Around the Whole World: Batigol, Gabriel Batistuta

Il luogo di dibattito sugli eventi calcistici... Serie A, Champions League, campionati esteri e tutte le altre competizioni. Se volete dire la vostra sullo sport più famoso in Italia... questo è il luogo giusto!
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Celticwarrior87
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Re: Around the Whole World: La Pulga, Leo Messi

Messaggio da Celticwarrior87 »

Qualche consiglio a Mysto per i prossimi nomi:
Spoiler:
Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak, Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak,Kozak.



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Re: Around the Whole World: La Pulga, Leo Messi

Messaggio da Santino's fan »

Celtic, sbaglio o stasera ti stai leggermente annoiando? :party:

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Re: Around the Whole World: La Pulga, Leo Messi

Messaggio da Celticwarrior87 »

Santino's fan ha scritto:Celtic, sbaglio o stasera ti stai leggermente annoiando? :party:
No porto una leggera sbornia più che altro.

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Re: Around the Whole World: La Pulga, Leo Messi

Messaggio da Santino's fan »

celticwarrior87 ha scritto: No porto una leggera sbornia più che altro.
Si nota :occhiolino:

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Re: Around the Whole World: La Pulga, Leo Messi

Messaggio da Celticwarrior87 »

Santino's fan ha scritto:[
Si nota :occhiolino:
Davvero?

:perso: :perso: :perso:

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Re: Around the Whole World: La Pulga, Leo Messi

Messaggio da Santino's fan »

celticwarrior87 ha scritto: Davvero?

:perso: :perso: :perso:
Giusto un pochino :ammiccante:

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Re: Around the Whole World: Dennis Bergkamp

Messaggio da Mystogan »

Dennis Bergkamp
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Thierry Henry ha scritto:Dennis è il miglior compagno di squadra che abbia mai avuto. Per ogni attaccante giocare al suo fianco è un sogno.
Ian Wright ha scritto:Lui è il messia. Quando è arrivato qui, gli abbiamo chiesto di portarci in Europa, ed è esattamente ciò che ha fatto.
Dennis Bergkamp, l'enigma Nerazzurro per eccellenza. Attaccante dal tocco elegante e dal dribbling letale, marchi di fabbrica della scuola Olandese, è considerato a detta di molti, tra cui il suo allenatore Hiddink, l'Olandese tecnicamente più forte di sempre. Scopriamone di più.

Inizi in Olanda e i primi successi
Anni '80, in Olanda il sistema Ajax ha già sfornato numerosi giocatori dall'avvenire radioso. Una società così attenta allo sviluppo dei calciatori non può lasciarsi sfuggire un talento come Dennis Bergkamp, un ragazzo del '69 che giocava a livelli dilettantistici nelle serie minori Olandesi. Ingaggiato a 11 anni, cresce nelle giovanili dei Lancieri per poi debuttare in prima squadra nel '86, in una partita giocata a Dicembre contro il Roda JC. Per vederlo festeggiare il primo gol da professionista bisognerà però aspettare a Febbraio dell'anno seguente, quando partecipa alla festa del gol rifilata all'Haarlem, un 6-0 tondissimo. La prima stagione si conclude con apparizioni saltuarie in Eredivisie e 2 gol, ma soprattutto il suo primo double; Coppa d'Olanda e Coppa delle Coppe. Nel suo destino ce ne saranno tanti altri. E dall'anno seguente che inizia a imporsi con maggiore continuità nei meccanismi della squadra; salgono le presenze (quasi raddoppiate) e i gol (cinque). Ancora un anno, in cui l'Olandese raggiunge la doppia cifra in marcature, è preludio del titolo imminente; alla fine degli anni '80, l'Ajax vince la concorrenza del PSV e conquista finalmente l'Eredivisie. Da qui comincia la scalata di Bergkamp ai vertici del calcio: dal '90 al '93 s'afferma come capocannoniere del campionato, senza riuscire a rivincere il titolo, ma regalando all'Ajax una seconda Coppa d'Olanda e una Coppa Uefa, vincendo nel doppio incontro con il Torino per i gol segnati in trasferta. Non solo Ajax: Bergkamp incanta anche con la maglia Oranje, con cui non riesce a difendere il titolo di Campioni d'Europa conquistato in Germania, ma con tre gol s'impone come capocannoniere della competizione ex-aequo con altri tre giocatori. I quasi 100 gol messi a segno in queste tre annate convincono le grandi a mettersi sulle sue tracce. Bergkamp rifiuta il Real Madrid per trasferirsi in Italia, da lui nominato come il campionato più bello del tempo. Se lo aggiudica l'Inter, che con soli 9 milioni acquista lui e il compagno Jonk. Non è folle dire che il più utile alla causa Nerazzurra si rivelerà il secondo.

