Hai letto il mio post precedente?Scoundrel ha scritto:
il nucleare molti di più
comunque,siamo in Italia,uno stato che può fornire energia fotovoltaica,geotermica,eolica,l'Europa ha approvato un progetto per il 2020 sulle energie rinnovabili e noi,che potremmo essere la sede delle stesse,facciamo il nucleare,che neanche coprirebbe tutto il fabbisogno?Poi,in uno stato che ha problemi riguardo ai rifiuti,vogliamo mettere anche le scorie?
Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
Ripeto: La maggior parte degli impianti casalinghi sono di 3kW. (praticamente tutti hanno questa fornitura)Sheldon Van Eyck ha scritto:
Non ce n'e' bisogno. La storia del singolo ha poca importanza, io volevo sapere la media, piu' che altro perche' sono sicuro che il fotovoltaico non sia per un cazzo utilizzabile in larga scala, visto che, chi ce l'ha dalle mie parti al massimo ci scalda l'acqua.
Devi capire che si' i tuoi marciapiedi accendono i lampioni e molte altre cose nel piccolo magari funzionano, ma con una centrale che produce 15gwh non sistemi solo la stalla in mezzo al sole in sicilia.
Ci sono impianti montati in 5 ettari di terreno circa che danno corrente a circa 15.000 famiglie.
Deduco che dedicare i prossimo 15 anni a lavorare su un unergia pulita non sia utile, meglio utilizzare quel tempo per rincorrere il treno nucleare.
Ultima modifica di metalalby il 15/03/2011, 15:50, modificato 1 volta in totale.
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
Sheldon Van Eyck ha scritto:
Non ce n'e' bisogno. La storia del singolo ha poca importanza, io volevo sapere la media, piu' che altro perche' sono sicuro che il fotovoltaico non sia per un cazzo utilizzabile in larga scala, visto che, chi ce l'ha dalle mie parti al massimo ci scalda l'acqua.
Devi capire che si' i tuoi marciapiedi accendono i lampioni e molte altre cose nel piccolo magari funzionano, ma con una centrale che produce 15gwh non sistemi solo la stalla in mezzo al sole in sicilia.
col fotovoltaico non ci scaldi l'acqua, per quello si usa il solare termico.
- Jacques-Louis David
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Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
ahahmetalalby ha scritto:
Ma è questo che mi fa incazzare. Potremmo diventare il paese all'avanguardia da questo punto di vista e diventare Leader assoluti nel settore e invece rincorriamo un idea di un treno passato solo per arricchire la lobby. Non c'è niente da fare purtroppo...
perchè pannelli e pale non sono in mano alle lobby? ma sai di che materiali sono fatti almeno? o parli perchè hai visto due filmati su youtube? pensi che un pannello sia fatto di merda o con qualcosa di ancora più economico?
e continui a sparare 'leader assoluti nel settore'...ma sai che i pannelli quasi nemmeno li produrremmo noi se non ci fossero gli incentivi assurdi dello stato?
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
ma mica li produciamo. i pannelli arrivano da spagna germania e cinaJacques-Louis David ha scritto: ahah
perchè pannelli e pale non sono in mano alle lobby? ma sai di che materiali sono fatti almeno? o parli perchè hai visto due filmati su youtube? pensi che un pannello sia fatto di merda o con qualcosa di ancora più economico?
e continui a sparare 'leader assoluti nel settore'...ma sai che i pannelli quasi nemmeno li produrremmo noi se non ci fossero gli incentivi assurdi dello stato?
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
No.Jacques-Louis David ha scritto: ahah
perchè pannelli e pale non sono in mano alle lobby? ma sai di che materiali sono fatti almeno? o parli perchè hai visto due filmati su youtube? pensi che un pannello sia fatto di merda o con qualcosa di ancora più economico?
e continui a sparare 'leader assoluti nel settore'...ma sai che i pannelli quasi nemmeno li produrremmo noi se non ci fossero gli incentivi assurdi dello stato?
No.
La maggior parte dei pannelli li producono in Giappone e in parte in Europa. Poi vengono acquistati.
Lo stato incentiva l'installazione e vari progetti di utilizzo.
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
assurdo come venga impostato in questo modo chi non vuole il nucleare deve votare SI al referendum 

- Sheldon Van Eyck
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Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
metalalby ha scritto:
Ripeto: La maggior parte degli impianti casalinghi sono di 3kW. (praticamente tutti hanno questa fornitura)
Ci sono impianti montati in 5 ettari di terreno circa che danno corrente a circa 15.000 famiglie.
