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Visto ieri sera al cinema "Divergent".
Film basato sostanzialmente non su una sceneggiatura, ma su un enorme plot hole ricorrente. La sospensione dell'incredulità non basta, bisogna essere proprio scemi.

Death Proof > Django Unchained.

I sogni segreti di Walter Mitty


Film discreto, che va crescendo dopo un inizio che non mi aveva convinto.

La pecca è la durata, secondo me si poteva tagliare qualcosa, soprattutto nella prima ora che a tratti mi è risultata noiosa, ma come ho già detto la seconda parte del film risolleva il mio giudizio, i paesaggi mostrati sono meravigliosi e il personaggio di Sean Penn, anche se ha poco spazio, mi ha colpito. Mi aspettavo un finale diverso, forse più "felice" o romantico, invece è molto semplice, diciamo che l'aggettivo giusto per l'ultima mezz'ora del film è "gradevole".

Visto The Truman Show



Film che per tutta la durata ti da la sensazione di nervosismo e un pizzico di paranoia, quando Truman vuole andarsene ma fanno di tutto pur di trattenerlo il nervosismo e la paranoia aumentano, il finale del film lascia una soddisfazione immensa, ma anche un piccolo vuoto, visto che sarebbe stato curioso vedere il protagonista come avrebbe vissuto la sua vita nel mondo reale, e sopratutto cosa avrebbe fatto appena uscito da quel mondo, creato solo per lui.

Christian Peeps ha scritto:Visto The Truman Show



Film che per tutta la durata ti da la sensazione di nervosismo e un pizzico di paranoia, quando Truman vuole andarsene ma fanno di tutto pur di trattenerlo il nervosismo e la paranoia aumentano, il finale del film lascia una soddisfazione immensa, ma anche un piccolo vuoto, visto che sarebbe stato curioso vedere il protagonista come avrebbe vissuto la sua vita nel mondo reale, e sopratutto cosa avrebbe fatto appena uscito da quel mondo, creato solo per lui.

Ed è proprio qui che il film ti frega.

Nymphomaniac Vol 1.

Parte un po' male, parecchio fine a se stesso e scandalistico. Poi però decolla devo dire, un Von Trier che sembra trovare un equilibrio non perfetto ma soddisfacente tra la provocazione, la profondità narrativa e l'eclettismo. Mi viene da dire che prende l'estremismo di un Antichrist e lo unisce alla teatralità di un Dogville.

Niente voto, aspetto la seconda parte.

Il capitano ha scritto:
Ed è proprio qui che il film ti frega.

In che senso?

Christian Peeps ha scritto: In che senso?

Nel senso che non hai capito niente del film.
Suvvia, come finisce? Dai ci arrivi.

Christian Peeps ha scritto: In che senso?

Guarda ti rispondo visto che The Truman Show è tipo il mio film preferito
E ti dico che il finale per me è perfetto, visto che durante tutta la pellicola è evidenziata la mania per i reality e la curiosità morbosa ma effimera nei confronti di Truman, di quella società americana (guarda le due vecchie col merchandising sul divano e tutte le scene nel bar) e il finale ti mostra come una volta uscito da quella dimensione, alla gente di lui non interessi più nulla

The master of ROH ha scritto: Guarda ti rispondo visto che The Truman Show è tipo il mio film preferito
E ti dico che il finale per me è perfetto, visto che durante tutta la pellicola è evidenziata la mania per i reality e la curiosità morbosa ma effimera nei confronti di Truman, di quella società americana (guarda le due vecchie col merchandising sul divano e tutte le scene nel bar) e il finale ti mostra come una volta uscito da quella dimensione, alla gente di lui non interessi più nulla

Parzialmente d'accordo, noi siamo lo spettatore dello spettatore dello spettacolo:

Vero, lo spettatore americano nel film noi lo vediamo come morboso.. poi però arrivi a fine film e Truman scappa.
Li ti rendi conto che lo spettatore morboso sei tu (generico), che non ne ha mai abbastanza e vorresti sapere come si comporta Truman nella vita reale.

Jeff Hardy 18 ha scritto:
Nel senso che non hai capito niente del film.
Suvvia, come finisce? Dai ci arrivi.

Probabile.
Mi ci ha fatto arrivare The master of ROH.

Ho rivisto The Aviator, è sempre un bel film, anche se forse un pelo prolisso.

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Oculus.

Backbone Crusher ha scritto:

Balaguerò non mi delude nemmeno stavolta.

Un capolavoro.
Luis Tosar incredibilmente realistico, perfetto nel ruolo di Cesar, talmente coinvolgente da risultare simpatico, tanto che speravo se la cavasse.

Balaguerò,come sempre, innovativo, mai ripetitivo nei suoi film, con i suoi anti-eroi come protagonisti, donne vere, fragili ma anche determinate quando serve senza passare da superdonne(Emma Villasarau in "Nameless"..grande film, grande interpretazione), e con i ruoli marginali, vedi la signora Veronica e il vecchio scassacoglioni del 4° b proprio in questo film, ma anche gli inquilini di REC, che rappresentano alla perfezione la realtà, i nostri di vicini.
E poi, Barcelona, come sempre magnifica.

Balaguerò, regista migliore degli ultimi 20 anni, a mani basse, non ha mai sbagliato un colpo, ed io attendo "Rec-Apocalypse" con ansia e trepidazione...

Mah ogni tanto ti tira fuori la cagatina pure lui però, "Fragiles" è ignobile.