Il controverso rapporto Nerazzurro con l'Italia e l'Europa
Come detto, giunge in Italia con tanta grinta ed entusiasmo. Entusiasmo che cozzerà contro le rocciose difese del Belpaese. Bergkamp, complice una situazione tattica confusionaria sotto la guida di Bagnoli, non si adatterà mai al calcio Italiano, e l'Inter sfiora addirittura la retrocessione, salvandosi per un solo punto. Se in Italia l'attaccante Olandese fallisce, in Europa diventa un micidiale realizzatore, segnando 8 gol (gli stessi che segnerà in campionato) e portando l'Inter a vincere la Coppa Uefa. Viene convocato così per i Mondiali del '94 in Usa, dove la squadra si fermerà ai quarti, battuta dal Brasile futuro campione. Piccola digressione: il soprannome di Bergkamp, The Non-Flying Dutchman (letteralmente l'Olandese non volante) nasce proprio negli USA. All'aeroporto si sparge la notizia (falsa) che nell'aereo destinato alla Nazionale Olandese ci sia una bomba. Tra i molti passeggeri terrorizzati c'è anche Bergkamp, che subirà un trauma tale da causargli una paura di volare che tutt'ora mantiene. Da qui il soprannome. Negli USA in ogni caso gioca un buon Mondiale, ma al ritorno all'Inter ricomincia l'incubo: nella stagione successiva firma solo tre gol, e l'Inter fallisce la difesa della Coppa Uefa. Il cambio di presidenza con l'arrivo di Moratti significa rivoluzione: tra le teste che saltano, c'è anche quella dell'Olandese, che cercherà fortuna in Inghilterra.

Rinascita Londinese e ritiro
La destinazione per il rilancio è Londra, dove diventa con 10 milioni l'acquisto più costoso della storia del club (fa sorridere, vero?). L'avvio non è dei migliori, e Bergkamp è presto criticato e deriso dalla stampa Inglese, a cui non manca il sense of humor. Si sblocca a inizio Ottobre, segnando una doppietta al Southampton. L'Olandese riacquista sicurezza e si carica la squadra sulle spalle portandola a un quinto posto finale, una svolta significativa dopo il declino dei Gunners nelle stagioni precedenti. I gol saranno 11, numero destinato a salire nelle stagioni successive. Dopo un Europeo sottotono, torna a Londra dove è appena stato ingaggiato Arsene Wenger, che non esiterà a fare dell'Olandese la sua stella. Sotto la guida del Francese Bergkamp arretra la sua posizione, trasformandosi in un regista avanzato, con ottimo successo. Nel primo anno di rinascita conclude in doppia cifra per gol e assist, permettendo all'Arsenal di raggiugere il terzo posto. L'anno seguente firma il suo record di gol stagionali lontano dall'Olanda, 16, trascinando l'Arsenal a uno storico double, Premier League ed FA Cup. L'Arsenal sfiora la riconferma l'anno dopo, arrivando a un punto dal Manchester United. In una celebre semifinale di FA Cup contro i Red Devils, Bergkamp fallirà un calcio di rigore, nella ripresa un gol di Giggs, il più bello della storia della competizione, regalerà il passaggio del turno allo United. All'Arsenal arriva in Estate Thierry Henry, con cui formerà un attacco da favola. La stagione però è piena di delusioni: in campionato è ancora secondo posto, questa volta però a gran distanza sempre dallo United, in Coppa Uefa l'Arsenal si ferma in finale, perdendo ai rigori contro il Galatasaray. L'età e l'arrivo di un centravanti di peso come il Francese concorrono alle marcature di Bergkamp, che non toccherà più la doppia cifra. Finalmente nel primo campionato del nuovo millennio riconquista la Premier League e la FA Cup, terzo double in carriera. Nel 2002/2003 vince la seconda FA Cup di fila, 15° trofeo del suo ricco palmares. Il suo trofeo più bello però arriverà l'anno dopo, quando l'Arsenal degli imbattibili vincerà la Premier League senza mai essere sconfitto. Un'impresa da record. L'ultimo titolo arriverà nel 2005, quando, pur non riuscendo a difendere il titolo, vince la sua quinta e ultima FA Cup. Un ultima stagione, in cui scende in campo 24 volte, segna l'addio dal calcio del capostipite della dinastia di successi dell'Arsenal, che dall'addio dell'Olandese non ha più vinto alcun trofeo.

Sezione Video
Un goal storico, un goal che tutti i tifosi del calcio portano nel cuore, quello segnato al Newcastle:
[youtube][/youtube]

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Re: Around the Whole World: Dennis Bergkamp

Messaggio da Celticwarrior87 »

Tecnicamente indiscutibile,era capace di giocate assurde su tutte ricordo il gol decisivo a Francia '98 contro l'Argentina nel quarto di finale.
Caratterialmente è stato un calciatore difficile,vabbè la sua paura di volare è rinomata ma oltre a quello spesso aveva atteggiamenti da prima donna e faceva le bizze come spesso fanno i giocatori estremamente estemporanei come lui.
Il suo Arsenal con i vari Henry,Viera,Pires e Ljungberg spaccava i culi e proponeva forse il calcio più bello ed efficace visto in Premier League negli ultimi vent'anni.
Peccato che in Italia non si sia ambientato ma neanche gli hanno dato tutto sto tempo.

