Re: AEW ALL OUT 2021 - Official Thread
Inviato: 07/09/2021, 21:52
Mi sono goduto lo show ieri e per tutta la giornata mi son guardato bene dall’entrare sul forum per evitare le solite discussioni che nascono quando la AEW fa qualcosa di buono; stasera però, archiviata anche l’asta del fantacalcio, ho dato una lettura al topic e, nel commentare il PPV, mi va di rispondere a un paio di cose lette nelle pagine precedenti.
Non voglio entrare nella discussione “è il miglior PPV di tempi/fa schifo/non è WM XVII ecc.” perché quando si parla di wrestling, come in tanti altri ambiti, andare a trovare il migliore di sempre è una attività onanistica in cui si può dilettare chi ha tempo e voglia. Chi è il miglior architetto di sempre? Fin quando la casa sta in piedi va un po’ a gusti. Sinceramente, quindi, non mi interessa soffermarmi sull’argomento, provare anche solo a rispondere con un si o un no presupporrebbe che abbia visto tutto il wrestling disponibile e non è fortunatamente il caso. Però lo show mi è piaciuto moltissimo ed è spesso andato ogni oltre aspettativa. E il primo fattore è il pubblico, magari la maggior parte dei presenti nelle arene AEW sono dei fanboy della compagnia ma sticazzi. Quanto rende bene uno show di wrestling in cui il pubblico è coinvolto in tutte le storyline e in tutti i match? Mi ha fatto scompisciare il boato all’abbraccio di tutti i face usciti alla fine del match del buy-in. Incontro niente di che ma buono per tenere alto, sia nel ranking che nell’attenzione un Orange Cassidy che rischia di vedersi passare davvero tanta gente davanti.
Sui match in realtà a mente fredda ho poco da dire e chi sostiene che non ci sia stato nulla di veramente “alto” dovrebbe riguardarsi lo show. Abbiamo il miglior match di Kingston da quando lo vedo in AEW, lui era uno che non avevo mai visto prima. Tra l’altro un gran match sotto svariati punti di vista; si sono cartellati come fabbri senza comunque mai perdere di vista quello che dovevano raccontare. Così come mi piace l’idea di Moxley che porta il wrestling giapponese in AEW, è qualcosa di diverso che può anche evolvere in vari modi. Certo la scalata verso Tanahashi sarebbe una storia epica ma già vedere arrivare MiSu è fantastico. Con il pubblico che lo conosce e gli canta la theme song. Quasi commovente. Il post match ha reso quello che forse era l’incontro con meno interesse attorno, con un feud costruito praticamente soltanto da Moxley, un “All Out moment”. Passatemi il termine. E già aver parlato di questi due match dovrebbe far capire che il prodotto (nonostante si parli di major americane) qualche differenza rispetto alla diretta concorrente ce l’ha. Ora, togliamoci il sassolino della questione “pro-wrestling” perché è l’argomento su cui ho letto quelle che ritengo un sacco di boiate: non vorrei sembrare troppo perentorio ma chi straparla in un senso e nell’altro della differenza non si rende conto della cosa più ovvia. È la AEW che, per mezzo dei suoi lottatori, si sta mandando over agli occhi del pubblico di un certo tipo. Ora se voi andate a Chicago, davanti a quel pubblico lì e dovete vendergli uno show, cosa gli proponete? Il “Pro-Wrestling” o lo “Sport-Entertainment”? Questa cosa la capisce Punk, la capiscono in AEW e la capiscono pure in WWE. Solo che mentre i secondi hanno una serie di ragioni (leggasi soldi) per cui gli conviene star lontani da quella parola, la AEW e i suoi cavalcano l’onda. E bastava prestare attenzione al promo di Danielson post-PPV per capirlo: lui che pure dice di amare la WWE non dice che la “WWE è pro-wrestling” ma dice “io ho portato il wrestling dove quella parola non si poteva nemmeno pronunciare”. Danielson, con quella frase geniale, si è mandato over da solo, ha messo un semino per un eventuale match futuro con Punk e ha mantenuto over la federazione per cui lavora. È solo quello; la WWE potrebbe pure fare incontri di 60 minuti in stile NJPW, questo è il messaggio che la AEW vuole che passi. È il loro modo di farsi pubblicità e, onestamente, con questa WWE è il modo più semplice e sensato.
