Direi che quel discorso non ha proprio più valore. Ne aveva quando il wrestling era ancora una spettacolo profondamente legato alle sue origini sportive, o al massimo nel filone shoot-style che oggi comunque è ridotto ad un'esigua minoranzaNicolasblaze ha scritto:Domanda a tema username: secondo te ha senso oggi il discorso che faceva Karl Gotch all'epoca (e in generale tutto quel filone là, tra l'altro visto che sei Amazon Man linko un libro, che magari hai letto ma forse no e lo consiglio comunque all'utenza in generale, cioè Shooters), per cui un wrestler ha bisogno di una certa forma di legittimità shoot per meritarsi main event e quindi titoli, soldi e successo?
E la WWE ha fatto un buon lavoro con Brock Lesnar nel trasmettere questa sensazione?
Da quando il wrestling è diventato uno spettacolo con le sue leggi e le sue caratteristiche non vedo il bisogno della legittimità shoot, mi importa solo che il campione sia uno che sappia dare spettacolo
No la caratterizzazione di Lesnar l'ho trovata insensata, prima di tutto per il cambiamento nel modo di lottare che ha ridotto la qualità stessa dei match (ne ho visti tre di questi, altri ne ho letto i commenti qui); poi perché (almeno in un periodo, ora non so se si sia umanizzato) c'era un divario enorme tra lui e il resto del roster, divario che non dovrebbe esistere perché la WWE simula una federazione di lotta, quindi ci dovrebbero far credere che tutti i wrestler siano dei professionisti nel campo della lotta
Poi certo se facciamo il paragone con una Rousey che per quattro anni ha squashato quasi tutte le avversarie la cosa potrebbe sembrare legittima; ma quello è stato un caso raro dovuto ad una serie di fattori. In generale vedo malissimo qualsiasi wrestler che viene reso invincibile, anche se fosse Fedor Emelianenko passato al pro-wrestling