Deduco che dedicare i prossimo 15 anni a lavorare su un unergia pulita non sia utile, meglio utilizzare quel tempo per rincorrere il treno nucleare.
E che male c'e' nel portare avanti entrambi? Non capisco perche il nucleare dovrebbe bloccare la crescita del resto, mica va a monopolizzare tutto!
Devono integrarsi l'un con l'altro.
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
il discorso sarebbe corretto in un paese normale, ma dato che in italia alla prima scossettina fonderebbero nuclei, centrali e cazzi radioattivi non si pone nemmeno il problema. No al nucleare in Italia e stop, non è che bisogna essere Fermi per capire che qui farebbero le cose a cazzo di cane, ci guadagnerebbero i soliti e poi boomMartoz ha scritto:
Mi ricolgo a te che da quanto ho potuto leggere dai tuoi hai un pensiero di sinistra ragionevole.
Non ritieni che un referendum sul nucleare sia una cazzata?
Senza entrare in merito se si è favorevoli o contrari, per esprimere il proprio voto a mio avviso si dovrebbe essere informati sui fatti, visto che il nucleare è un argomento un filino complicato e che molti non avrebbero nemmeno le basi per capirlo se gli venisse spiegato (non perchè siano stupidi ma perchè non hanno le conoscenze tecniche adeguate), non sarebbe una decisione da far valutare ad una commissione di esperti in materia (non parlo della Prestigiacomo)?
- EvanBourne90
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Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
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ma il 12 bisogna votare SI dato che è un referendum abrogativo
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- james_mcfadden
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Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
ma te c'hai una miniera di uranio in giardino per caso ?Jacques-Louis David ha scritto: ahah
perchè pannelli e pale non sono in mano alle lobby? ma sai di che materiali sono fatti almeno? o parli perchè hai visto due filmati su youtube? pensi che un pannello sia fatto di merda o con qualcosa di ancora più economico?
e continui a sparare 'leader assoluti nel settore'...ma sai che i pannelli quasi nemmeno li produrremmo noi se non ci fossero gli incentivi assurdi dello stato?
magari il fotovoltaico è una sola, ma se possiamo prenderci qualche tumore in meno non vedo cosa ci sia di negativo
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
Dottorando in Ingegneria Nucleare risponde alla lettera aperta dell’Onorevole Di Pietro
Gentile Onorevole Di Pietro,
Ho letto la sua lettera aperta al Forum Italiano Nucleare.
Mi presento, sono uno studente di dottorato in Ingegneria Nucleare all’Università della California, Berkeley. Mi trovo qua perché’ l’Italia non mi ha dato l’opportunità di poter contribuire nel mio campo di studi al progresso del mio paese. Nel 1987, infatti, col referendum si è dato inizio al processo che ha prodotto la chiusura delle centrali nucleari e al conseguente quasi azzeramento di ogni attività di ricerca in campo nucleare.
Lei e il suo partito da sempre manifestano un’attenzione particolare per il mondo dell’Università e della ricerca e per le possibilità che non vengono date in Italia a tanti giovani ricercatori.
Non capisco allora perché dietro al Nucleare si voglia sempre far facile propaganda gridando alla potente “lobby dei nuclearisti”. La lobby delle industrie nucleari in Italia ha sempre avuto scarso o nullo potere, e nessuno intervenne per salvarla durante gli anni del referendum.
Quello che però mi preme di far capire è che dietro al nucleare non vi sono solo le grandi industrie ma vi sono tantissimi ricercatori, scienziati, ingegneri, che lavorano ogni giorno con l’intento nobile di dare un contributo forte a un futuro energetico migliore.
Il motto dell’associazione degli studenti mio dipartimento “Nuclear Today, for a greener tomorrow” (Nucleare oggi, per un domani più pulito) e io ci credo fortemente. Non si capisce quindi perché’ a ogni tentativo di instaurare un dibattito serio sul nucleare in Italia, si debba ribattere gridando che chiunque sia a favore lo faccia solo perché al soldo di potenti lobby, svilendo così il lavoro quotidiano di gente che ha investito la propria vita, pensando di contribuire al progresso della tecnologia.
Il motto spesso gridato ”blocchiamo le centrali, ma proseguiamo la ricerca sul nucleare in Italia” e’ un motto sterile e lo sa bene chiunque lavori in università in campo tecnologico. La ricerca va avanti solo se vi sono delle possibilità di applicarla, senza un’industria di supporto la ricerca non potrebbe andare avanti, perché i fondi non vi sarebbero e mancherebbe la possibilità di vedere applicata ogni scoperta scientifica. Questo è quello che è successo in Italia dopo il referendum del 1987, dopo la chiusura delle centrali si sono chiusi i reattori di ricerca e dopo i corsi di laurea in Ingegneria nucleare, sempre più poveri di studenti perché non sapevano dove andare a lavorare con una laurea in Ingegneria Nucleare.