Tornando al PPV, ottimo anche il match femminile. Oltre le più rosee previsioni; la Baker fino ad ora aveva fatto buoni match solo con Rosa. La Statlander aveva quasi sempre deluso le aspettative quando aveva lottato in match importanti. Si sono trovate bene, il match è stato molto buono e si vede che stanno crescendo entrambe. A proposito di divisione femminile approfitto della battle royale per tirare fuori un altro argomento su cui ho letto cose che francamente non stanno in piedi. Parlo della “corsia preferenziale per gli ex-WWE” che è una critica che comprendo solo da parte di chi non segue la federazione o è un troll che ha nello scrivere “TNA2.0” la sua ragione di vita. A me già viene da ridere che si parli di ex-WWE quando si fa riferimento a gente come Christian Cage (che in WWE ha ottenuto quasi nulla), Danielson (che era Danielson ben prima di esordire), Punk, Moxley o lo stesso Cole, come se questi personaggi e questi wrestler siano definiti dal passaggio in WWE. Sono anche ex-ROH, così per dire. Miro è l’unico esempio di atleta nato e cresciuto in WWE che ha un ruolo importante e lo ha dopo una fase iniziale di costruzione che è durata mesi (tra le lamentele di quelli che vogliono tutto e subito per poi magari lamentarsi degli ex-WWE) e lo stesso Christian è nel main event a perdere contro un original (non un ex-WWE, che poi c’è passato se non ricordo male) e, con ogni probabilità, per sopperire all’assenza di Page (un altro non ex-WWE che io sappia). Gente come Punk e Danielson sono invece un discorso diverso; troppo grandi per la AEW per non metterli in posizioni importanti e comunque sempre accanto per aiutare a crescere gente nuova. Mi fa ridere la domanda che ho letto: “se si libera Brock Lesnar la AEW che fa, gli da l’universo?” Ma perché, di grazia, la WWE con Lesnar che fa? Qui l’unica differenza che trovo, e sarei il primo a lamentarmi se non fosse così, è che sembrano destinati a fare più delle quattro apparizioni che fa Lesnar quando ha bisogno di soldi. Giusto per fare un ulteriore aggiunta, fuori dal PPV gli ex Black, FTR, Hager, Goldust senza contare Pac e Andrade che dovevano avere il match. E veniamo quindi alla vittoria della Soho che è la soluzione migliore perché la categoria femminile non è il massimo e perché la direzione sembra essere quella di Thunder Rosa che toglie il titolo alla Baker. Insomma, la Soho è l’elemento giusto, over e brava, che serve ad aggiungere un ulteriore tassello al regno dell’attuale campionessa. Ruby ha vinto, e stando così la categoria vincerà quel titolo non troppo tardi, per jobbare alla Baker. E questo mi riporta ad un altro degli aspetti che mi sta piacendo sempre più della AEW, ossia la capacità di non mettersi in situazioni spinose come fa la WWE che spesso, per assenza di programmazione, mette di fronte due persone che non possono perdere.
I match di Punk e Jericho puntano tutto sull’atmosfera. Dal primo mi aspettavo di peggio, è chiaramente molto lento rispetto al passato e ha un bel po’ di ruggine da scrollarsi di dosso ma mi sembra molto consapevole di quello che può fare sul quadrato. Allin ed MJF sono due star.
Persino la pausetta bagno del match di Show e QT è stata piazzata al momento giusto, paradossalmente mi convince ancor di più che Andrade-Pac sia stato spostato per ragioni di tempistiche.
E poi il match di coppia che mi è piaciuto moltissimo, se forse continuo a preferirgli Bucks vs Page&Omega dello scorso anno, questo è di sicuro il match AEW di quest’anno. Semplicemente bellissimo e quanto sono contento per i Lucha Bros. Tra l’altro sono stupito del vedere praticamente tutti sorpresi della vittoria, per me non era scontata ma un buon 60-40 in favore dei messicani si. La frase di Andrade “non diventerete mai campioni se state con Pac” mi aveva triggerato tantissimo e quando hanno vinto il torneo ho subito pensato che vincessero, anche perché sono over come pochi altri in quella compagnia.
Infine, il main event che è un gran bell’incontro, Christian Cage è davvero uno dei migliori acquisti che potessero fare e qui vorrei spezzare una lancia in favore di critica Omega ma un po’ meno in favore di chi dice “Omega non era così in passato” perché la seconda è una mezza supercazzola. Omega è questo, lo era quando lottava in giappone fuori dalla NJPW e in ROH e PWG, lo era in NJPW prima della parentesi cleaner ed è tornato ad esserlo in AEW. Che possa non piacere lo capisco. In fondo però la cosa importante del segmento finale sono i debutti. Anche io avrei optato per la separazione in due serate degli esordi ma credo anche che effettivamente abbiamo avuto timore di restrizioni (New York sembra andare in quella direzione) se non addirittura conferme in questo senso. In ogni caso il doppio arrivo ha fatto parlare e visti i pop che hanno preso entrambi, farli esordire con pubblico a ranghi ridotti era effettivamente un gran peccato. Sottolineo solo i dettagli che hanno portato all’arrivo di Cole: è uscito dal lato degli heel e la frase di Omega che rimanda alla “morte” di Cole in BTE ma che, almeno secondo me, ha suscita la reazione anche di chi non ha colto subito il collegamento.
