Yourself is Steam ha scritto:
Dillinger era over solo alla Full Sail come Whipwreck era over solo alla ECW Arena come Sabin era over solo alla Impact Zone, ecc.
Ryder come personaggio c'era troppo lavoro da fare per la scrittura di un midcarder, sarebbe sparito appena finite le idee, come la Fashion Police.
Su Balor demon sono d'accordo, ma anche lì probabilmente troppo lavoro pitturarlo per ogni evento, house show compresi
Scrivere 5 ore settimanali è pesante. Russo e Ferrara si sono distrutti la vita a scrivere due ore ogni settimana segmento per segmento. E c'è tanto lavoro da fare aldilà della scrittura.
L'industria televisiva non è oggi esattamente un'industria di successo, la maggior parte delle produzioni muoiono nel giro di qualche puntate e le piattaforme ott stanno producendo una bolla per cui per potrebbe fallire tutto il sistema nel giro di pochi anni. Le serie televisive oggi cercano una propria nicchia, Netflix è arrivata a produrre serie adattandole perfettamente a un certo pubblico, di queste migliaia di serie prodotte giusto una decina trovano il proprio pubblico e continuano, le altre realtà muoiono con ingenti perdite. Stare al passo colle narrazioni contemporanee non produce soldi, fare quel che si è sempre fatto invece rende molto più probabile che si possa riprendere il pubblico perso, ma i wreslter non sanno più quello che si è sempre fatto. In più, Netflix può puntare a diversi generi, mentre il wrestling fa genere a sè, motivo per cui bisogna rendere il genere più generalista possibile se no perde d'interesse verso chi non è appassionato già del genere. La PROGRESS può vendere solo alla propria nicchia e puntare sul pubblico fidelizzato, se la WWE non rende invece il wrestling cool, il wrestling perde d'interesse e la WWE è costretta a vendere solo alla propria nicchia. Il problema insomma sta in tutto il sistema televisivo. Si dice che la tv generalista sia morta, d'altra parte TBBT, GOT e Roseanne dimostrano che ciò non sia del tutto vero. E senza un pubblico generalista, il wrestling è al suo tramonto. Si dice che bisogna puntare sulle nicchie, ma chi ci riesce sono in pochi e tanta gente perde il lavoro intanto.
Allora, provo a fare un discorso ampio. Partiamo da una base comune: la WWE ora come ora NON ha bisogno di cambiare direzione al proprio prodotto. Il Network va bene, Wrestlemania ogni anno pare essere sempre più grande e rompe record a raffica, gli incassi insomma ci sono. Perciò non c'è alcun motivo, ora e presumibilmente per i prossimi almeno 5 anni, per cui la WWE debba cambiare impronta al proprio prodotto. Tuttavia, ci sono varie tendenze che rendono necessario ampliare questo discorso:
- Il Network e il web: per definizione, il network in quanto servizio on demand tematico, suppongo rientri in quello che definiresti un prodotto per la nicchia. Tuttavia, la WWE ha chiuso il 2017 con 1,53 milioni di iscritti, in costante aumento, ed è uno dei servizi on demand più usati in America (dietro solo ad ABC, CBS e e NBC). Inoltre, è chiaro come la WWE punti oggi giorno a tirare più iscritti possibile, come un tempo invece cercava di vendere i PPV. Significa che la WWE sta, con momentaneo successo, trasformando la nicchia in massa. A favorire questo processo è la citata crisi del sistema televisivo e la continua espansione di internet. Inoltre, si possono vedere tentativi di espansione pure su altre piattaforme, per esempio la Mixed Tag Challenge su Facebook, anch'essa di successo. I dati televisivi non possono più essere l'unico indice oggettivo di valutazione.
- L'espansione di NXT e il Performance Center: è notizia recente quella della volontà di Levesque di rendere NXT, il "genere" di nicchia per eccellenza della produzione WWE, un brand internazionale con dei performance center sparsi in giro per il mondo (a partire dall'UK, super prolifico nel wrestling, e dall'Europa in generale). Ora, questo piano può esser visto in modi diversi. Partendo dall'idea generale che tutto il mondo dev'essere WWE-centrico, la WWE sta cercando di raccattare tutti i migliori performer per poi omologarli al proprio "stile" o viceversa sta cercando di adattarsi, plasmarsi in base a ciò che va in voga negli altri paesi? La risposta probabilmente è un compromesso. Il brand di riferimento è NXT, un brand che sì inizia già a limitare i performer (si può citare lo stint di Nakamura, terribilmente piatto in-ring) ma lascia un "feeling" che come appunto sappiamo è in controtendenza con quello del resto della programmazione, con poche ore di show, poche storie ma molto solide e una marcia in più sul wrestling lottato. È probabile che l'intenzione ultima sia quella di addestrare le prossime generazioni di talenti a uno stile già WWEizzato, quindi più commercializzabile, e nel frattempo offrire un prodotto che affascini la nicchia. È una strategia che sul lungo periodo può però distruggere il nuovo boom del wrestling, perché è incontrovertibile che la WWE non sia più capace di produrre vere e proprie star, personaggi da far sbavare il pubblico tutto. La produzione del PC più di successo è Reigns, che non è minimamente la star mediatica internazionale che era John Cena (paragone più semplice possibile) nei primi anni del suo push. Chi altro è uscito dalla "scuola WWE"? Dolph Ziggler, rinchiuso a vita nel midcarding perché non ha le spalle abbastanza larghe. Cody Rhodes, scappato via e che sta tentando di ricostruire la sua immagine partendo proprio dalla nicchia (o meglio, dal prodotto di nicchia più popolare, il Bullet Club). Poi boh, gentaglia come Jack Swagger, Curtis Axel, Bo Dallas. Tutta gente inspendibile. Strowman ed Elias sono due casi rari, bisogna vedere sul lungo periodo quanto dureranno. In generale, la WWE partendo dalle sue fondamenta, dai suoi trainer, non sa creare star e non sa dare alle nuove leve il materiale per autodefinirsi. Autodefinizione che poi viene richiesta nel main roster. Insomma, se la WWE vuole puntare al pubblico generalista e quindi lasciar perdere man mano le indiestar, deve (re)imparare a formare talenti. Cosa che non puoi fare quando come head trainer hai Bill DeMott (LOL) o due come Regal e Bloom che sono stati dei signori mestieranti (eccellente narratore il primo) ma non sono mai andati oltre al midcarding e non hanno mai brillato di inventiva personale. Non è nemmeno detto che la WWE sia mai stata capace, di creare star, dato che pure il signor Hogan e l'Hulkamania non erano un loro prodotto originale. Insomma, se non vuoi affidarti ai prodotti indie WWEizzati devi essere capace di formare e proporre star.
Insomma, i fattori da considerare sono tanti, il discorso non è banale e non è banalizzabile. Dire che questo è il roster peggiore di sempre è un assolutismo scorretto, forse quanto dire che sia il migliore.