Mi sorprende che a agitare lo spettro di un nuovo referendum sia proprio Lei, quando l’alfiere del referendum anti-nucleare del 1987 fu Bettino Craxi. Craxi vide nel referendum anti-nucleare una grande opportunità per guadagnare consenso e la cavalcò fino in fondo. Lei potrà forse dirmi più in dettaglio la vicenda della tangente di trecento milioni che Craxi incassò per la riconversione (o meglio la chiusura e sostituzione con altro impianto) della centrale nucleare di Montalto di Castro.
Il referendum del 1987 non decretava la chiusura delle centrali, ma rendeva molto difficile (non impossibile o illegale stiamo attenti) la costruzione di nuove centrali. Furono i governi De Mita e poi Andreotti a decidere la chiusura delle centrali condannando l’Italia a pagare un prezzo salatissimo recentemente valutato in 50 miliardi di euro. La Svezia votò contro il nucleare un simile referendum e da allora non costruirono più centrali. Oggi stanno portando a spegnimento le vecchie centrali, ormai al fine della vita utile, e molti cittadini dopo aver visto gli effetti del nucleare hanno ripensato quella scelta e il parlamento ha deciso la costruzione di un nuovo impianto per ogni vecchio impianto che viene spento. Quando racconto a amici americani la chiusura delle centrali italiane molti mi guardano stupiti, non tanto per la scelta di uscire dal nucleare che possono ritenere legittima, quanto per la chiusura di impianti funzionanti che ha rappresentato un immane scempio di denaro pubblico. E mentre mi guardano mi chiedano se la gente non abbia protestato per il denaro pubblico sprecato, e io rispondo sconsolato che no questa non è l’Italia.
Un dibattito serio deve poter ripartire senza mistificazioni dal referendum del 1987 e dalle sue conseguenze. Rimane per me un mistero perché proprio lei voglia difendere quella che fu una scelta guidata da corruzione e personalismi politici più che da una vera preoccupazione per gli Italiani. Rimane per me un mistero perché lei ce l’abbia tanto con noi giovani ricercatori e ami dipingerci al servizio di potenti lobby, dalle quali non percepisco un centesimo.
Un dibattito serio è oggi necessario più di ogni altro momento perché l’effetto serra e la crisi economica ci spingono alla ricerca di fonti economiche di energia che non producono gas serra.
Si deve e si può fare un dibattito serio in Italia senza ideologie, ma basandoci sui dati scientifici così come avviene in tanti altri paesi. Si, perché’ altrimenti si rischia di svilire tutto il lavoro di centinaia di ricercatori all’estero e anche in Italia, e di tutta quella gente che lavora oggi sul nucleare, con l’intento di donare al mondo un domani migliore.
Christian Di Sanzo
Gentile Onorevole Di Pietro,
Ho letto la sua lettera aperta al Forum Italiano Nucleare.
Mi presento, sono uno studente di dottorato in Ingegneria Nucleare all’Università della California, Berkeley. Mi trovo qua perché’ l’Italia non mi ha dato l’opportunità di poter contribuire nel mio campo di studi al progresso del mio paese. Nel 1987, infatti, col referendum si è dato inizio al processo che ha prodotto la chiusura delle centrali nucleari e al conseguente quasi azzeramento di ogni attività di ricerca in campo nucleare.
Lei e il suo partito da sempre manifestano un’attenzione particolare per il mondo dell’Università e della ricerca e per le possibilità che non vengono date in Italia a tanti giovani ricercatori.
Non capisco allora perché dietro al Nucleare si voglia sempre far facile propaganda gridando alla potente “lobby dei nuclearisti”. La lobby delle industrie nucleari in Italia ha sempre avuto scarso o nullo potere, e nessuno intervenne per salvarla durante gli anni del referendum.
Quello che però mi preme di far capire è che dietro al nucleare non vi sono solo le grandi industrie ma vi sono tantissimi ricercatori, scienziati, ingegneri, che lavorano ogni giorno con l’intento nobile di dare un contributo forte a un futuro energetico migliore.