Non voglio entrare nella discussione “è il miglior PPV di tempi/fa schifo/non è WM XVII ecc.” perché quando si parla di wrestling, come in tanti altri ambiti, andare a trovare il migliore di sempre è una attività onanistica in cui si può dilettare chi ha tempo e voglia. Chi è il miglior architetto di sempre? Fin quando la casa sta in piedi va un po’ a gusti. Sinceramente, quindi, non mi interessa soffermarmi sull’argomento, provare anche solo a rispondere con un si o un no presupporrebbe che abbia visto tutto il wrestling disponibile e non è fortunatamente il caso. Però lo show mi è piaciuto moltissimo ed è spesso andato ogni oltre aspettativa. E il primo fattore è il pubblico, magari la maggior parte dei presenti nelle arene AEW sono dei fanboy della compagnia ma sticazzi. Quanto rende bene uno show di wrestling in cui il pubblico è coinvolto in tutte le storyline e in tutti i match? Mi ha fatto scompisciare il boato all’abbraccio di tutti i face usciti alla fine del match del buy-in. Incontro niente di che ma buono per tenere alto, sia nel ranking che nell’attenzione un Orange Cassidy che rischia di vedersi passare davvero tanta gente davanti.
Sui match in realtà a mente fredda ho poco da dire e chi sostiene che non ci sia stato nulla di veramente “alto” dovrebbe riguardarsi lo show. Abbiamo il miglior match di Kingston da quando lo vedo in AEW, lui era uno che non avevo mai visto prima. Tra l’altro un gran match sotto svariati punti di vista; si sono cartellati come fabbri senza comunque mai perdere di vista quello che dovevano raccontare. Così come mi piace l’idea di Moxley che porta il wrestling giapponese in AEW, è qualcosa di diverso che può anche evolvere in vari modi. Certo la scalata verso Tanahashi sarebbe una storia epica ma già vedere arrivare MiSu è fantastico. Con il pubblico che lo conosce e gli canta la theme song. Quasi commovente. Il post match ha reso quello che forse era l’incontro con meno interesse attorno, con un feud costruito praticamente soltanto da Moxley, un “All Out moment”. Passatemi il termine. E già aver parlato di questi due match dovrebbe far capire che il prodotto (nonostante si parli di major americane) qualche differenza rispetto alla diretta concorrente ce l’ha. Ora, togliamoci il sassolino della questione “pro-wrestling” perché è l’argomento su cui ho letto quelle che ritengo un sacco di boiate: non vorrei sembrare troppo perentorio ma chi straparla in un senso e nell’altro della differenza non si rende conto della cosa più ovvia. È la AEW che, per mezzo dei suoi lottatori, si sta mandando over agli occhi del pubblico di un certo tipo. Ora se voi andate a Chicago, davanti a quel pubblico lì e dovete vendergli uno show, cosa gli proponete? Il “Pro-Wrestling” o lo “Sport-Entertainment”? Questa cosa la capisce Punk, la capiscono in AEW e la capiscono pure in WWE. Solo che mentre i secondi hanno una serie di ragioni (leggasi soldi) per cui gli conviene star lontani da quella parola, la AEW e i suoi cavalcano l’onda. E bastava prestare attenzione al promo di Danielson post-PPV per capirlo: lui che pure dice di amare la WWE non dice che la “WWE è pro-wrestling” ma dice “io ho portato il wrestling dove quella parola non si poteva nemmeno pronunciare”. Danielson, con quella frase geniale, si è mandato over da solo, ha messo un semino per un eventuale match futuro con Punk e ha mantenuto over la federazione per cui lavora. È solo quello; la WWE potrebbe pure fare incontri di 60 minuti in stile NJPW, questo è il messaggio che la AEW vuole che passi. È il loro modo di farsi pubblicità e, onestamente, con questa WWE è il modo più semplice e sensato.
