Re: La nuova nazionale italiana
Inviato: 11/09/2023, 13:43
Metterla sempre ed esclusivamente sul piano dei singoli che non sono all'altezza significa minimizzare il contesto di questi ultimi anni e come sempre la pone su un discorso che è troppo semplicistico ridurre in questo modo.
Molti si dimenticano che l'altro ieri, contro la Macedonia, sono scesi per 3/4 gli stessi giocatori che sono scesi in campo nella figuraccia di Palermo.
Curiosamente si sono ritrovati Mancini-Bastoni (e da lì che Mancini tecnico ha bruciato il primo), c'era Di Lorenzo, c'era Donnarumma, c'era Barella e c'era pure Immobile.
Le differenze sono Emerson per Di Marco, Jorginho e Verratti (ormai out meritatamente) con Cristante (Locatelli) e Tonali e gli esterni d'attacco, anche se Berardi con questa concorrenza merita assolutamente di stare nel giro e Zaccagni per Insigne.
Ora nel frattempo che esattamente dopo Palermo si dicevano le stesse cose, Di Lorenzo vince uno scudetto dei miracoli , si prende per acclamazione popolare i titoli dei giornali, leadership mostrata con forza, ad oggi è difficile trovare giocatori migliori nel ruolo.
Barella gioca una finale di Champions (con Bastoni e Di Marco) ed entra nella lista dei 30 per il pallone d'oro, per Tonali il Newcastle spende una barca di soldi.
E poi ci sono gli altri che comunque seguono una carriera in linea col loro potenziale.
Quindi nel frattempo che si fa questo discorso ritrito, nei club la loro carriera prende uno sviluppo che è totalmente diverso da ogni minuto messo in campo con la Nazionale.
Ed è banalmente la conclusione che si dovrebbe trarre da questa faccenda. Diciamoci pure che sono scarsi, ma seppur nella loro debolezza comparata con le vecchie generazioni, dovrebbe bastare ed avanzare per battere in maniera tranquilla due volte la Macedonia. Essendo parte di quella formazione partecipe del trionfo a Londra.
Stessa identica cosa nel comparare le partite con la Macedonia con quelle contro la Svizzera. Due pareggi contro la stessa squadra che all'Europeo è stata annientata, con due rigori andata e ritorno sbagliato che pesano come un macigno.
Allora questo dovrebbe far riflettere sulla psicologia nel calcio, che è la principale motvivazione dietro alle vicende azzurre. Tutti questi episodi rendono l'idea e di cui ho accennato prima. Ogni pallone con la maglia azzurra pesa come un macigno più di ogni altra nazionale vista la situazione. E ogni pallone sbagliato ha una storia pregressa che solo un ceco non potrebbe vedere.
I discorsi sui valori sono banali da non rendere l'idea del compito a cui Spalletti gli hanno assegnato. Parlare di riforme e del livello dei giocatori non ha il minimo senso, è un discorso che non c'entra nulla al momento, Spalletti ha il compito di dare una sterzata emotiva che possa spezzare questa maledizione, perché se si esce pure dall'Europeo sarebbe un disastro senza precedenti. E quindi il motivo per cui domani si gioca già tutto a livello di credibilità (sbagliando la doppia scelta Retegui/Gnonto per Berardi/Scamacca, cosa non da poco).
Poi dopo, a qualificazione acquisita, si può iniziare a parlare del livello e cose varie. Ma qui non c'entra nulla il livello, specie con questi avversari. È una questione evidentemente mentale, poco da dire.
Molti si dimenticano che l'altro ieri, contro la Macedonia, sono scesi per 3/4 gli stessi giocatori che sono scesi in campo nella figuraccia di Palermo.
Curiosamente si sono ritrovati Mancini-Bastoni (e da lì che Mancini tecnico ha bruciato il primo), c'era Di Lorenzo, c'era Donnarumma, c'era Barella e c'era pure Immobile.
Le differenze sono Emerson per Di Marco, Jorginho e Verratti (ormai out meritatamente) con Cristante (Locatelli) e Tonali e gli esterni d'attacco, anche se Berardi con questa concorrenza merita assolutamente di stare nel giro e Zaccagni per Insigne.
Ora nel frattempo che esattamente dopo Palermo si dicevano le stesse cose, Di Lorenzo vince uno scudetto dei miracoli , si prende per acclamazione popolare i titoli dei giornali, leadership mostrata con forza, ad oggi è difficile trovare giocatori migliori nel ruolo.
Barella gioca una finale di Champions (con Bastoni e Di Marco) ed entra nella lista dei 30 per il pallone d'oro, per Tonali il Newcastle spende una barca di soldi.
E poi ci sono gli altri che comunque seguono una carriera in linea col loro potenziale.
Quindi nel frattempo che si fa questo discorso ritrito, nei club la loro carriera prende uno sviluppo che è totalmente diverso da ogni minuto messo in campo con la Nazionale.
Ed è banalmente la conclusione che si dovrebbe trarre da questa faccenda. Diciamoci pure che sono scarsi, ma seppur nella loro debolezza comparata con le vecchie generazioni, dovrebbe bastare ed avanzare per battere in maniera tranquilla due volte la Macedonia. Essendo parte di quella formazione partecipe del trionfo a Londra.
Stessa identica cosa nel comparare le partite con la Macedonia con quelle contro la Svizzera. Due pareggi contro la stessa squadra che all'Europeo è stata annientata, con due rigori andata e ritorno sbagliato che pesano come un macigno.
Allora questo dovrebbe far riflettere sulla psicologia nel calcio, che è la principale motvivazione dietro alle vicende azzurre. Tutti questi episodi rendono l'idea e di cui ho accennato prima. Ogni pallone con la maglia azzurra pesa come un macigno più di ogni altra nazionale vista la situazione. E ogni pallone sbagliato ha una storia pregressa che solo un ceco non potrebbe vedere.
I discorsi sui valori sono banali da non rendere l'idea del compito a cui Spalletti gli hanno assegnato. Parlare di riforme e del livello dei giocatori non ha il minimo senso, è un discorso che non c'entra nulla al momento, Spalletti ha il compito di dare una sterzata emotiva che possa spezzare questa maledizione, perché se si esce pure dall'Europeo sarebbe un disastro senza precedenti. E quindi il motivo per cui domani si gioca già tutto a livello di credibilità (sbagliando la doppia scelta Retegui/Gnonto per Berardi/Scamacca, cosa non da poco).
Poi dopo, a qualificazione acquisita, si può iniziare a parlare del livello e cose varie. Ma qui non c'entra nulla il livello, specie con questi avversari. È una questione evidentemente mentale, poco da dire.