pingumen96 ha scritto:Il fatto che conti solo il drawing power è una stronzata. Altrimenti il wrestling sarebbe sempre uguale a sé stesso.
Mah, posto che sono d'accordo sul concetto di fondo, trovo abbastanza forzata la conclusione.
Il "drawing power" è la capacità di attrarre lo spettatore e bon: metterla come dici te è come affermare che in un contesto neutrale lo spettatore vorrebbe sempre la stessa cosa. Insomma, mica vero, considerando che è la federazione a essere inserita nella pop culture del suo tempo e ad assimilarne determinati aspetti per creare un prodotto remunerativo, non il contrario; o semmai, a essere più precisi, il wrestling è influenzato dalla cultura popolare più di quanto la cultura popolare sia influenzata dal wrestling.
Il discorso intorno al drawing power
in teoria avrebbe senso perché il drawing power potrebbe essere considerato un elemento simil-oggettivo, preso a sé, nel valutare tanto il successo di un wrestler quanto il beneficio apportato alla federazione. Ripeto, in teoria.
In pratica, il problema è che risulta semi-impossibile prendere il drawing power "a sé" e qualunque analisi metodologica è sempre incorsa in qualche limite.
Di norma, si opera attraverso delle importanti semplificazioni funzionali scelte di volta in volta dal relatore - penso per esempio alla classifica di Meltzer confrontandola con quella di Yohe. Confronta le classifiche e va' a vedere cosa esce, non ne trovi due uguali.
Esempio banale per sottolineare il problema, con una solfa conosciuta: se mi pubblicizzi Roman Reigns nel Main Event con Hulk Hogan in uno show e Dean Ambrose con John Cena in un altro, come fai a valutare esattamente quanti biglietti ti ha portato Hogan, quanti Cena, quanti Ambrose e quanti Reigns? Mischi i quattro e confronti l'esito con un'altra città? Stai già alterando delle costanti (tempo, luogo), quindi non stai rispettando il criterio di mantenere la stessa variabile dipendente. Non puoi, ossia, sapere come ti andava lo stesso show nello stesso luogo pubblicizzando Dean Ambrose e non Roman Reigns. Quindi alcuni diranno che lo show te l'ha venduto solo Hogan, altri diranno che è un po' anche merito di Reigns, altri ancora che c'è un certo merito per Reigns e così via. E se ragioni così, non finisce che pure il drawing power si riduce al mero "secondo me è ****+, secondo me è ** 3/4"?
Insomma, non c'è una pretesa di scientificità in senso stretto, a prescindere.
Constatato quindi che è difficile desumere elementi precisi, i dati sui biglietti venduti e i buyrate, quando opportunamente contestualizzati - e già questa è un'operazione non banale -, sono però utili a farsi quantomeno un'idea
molto generale sullo stato delle cose in un determinato periodo storico.
Di contro il drawing power resta sicuramente il relativamente meno soggettivo dei criteri (ed ecco perché ha senso parlarne): se mi dici che uno ti piace di più sul ring è una cosa, se mi dici che questo quando era al top ha fatto bene alla federazione - sia pur per un'insieme di concause e con un certo margine d'errore - e un altro no, puoi decretare almeno "cosa" abbia smosso di più l'industria.
Se uno va a chiedersi i "perché" il discorso diventa intricato e potenzialmente contraddittorio (merito del wrestler? Della federazione? Di altri che hanno reso la cosa più facile/difficile?).
A cosa è dovuto questo forte calo nel Puro?
Dai 2000 in poi c'è una una fase di riassestamento del prodotto e tentata transizione verso una nuova impostazione, transizione rivelatasi poi fallimentare, con una ripresa marcata dal 2009 in poi.
In estrema sintesi: scisma in AJPW che portò alla creazione della NOAH - prima - e della WRESTLE-1 poi (dopo la dipartita di Mutoh dall'AJPW, WRESTLE-1 oggi in crisi a sua volta).
Aspetto non secondario, come citato sopra, la crescente concorrenza della MMA e il suo ascendente sul business. In NJPW provarono a riassorbirne gli aspetti reputati vincenti - dallo stile di lotta fino alla politica delle difese titolate. Inutile dire che la cosa non andò in porto e si finì per danneggiare ancora di più il prodotto.
Riguardo il confronto 2000 (pre-crisi)- oggi, c'entra soprattutto il fatto che la realtà in Giappone è molto diversificata anche in ambito major. Oggi c'è la Dragon Gate, la federazione di Inoki, la NOAH a competere con AJPW e NJPW. Azzarderei con un certo grado di sicurezza che il mercato indy è più florido oggi di quanto fosse nel pre-2000.
Low il discorso è banalmente dettato dai numeri. Per quanto la WCW avesse tutto quello che hai detto, la WWF aveva un mondo dietro, i nomi messi nel '96 non attirarono come quelli del '95 e nel 1995 in WCW avevi comunque gli Hogan, i Malenko, i Sting,... la storia dell'nWo ha portato dei vantaggi anche su questo (innegabile come i dati degli HS e dei buyrates vedano un aumento da agosto 1996 a dicembre 1996) ma a parte per la Monday Night dove il dato di rating (non essendoci i dati del DVR) possano influenzare parlano i numeri di altro.
Anche Slaughter e Patterson dell'80 o '81 non ricordo fu un gran match.
Jeff, sei uno intelligente, quindi lo sai anche te che stai ricalcando fondamentalmente il pensiero di McMahon pre-Monday Night War. Era un discorso sensato solo perché McMahon non aveva idea di quanto fosse stato investito dietro il progetto wCw.
Ipotizziamo che domani sbucasse una federazione e si prendesse 3/4 dei Main Eventer in WWE + qualcosa della TNA + nonsochi da altre federazioni minori, e andasse in rotta di collisione diretta (ossia stesso timeslot) a parità... anzi, con capitali notevolmente superiori e influenza mediatica analoga, basta vedere la politica con cui hanno preso sotto contratto proprio Nash e Hall - ci sono tutti gli elementi per almeno auspicare una massiccia sottrazione di fanbase da WWE a ipotetica nuova federazione.
Poi c'è la WWE, nel frattempo, a cui restavano Michaels e Taker, rispettivamente un Main Eventer fresco e uno che era perlopiù un uppercarder. Come doveva Michaels rialzarti i ratings? Feudando con Mankind e Vader o tirando fuori un HBK 3:16? Insomma, per me se parliamo di numeri i numeri sono pure questo.
Capisco al massimo se vogliamo guardare il bicchiere mezzo vuoto, intavolando un discorso tipo "Michaels non ha fatto quello che ha fatto Austin", con annesso repackaging dell'intero prodotto WWE. Buttarla sul Nash che faceva la differenza più di quanto la facesse Michaels per me è una provocazione interessante se e solo se intende aprire un dialogo su quanto andasse da schifo alla WWE tra '94 e '97 per tutta una serie di circostanze - vale per Nash tanto quanto per Michaels e Bret, eh -, molto meno se l'intento è provare che Nash fosse un campione o un uomo immagine meglio piazzato di Michaels nei 90s.