Tuttowrestling Forum

Delphi ha scritto: ↑24/01/2024, 8:35 Può avere influito, però se gli show fossero migliori penso che la gente se ne sbatterebbe.

Delphi ha scritto: ↑24/01/2024, 9:43 e io mi chiedo se la soluzione tanto decantata da Tony e molti suoi sostenitori "meno storie, più lottato, match random basati sul workrate, impostazione più sportiva, tornei e tanti titoli" in realtà (come dicevo) non sia tra le principali cause di questo declino.

Backbone Crusher ha scritto: ↑24/01/2024, 11:15 Sempre convinto che il wrestling, per interessare, debba essere una commistione di fattori, ovvero: storie portate avanti dai segmenti settimanali, unite alle "rese dei conti" (anche se non è il termine corretto, è l'unico che mi sovviene al momento) nei match.
Alla gente non frega nulla del workrate fine a se stesso. Cioè, ti potranno dire di aver visto un bel match sicuramente, ma poi? Cosa me ne faccio di un bel match, con un bel workrate, se dietro non ho una storia a fare da struttura al match stesso o che mi invoglia a voler continuare a seguire tal wrestler?
Servono storie, servono personaggi ad ampio respiro che siano più di workrate machine, serve varietà.
Capisco che la loro intenzione è di voler essere un'alternativa alla WWE, ma quanto può seriamente attecchire un approccio del genere sul pubblico americano? Domanda non provocatoria, ma seria, perché io al momento non riesco proprio ad immaginarmi un prodotto che riesca a coinvolgere diverso da quello WWE, con tutti i pro e i contro del caso.

Poi non mi addentro in altri discorsi relativi al marketing, dato che non ci capisco una sega, ma sicuramente avranno un impatto anche le strategie in tal senso.

john1094 ha scritto: ↑24/01/2024, 12:41 Leggo spesso che nelle aree dove si svolgono gli show, c'è zero promozione e se non sei un fan super hardcore non sai nemmeno che la AEW passa nella tua città

Marco Frediani ha scritto: ↑24/01/2024, 13:10 Dipende migliori per cosa.
Alla fine dei match frega il giusto alla gente (Russo lo aveva già capito trenta anni fa), è il contorno che porta le persone a seguire uno show major (se poi vado a vedere la ROH o l'indy piccola è chiaro che vado lì per quello), le star, il momentum e l'immagine della compagnia.

L'immagine è compromessa anche grazie al boss, star insomma. Poi vanno in arene grosse che riempiono poco. Uno degli ultimi Dynamite aveva le luci basse stile funerale, era davvero brutto da vedere. Hard To Kill era in una piccola arena ma piene e un bel colpo d'occhio.

Fourcade ha scritto: ↑24/01/2024, 13:17 La sua idea è veramente quella?
No perché il wrestling va proprio al contrario.
Devi avere storie, personaggi che spiccano (chi per un motivo, chi per un altro), devi avere un motivo per seguire.

In AEW, da casual, io ho avuto l'idea che buttino dentro nomi a caso per fargli fare un match random.

In WWE sono molto più furbi, guarda come ti hanno impacchettato e venduto CM Punk e Cody Rhodes. Queste cose contano, così come le storie, i background, i personaggi.

E la WWE sotto questo aspetto è comunque stata davvero tanto carente negli ultimi, boh, 10 anni.

Delphi ha scritto: ↑24/01/2024, 13:51 Tant'è che se dico che apprezzavo i primi anni della federazione (soprattutto i primissimi mesi), mi si dice che "il prodotto era esattamente sport oriented, con poche storie e tanto wrestling". Cosa assolutamente non vera.

Delphi ha scritto: ↑24/01/2024, 13:44 Sì ma questo succede solo ora? Non capisco, perché fino al 2022 e buona parte del 2023 questo non rappresentava un problema.

Delphi ha scritto: ↑24/01/2024, 13:51 Beh sì la sua idea è quella, e basta sentire la conferenza stampa post Worlds End, in cui diceva che la direzione che avrebbero intrapreso d'ora in avanti era quella degli ultimi due mesi, cioè quelli del Continental Classic. E in effetti le ultime puntate hanno visto un avanzamento delle storie se non nullo davvero scarso. Però questo cambiamento è stato accolto con gaudio dalla IWC al grido di "finalmente! Uno show di wrestling che fa wrestling e non soap opera!". E pure la persona di cui parlavo prima nell'altro post era d'accordo.
Tant'è che se dico che apprezzavo i primi anni della federazione (soprattutto i primissimi mesi), mi si dice che "il prodotto era esattamente sport oriented, con poche storie e tanto wrestling". Cosa assolutamente non vera.

Marco Frediani ha scritto: ↑24/01/2024, 13:10 Dipende migliori per cosa.
Alla fine dei match frega il giusto alla gente (Russo lo aveva già capito trenta anni fa), è il contorno che porta le persone a seguire uno show major (se poi vado a vedere la ROH o l'indy piccola è chiaro che vado lì per quello), le star, il momentum e l'immagine della compagnia.

L'immagine è compromessa anche grazie al boss, star insomma. Poi vanno in arene grosse che riempiono poco. Uno degli ultimi Dynamite aveva le luci basse stile funerale, era davvero brutto da vedere. Hard To Kill era in una piccola arena ma piene e un bel colpo d'occhio.