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E' passato più di un mese da quando i giornali hanno dato notizia dell'interessamento di una cordata di imprenditori intenzionati ad acquistare il Bari. In città non si parla d'altro e già c'è chi sogna che, in caso di fumata bianca, possa nascere un nuovo, grande Bari. Anche tra i lavoratori della Nuova Meridionale Grigliati, l'azienda di proprietà di Paolo Montemurro, la trattativa non poteva non essere il primo argomento di discussione. "Per noi questa trattativa è un orgoglio - dice Nicola Persico, responsabile di stabilimento alla Gazzetta del Mezzogiorno - siamo fiduciosi e sappiamo che Paolo non farebbe mai qualcosa che possa penalizzare la Emmegi. Crediamo che sia un' ottima opportunità per noi anche di immagine. Non avremmo mai pensato che si sarebbe lanciato in questa avventura calcistica ma non ci stupiamo. Sappiamo che può fare miracoli. Gli siamo grati per quello che ha fatto. Dalla sera alla mattina eravamo rimasti senza lavoro, lui in 12 giorni ci ha riassunti. Paolo è una persona creativa, immersa nel lavoro, non si tira mai indietro, è sempre sul campo. Ama il rischio ma lo pondera e soprattutto mantiene la parola".
Si respira un'aria positiva tra gli operai, molti dei quali tifosi biancorossi che non vedono l'ora di tornare allo stadio tant'è che qualcuno avrebbe già chiesto a Montemurro i biglietti nel caso diventasse il nuovo presidente. "I dipendenti devono farsi l'abbonamento, dobbiamo dare il buon esempio" la risposta dell'imprenditore. E tutti devono essere tifosi: "E' condizione indispensabile per lavorare" scherza. Una passione che ha coinvolto anche chi come il magazziniere Carmine Candeloro non è mai stato un grande appassionato di calcio. "Gli siamo vicino come possiamo - dice - ci mettiamo a disposizione. Anche se non c'è bisogno di spronarlo, perchè lui si auto incoraggia".