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Ieri è morto Maurice Vachon, meglio noto come "Mad Dog" Vachon, heel odiato e temuto che ha scatenato l'inferno durante gli '60 e '70, sopratutto in AWA dove è stato un pluri campione del mondo. Vachon ha raggiunto fama e notorietà grazie al suo aspetto grottesco e al suo stile violento e imprevedibile sul ring, caratterizzato da tutto l'arsenale possibile di scorrettezze pensabili all'epoca, quali morsi, pugni chiusi, colpi proibiti, a volte anche con oggetti vari trovati in giro intorno al ring. Di certo uno dei papà dei brawling, stile grazie a cui riuscì a crearsi un seguito tutto suo che gli varrà nel tempo l'affetto e la stima da parte del pubblico, impressionato dalle sue incredibili battaglie nel ring.
Casualmente, proprio nel periodo a cui siamo giunti nel nostro, Vachon farà una piccola apparizione in un match che omaggia e in parte prende spunto da quelle pazze risse che tanto l'avevano reso famoso.
Ma prima di parlare del match, ripartiamo da dove ci siamo lasciati: il 1994 si è concluso con poca gloria per Foley, che dopo aver impressionato le vaste platee della WCW, viene messo alla porta dai nuovi pezzi grossi arrivati in federazione. Si arriva dunque al '95, annus horribilis: le due Major entrano in uno stallo terrificante, di cui poco si salva. Mentre la WCW forte dei grandi nomi arrivati scimmiotta lo stile che aveva portato al successo la WWF, la federazione di Stamford annaspa nel tentativo di trovare una nuova identità, e si affida a una nuova classe di Wrestlers che va ad avvicinarsi a una visione più sportiva del business, puntando più sulla tecnica e sulla pulizia durante i match, anche se vengono comunque affiancati da una serie di più o meno valenti di big men.
Per svariati motivi dunque, il brawling e l'hardcore spariscono dai grandi palcoscenici Americani, perlomeno nelle sue forme di "qualità". Altrove tuttavia, la piccola ECW di Philadelphia spinge sull'acceleratore, puntando fortissimo sul brawling e sull'hardcore sempre più "estremo", fino a farlo diventare uno dei marchi della federazione. E' conseguenza naturale quindi che un vagabondo Foley si trovi ad approdare lì dopo il suo addio a Atlanta.
Tuttavia rimane il fatto che la ECW è una piccola realtà, con poche possibilità di farsi sentire e vedere dal grande pubblico, anche se ogni tanto gli scalmanati fans di Philadelphia, roccaforte della ECW, riescono a far sentire la loro voce anche negli show delle "big", come per esempio nel PPV Slamboree, citato da Paguro. Il caso più eclatante se vogliamo avviene durante il PPV della WWF "King of The Ring" tenutosi sempre a Philadelphia, dove il pubblico, esasperato dalla qualità infima dello show, inizia a cantare a squarciagola "ECW!"
King of The Ring final: Savio Vega vs Mabel @ WWF King of The Ring 1995
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Eppure la WWF continua ancora per mesi per la sua strada, con gente come Mabel e Diesel a occupare tanto spazio, e gente come Hart e Michaels in giro a raccogliere i cocci. Poi improvvisamente, verso la metà del 1996, arriva la svolta. Dopo il classico di WrestleMania 12, in cui HBK con Hart ha messo in piedi una sfida da manuali del wrestling, il neo campione si trova ad affrontare la sua vecchia nemesi Diesel in uno scontro completamente diverso dalla sua ultima fatica: un No Holds Barred match. La sua ex-guardia del corpo era fuori controllo fin da quanto aveva perso il titolo, ed con un piede ormai fuori dalla porta, aveva promesso a Michaels che come ultimo atto nella federazione lo avrebbe massacrato nel PPV successivo a WrestleMania.
WWF World Heavyweight Championship No Holds Barred match: Shawn Michaels w/ Josè Lothario vs Diesel @ WWF In your House 7: Good Friends, Better Enemies 1996
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Il match è un fulmine a ciel sereno: una battaglia durissima e violenta, in cui vediamo Diesel prima massacrare il campione senza pietà, fino a quando Michaels non reagisce dando inizio a un'escalation di violenza che passa dalle sediate all'estintore fino alla prima powerbomb in assoluto della federazione attraverso un tavolo (Hart alle Series del '95 ci volo da solo attraverso), con apice Diesel che ruba la gamba artificiale di Vachon che stava seduto a bordo ring (eccolo!) e la usa per colpire Michaels. E' una rissa decisamente sopra le righe, molto vicina ai match di Foley contro i Nasty Boyz del '94 e alle Concession Brawls, ma con un importante tocco WWE: mentre lì vedevamo un'azione più continua e caotica, qua c'è maggiore attenzione nel dare enfasi a ogni singolo colpo, come per esempio la powerbomb attraverso il tavolo. In questo si vede la lezione dei match dei primi anni '80, come Patterson-Slaughter e Snuka che vola dalla gabbia, e in generale, si denota la caratteristica fondamentale della WWF: la presentazione del prodotto. Sembrò un match assolutamente folle e duro, sebbene alla fine di cose veramente innovative non ve ne erano.
In generale comunque Michaels ha mantenuto le promesse fatte prima del match: sa anche come brawlerare. E ciò è un bene, perchè dopo un paio di anni intensi passati in ECW, Mick Foley è pronto per riapprodare nel panorama main stream, con un drastico cambio di personalità e atteggiamenti. Ma di questo parlerò la prossima volta.
Mi interessa invece spostare lo sguardo di nuovo sulla WCW: "coincidenza" vuole che dopo un paio di mesi dal match tra Diesel e Michaels, la federazione di Atlanta proporrà in PPV un Falls Count Anywhere tra Benoit e quel Kevin Sullivan che già aveva dato prova di sguazzare per bene nei rissoni in stile del Sud.
Falls Count Anywhere match: Chris Benoit vs Kevin Sullivan @ WCW Great American Bash 1996
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La mano di Sullivan si vede, e l'odore di ECW è nell'aria il copione è già stato visto e conosciuto, ma viene impreziosito da un paio di trovate originali ("THEY ARE IN THE MEN'S ROOM!") e dalla intensità dei due contendenti, con Benoit in particolare impressionante nel prendere botte non da poco, sopratutto alcuni colpi in testa micidiali (purtroppo...).
Insomma, dopo un l'inverno del 1995 sembra essere arrivata la primavera, e l'hardcore è pronto per far sbocciare i suoi fiori e per donarci finalmente i suoi frutti maturi. La fine della corsa è vicina, e si è già visto molto fino ad adesso, ma ora manca il riconoscimento finale, l'ultimo scatto verso la cima della montagna.
Stay tuned