Non è neanche vero. Prendiamo un esempio esterno alla WWE e al pro-wrestling work. La UFC, si sa che ha preso a piene mani elementi dal wrestling, per esempio ha bisogno di drawer per i suoi eventi, altrimenti nessuno si comprerebbe il PPV. Conor McGregor e Ronda Rousey rientrano in questo, non a caso usano molto il trash talk tipico del wrestling.LowRyder ha scritto:
Mah, posto che sono d'accordo sul concetto di fondo, trovo abbastanza forzata la conclusione.
Il "drawing power" è la capacità di attrarre lo spettatore e bon: metterla come dici te è come affermare che in un contesto neutrale lo spettatore vorrebbe sempre la stessa cosa. Insomma, mica vero, considerando che è la federazione a essere inserita nella pop culture del suo tempo e ad assimilarne determinati aspetti per creare un prodotto remunerativo, non il contrario; o semmai, a essere più precisi, il wrestling è influenzato dalla cultura popolare più di quanto la cultura popolare sia influenzata dal wrestling.
Quale classifica di Metlzer ti riferisci?LowRyder ha scritto: Il discorso intorno al drawing power in teoria avrebbe senso perché il drawing power potrebbe essere considerato un elemento simil-oggettivo, preso a sé, nel valutare tanto il successo di un wrestler quanto il beneficio apportato alla federazione. Ripeto, in teoria.
In pratica, il problema è che risulta semi-impossibile prendere il drawing power "a sé" e qualunque analisi metodologica è sempre incorsa in qualche limite.
Di norma, si opera attraverso delle importanti semplificazioni funzionali scelte di volta in volta dal relatore - penso per esempio alla classifica di Meltzer confrontandola con quella di Yohe. Confronta le classifiche e va' a vedere cosa esce, non ne trovi due uguali.
Però sono elementi di per sè oggettivi, più facile sicuramente per i wrestler pre-30, dove di fatto non esisteva il concetto di federazione e di potere legata al nome o meno. Ma è un buon metodo, tanto che oggi si è visto come un AMbrose venda di più di un Reigns, dati degli HS e dati di vendita del merch. Dati di questo tipo dovrebbero avere accesso magari proprio alla quantità di merch venduta dal dato lottatore per capirne le reali capacità.
Bhè tecnicamente è semplici. Poni l'elemento Reigns e i dati di vendita all'interno di una analisi delle regressioni e vai a vedere se c'è un effetto della sua presenza sui dati di vendita di un dato HS o PPV.LowRyder ha scritto: Esempio banale per sottolineare il problema, con una solfa conosciuta: se mi pubblicizzi Roman Reigns nel Main Event con Hulk Hogan in uno show e Dean Ambrose con John Cena in un altro, come fai a valutare esattamente quanti biglietti ti ha portato Hogan, quanti Cena, quanti Ambrose e quanti Reigns? Mischi i quattro e confronti l'esito con un'altra città? Stai già alterando delle costanti (tempo, luogo), quindi non stai rispettando il criterio di mantenere la stessa variabile dipendente. Non puoi, ossia, sapere come ti andava lo stesso show nello stesso luogo pubblicizzando Dean Ambrose e non Roman Reigns. Quindi alcuni diranno che lo show te l'ha venduto solo Hogan, altri diranno che è un po' anche merito di Reigns, altri ancora che c'è un certo merito per Reigns e così via. E se ragioni così, non finisce che pure il drawing power si riduce al mero "secondo me è ****+, secondo me è ** 3/4"?
Insomma, non c'è una pretesa di scientificità in senso stretto, a prescindere.
Tecnicamente è possibile, sebbene tu ebba in realtà andare magari a vedere chi sono i nomi pubblicizzati per quel dato evento, ipotizzando dunque che il sito WWE possa essere considerato un elemento affidabile.