Tornando al PPV, ottimo anche il match femminile. Oltre le più rosee previsioni; la Baker fino ad ora aveva fatto buoni match solo con Rosa. La Statlander aveva quasi sempre deluso le aspettative quando aveva lottato in match importanti. Si sono trovate bene, il match è stato molto buono e si vede che stanno crescendo entrambe. A proposito di divisione femminile approfitto della battle royale per tirare fuori un altro argomento su cui ho letto cose che francamente non stanno in piedi. Parlo della “corsia preferenziale per gli ex-WWE” che è una critica che comprendo solo da parte di chi non segue la federazione o è un troll che ha nello scrivere “TNA2.0” la sua ragione di vita. A me già viene da ridere che si parli di ex-WWE quando si fa riferimento a gente come Christian Cage (che in WWE ha ottenuto quasi nulla), Danielson (che era Danielson ben prima di esordire), Punk, Moxley o lo stesso Cole, come se questi personaggi e questi wrestler siano definiti dal passaggio in WWE. Sono anche ex-ROH, così per dire. Miro è l’unico esempio di atleta nato e cresciuto in WWE che ha un ruolo importante e lo ha dopo una fase iniziale di costruzione che è durata mesi (tra le lamentele di quelli che vogliono tutto e subito per poi magari lamentarsi degli ex-WWE) e lo stesso Christian è nel main event a perdere contro un original (non un ex-WWE, che poi c’è passato se non ricordo male) e, con ogni probabilità, per sopperire all’assenza di Page (un altro non ex-WWE che io sappia). Gente come Punk e Danielson sono invece un discorso diverso; troppo grandi per la AEW per non metterli in posizioni importanti e comunque sempre accanto per aiutare a crescere gente nuova. Mi fa ridere la domanda che ho letto: “se si libera Brock Lesnar la AEW che fa, gli da l’universo?” Ma perché, di grazia, la WWE con Lesnar che fa? Qui l’unica differenza che trovo, e sarei il primo a lamentarmi se non fosse così, è che sembrano destinati a fare più delle quattro apparizioni che fa Lesnar quando ha bisogno di soldi. Giusto per fare un ulteriore aggiunta, fuori dal PPV gli ex Black, FTR, Hager, Goldust senza contare Pac e Andrade che dovevano avere il match. E veniamo quindi alla vittoria della Soho che è la soluzione migliore perché la categoria femminile non è il massimo e perché la direzione sembra essere quella di Thunder Rosa che toglie il titolo alla Baker. Insomma, la Soho è l’elemento giusto, over e brava, che serve ad aggiungere un ulteriore tassello al regno dell’attuale campionessa. Ruby ha vinto, e stando così la categoria vincerà quel titolo non troppo tardi, per jobbare alla Baker. E questo mi riporta ad un altro degli aspetti che mi sta piacendo sempre più della AEW, ossia la capacità di non mettersi in situazioni spinose come fa la WWE che spesso, per assenza di programmazione, mette di fronte due persone che non possono perdere.
I match di Punk e Jericho puntano tutto sull’atmosfera. Dal primo mi aspettavo di peggio, è chiaramente molto lento rispetto al passato e ha un bel po’ di ruggine da scrollarsi di dosso ma mi sembra molto consapevole di quello che può fare sul quadrato. Allin ed MJF sono due star.
Persino la pausetta bagno del match di Show e QT è stata piazzata al momento giusto, paradossalmente mi convince ancor di più che Andrade-Pac sia stato spostato per ragioni di tempistiche.
E poi il match di coppia che mi è piaciuto moltissimo, se forse continuo a preferirgli Bucks vs Page&Omega dello scorso anno, questo è di sicuro il match AEW di quest’anno. Semplicemente bellissimo e quanto sono contento per i Lucha Bros. Tra l’altro sono stupito del vedere praticamente tutti sorpresi della vittoria, per me non era scontata ma un buon 60-40 in favore dei messicani si. La frase di Andrade “non diventerete mai campioni se state con Pac” mi aveva triggerato tantissimo e quando hanno vinto il torneo ho subito pensato che vincessero, anche perché sono over come pochi altri in quella compagnia.
Infine, il main event che è un gran bell’incontro, Christian Cage è davvero uno dei migliori acquisti che potessero fare e qui vorrei spezzare una lancia in favore di critica Omega ma un po’ meno in favore di chi dice “Omega non era così in passato” perché la seconda è una mezza supercazzola. Omega è questo, lo era quando lottava in giappone fuori dalla NJPW e in ROH e PWG, lo era in NJPW prima della parentesi cleaner ed è tornato ad esserlo in AEW. Che possa non piacere lo capisco. In fondo però la cosa importante del segmento finale sono i debutti. Anche io avrei optato per la separazione in due serate degli esordi ma credo anche che effettivamente abbiamo avuto timore di restrizioni (New York sembra andare in quella direzione) se non addirittura conferme in questo senso. In ogni caso il doppio arrivo ha fatto parlare e visti i pop che hanno preso entrambi, farli esordire con pubblico a ranghi ridotti era effettivamente un gran peccato. Sottolineo solo i dettagli che hanno portato all’arrivo di Cole: è uscito dal lato degli heel e la frase di Omega che rimanda alla “morte” di Cole in BTE ma che, almeno secondo me, ha suscita la reazione anche di chi non ha colto subito il collegamento.