Il motto dell’associazione degli studenti mio dipartimento “Nuclear Today, for a greener tomorrow” (Nucleare oggi, per un domani più pulito) e io ci credo fortemente. Non si capisce quindi perché’ a ogni tentativo di instaurare un dibattito serio sul nucleare in Italia, si debba ribattere gridando che chiunque sia a favore lo faccia solo perché al soldo di potenti lobby, svilendo così il lavoro quotidiano di gente che ha investito la propria vita, pensando di contribuire al progresso della tecnologia.
Il motto spesso gridato ”blocchiamo le centrali, ma proseguiamo la ricerca sul nucleare in Italia” e’ un motto sterile e lo sa bene chiunque lavori in università in campo tecnologico. La ricerca va avanti solo se vi sono delle possibilità di applicarla, senza un’industria di supporto la ricerca non potrebbe andare avanti, perché i fondi non vi sarebbero e mancherebbe la possibilità di vedere applicata ogni scoperta scientifica. Questo è quello che è successo in Italia dopo il referendum del 1987, dopo la chiusura delle centrali si sono chiusi i reattori di ricerca e dopo i corsi di laurea in Ingegneria nucleare, sempre più poveri di studenti perché non sapevano dove andare a lavorare con una laurea in Ingegneria Nucleare.
Mi sorprende che a agitare lo spettro di un nuovo referendum sia proprio Lei, quando l’alfiere del referendum anti-nucleare del 1987 fu Bettino Craxi. Craxi vide nel referendum anti-nucleare una grande opportunità per guadagnare consenso e la cavalcò fino in fondo. Lei potrà forse dirmi più in dettaglio la vicenda della tangente di trecento milioni che Craxi incassò per la riconversione (o meglio la chiusura e sostituzione con altro impianto) della centrale nucleare di Montalto di Castro.
Il referendum del 1987 non decretava la chiusura delle centrali, ma rendeva molto difficile (non impossibile o illegale stiamo attenti) la costruzione di nuove centrali. Furono i governi De Mita e poi Andreotti a decidere la chiusura delle centrali condannando l’Italia a pagare un prezzo salatissimo recentemente valutato in 50 miliardi di euro. La Svezia votò contro il nucleare un simile referendum e da allora non costruirono più centrali. Oggi stanno portando a spegnimento le vecchie centrali, ormai al fine della vita utile, e molti cittadini dopo aver visto gli effetti del nucleare hanno ripensato quella scelta e il parlamento ha deciso la costruzione di un nuovo impianto per ogni vecchio impianto che viene spento. Quando racconto a amici americani la chiusura delle centrali italiane molti mi guardano stupiti, non tanto per la scelta di uscire dal nucleare che possono ritenere legittima, quanto per la chiusura di impianti funzionanti che ha rappresentato un immane scempio di denaro pubblico. E mentre mi guardano mi chiedano se la gente non abbia protestato per il denaro pubblico sprecato, e io rispondo sconsolato che no questa non è l’Italia.
Un dibattito serio deve poter ripartire senza mistificazioni dal referendum del 1987 e dalle sue conseguenze. Rimane per me un mistero perché proprio lei voglia difendere quella che fu una scelta guidata da corruzione e personalismi politici più che da una vera preoccupazione per gli Italiani. Rimane per me un mistero perché lei ce l’abbia tanto con noi giovani ricercatori e ami dipingerci al servizio di potenti lobby, dalle quali non percepisco un centesimo.
Un dibattito serio è oggi necessario più di ogni altro momento perché l’effetto serra e la crisi economica ci spingono alla ricerca di fonti economiche di energia che non producono gas serra.
Si deve e si può fare un dibattito serio in Italia senza ideologie, ma basandoci sui dati scientifici così come avviene in tanti altri paesi. Si, perché’ altrimenti si rischia di svilire tutto il lavoro di centinaia di ricercatori all’estero e anche in Italia, e di tutta quella gente che lavora oggi sul nucleare, con l’intento di donare al mondo un domani migliore.
Christian Di Sanzo
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Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
Sarebbe l'ultima fonte che andrei a utilizzare, una italiana. Chiedevo qualcosa in inglese che sicuramente è più attendibile.
- Gaza=GhettoDVarsavia
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- Città: Cagliari
Re: Sondaggio: favorevoli o contrari al nucleare in Italia?
il fatto è che io sono + o - come Gollum, quasi ho 2 personalità. in questo modo sono sia favorevole sia contrario al nucleare, e dal momento che a giugno avroò gia fatto 18 anni, dovrò decidermi.
piuttosto... posso chiedere una stronzata?
piuttosto... posso chiedere una stronzata?