Marco Frediani ha scritto:(...)nel DVD dedicato al Best of del titolo IC c'è Grisham che dice che secondo lui il match è sopravvalutato. Non nel senso che in ring hanno deluso ma che ritiene che l'atmosfera e il feud dietro abbiano elevato troppo il match rispetto a quello che realmente è. Non il "match WWF/E migliore di sempre,ma uno ottimo che però è inferiore ad altri".
Per me ha ragione, ma io lo vidi per la prima volta in VHS nel 2003 (ed ero abituato a vedere cose col ritmo del 2003,immagino che per uno degli anni 80 quella fosse la perfezione).
Il parere di Grisham, si concentra su un match a metà, e da qui ne parte la valutazione. Ma un match non è mai solo 'un match', quanto piuttosto la chiusura di un feud, particolarmente emozionante, che ha 'toccato' le persone che l'hanno seguito e ne sono rimaste inevitabilmente coinvolte. Perchè al valore tecnico stesso, non possiamo assolutamente sottrarre il
valore emotivo, che è valido in egual misura, se non di più. Questa è una cosa che non capisco, questo è il motivo per cui non riesco mai, e dico mai, a mettere 'voti', come succede a gran parte dell'utenza, perchè non mi va (volontariamente) di isolare il solo aspetto tecnico e concentrarmi esclusivamente su di esso. Non è impossibile, nessuno lo vieta, ma la storia non è fatta di singoli avvenimenti scollegati fra loro, questo in generale, ed un grande match non si combatte solo su un ring.
Detto questo (che forzatamente possiamo anche lasciarci alle spalle), Steamboat-Macho Man, rimane un
grande classico, e come tale va trattato, ed il lavoro degli attori coinvolti va da sè, non si è limitato nella messa in scena quel giorno e quel giorno soltanto (senza voler affrontare l'aspetto della preparazione minuziosa, che non capisco come possa inficiarne il risultato, anzi, chiedete a Jackson Pollock), ma a un qualcosa di più complesso, che ha richiesto un impegno profondo, per un arco di tempo ampio, di cui il risultato è il match di Wrestlemania III. La cura, la tecnica, che i due vi hanno messo, va giudicata per quella che è,
in valore assoluto, ed è riduttivo farne una comparazione con ciò che oggi è un match di wrestling, perchè è il voler comparare per 'forma', dimenticando che la
percezione estetica della stessa, è in continuo cambiamento, in evoluzione (per fortuna), ed è chiaro come tale giudizio sia sempre sbilanciato verso il tempo più prossimo a noi, e che via via che ci si allontana, sia più complesso 'leggere' forme più lontane, appunto. Ma questo non deve andare a discapito di chi ha costruito un vero
modello (mostrandoci una fluidità di scambi, ribaltamenti di fronte, combinati ad una velocità d'esecuzione, riducendo le pause al lumicino, in crescendo verso il finale, come non era mai stato proposto precedentemente), ha riempito la forma di 'sostanza' propria, personale dell'attore, dell'artista, che in quanto tale è universale, è arte, indipendentemente dal momento storico in cui ci si trova. Un grande classico va giudicato dandone giusta proporzione, altrimenti sarei portato a pensare che
M sia un film noioso, e che
Avatar sia un capolavoro, dissestando quelli che sono i valori assoluti su cui dovrei valutare la tecnica, con cui sono stati composti.