, chi con passaggi incredibili, chi con schiacciate onnipotenti, chi con tiri da distanze siderali, chi con difese asfissianti.
Kobe lo ha fatto, per 20 anni, nell'unico modo che intendeva, ovvero il canestro. Se per farlo servono 50 tiri, fregacazzo, lui se li prende. Se per farlo deve giocare 1vs5, poco male. Se per farlo, deve segnare 60 punti nella sua ultima partita in NBA, con le ginocchia e le spalle doloranti, beh... avete capito
Bryant non è mai stato uno di quei giocatori che mette tutti d'accordo, come un Nash o un Curry, per dire. Perché la sua voglia di primeggiare (prima ancora di vincere) è di certo un filo megalomane (come accennato poco sopra da Dan.y92), ma se così non fosse non amerei il basket come lo amo ora. Ed i miei figli con me. E milioni di persone con noi.
Bryant non sarà mai ricordato per la sua efficienza, il suo altruismo o l'agonismo in difesa. E nemmeno per la sagacia tattica o la comprensione della partita. No, Bryant sarà ricordato per i 33.643 punti in carriera con 6.306 assist, per gli 81 punti in una partita, i 62 in tre quarti, i 61 al MSG. E per i 60 nella sua ultima partita.
Ci mancherà, in campo, con quelle ginocchia esili e lo sguardo cattivo. Con quei tiri inutili e fuori equilibrio. Mancherà a noi, i suoi tifosi. Ma anche agli avversari onesti ed ai loro tifosi, tutti (o quasi, vero Portland?) sinceri nell'affetto dimostrato in questi mesi. Perché perdere contro uno dei più grandi di tutti i tempi, fa un po' meno male.
Da domani guarderò il basket in modo diverso, forse meno viscerale ed emotivo, ma sempre emozionante.
Ciao Kobe.
By(t)e