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

Messaggio da Mystogan »

Roberto Mancini
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Roberto Mancini ha scritto:Molti la chiamano Inter, io preferisco chiamarla Internazionale: un nome, un obiettivo.
Massimo Moratti ha scritto:Ci sono tecnici, li conosco, che si presentano pensando alla campagna acquisti generosa, chiedendo sempre e comunque il meglio, convinti che qui all'Inter si possa ottenere tutto. Mancini, invece, è un allenatore preparato, ha un metodo di lavoro e le sue richieste sono sempre state proiettate su giocatori utili al suo modo di giocare. È un allenatore che privilegia il talento. E questo a me piace.
Paolo Mantovani ha scritto:Se non gioca Mancini non vado allo stadio. Non mi diverto.
Roberto Mancini, la personalità fatta persona. Il suo carattere carismatico e la sua attitudine al potere ne hanno sempre contraddistinto la sua leadership, tanto da giocatore quanto da allenatore. E in entrambi i ruoli, ha vinto parecchio.

Retrocessione con il Bologna e primi anni a Genova
La carriera nel calcio del giovane Jesino inizia in Romagna, a Bologna, dove trascorre la gioventù calcistica. Ha 17 anni quando nel giro di una settimana debutta prima in Coppa Italia, in un Bologna-Reggina terminato 2-2, poi in campionato, in un pareggio interno contro il Cagliari. Mancini mostra la sua predisposizione al gol molto presto, segnando il suo primo gol nell'Ottobre del '81, segnando al Como il gol del definitivo 2-2. La sua prima stagione da professionista è molto positiva, ma le sue 9 reti non bastano a salvare il Bologna dalla retrocessione, la prima per il club Emiliano. Il Presidente della Sampdoria Paolo Mantovani s'innamora del talentuoso Marchigiano e per assicurarsi i suo servigi spende 4 miliardi di lire più ben tre giocatori, Galdiolo, Roselli, Logozzo. La stima del Presidente è ricambiata da Mancini, che con lui avrà un feeling particolarmente felice, sia in campo che fuori. La prima stagione termina senza troppa gloria, giocando con buona frequenza e segnando 5 gol. Va già meglio l'anno successivo, in cui, oltre ad andare a segno 10 volte, conquista anche la prima convocazione in Azzurro, in un amichevole contro il Canada. La Sampdoria non va oltre il settimo posto, ma la storia del club e di Mancini cambierà radicalmente in Estate, quando a Genova giungerà un altro attaccante ventenne, tale Vialli.

I Gemelli del Gol e i successi nelle Coppe
L'arrivo di Vialli comporta la nascita di un sodalizio noto come "I gemelli del Gol", la coppia d'attacco che trascinerà la Sampdoria per tanti anni a venire. Per i Blucerchiati arriva finalmente un piazzamento tra le prime quattro, che vale la qualificazione alla Coppa delle Coppe, ma anche e soprattutto la prima storica Coppa Italia, vinta nel doppio confronto con il Milan: 0-1 a San Siro, poi il definitivo 2-1 a Marassi, firmati proprio da Mancini e Vialli. Un trofeo storico, primo per Mancini, che con la Coppa Italia sviluppa un particolare legame che lo porta ad essere il giocatore e tecnico più vincente della manifestazione. L'anno seguente i 20 gol dei due attaccanti non bastano a bissare il successo in Coppa Italia, persa in finale contro la Roma. In campionato invece la Samp affonda fino all'11° posto, che vale l'esonero a Bersellini, tecnico in conflitto con Mancini, pupillo del Presidente. Sulla panchina arriva Boskov, e mai scelta fu più felice. Sotto la guida dello Jugoslavo in particolare Vialli s'afferma tra i migliori attaccanti, concludendo ogni stagione in doppia cifra. Dopo un anno in cui la Samp rientra tra le prime squadre d'Italia, nel 1988 arriva la seconda Coppa Italia del club e dei due giocatori, decisasi ai supplementari contro il Torino. Alla gioia per questo successo s'affianca la delusione Europea, dopo la sconfitta in finale di Coppa delle Coppe contro il Barcellona per 2-0. Appuntamento rimandato. L'anno seguente arriva il bis in Coppa Italia, con un magistrale 4-0 al Napoli nella finale di ritorno, con le firme in apertura e chiusura di Vialli (1-0) e Mancini (4-0). Un calo in campionato impedisce ai blucerchiati di sfidare l'Inter di Trapattoni. Trascinata dai due bomber però la Samp conquista una Coppa delle Coppa ai danni dell'Anderlecht, battuto in una emozionante finale decisa nei supplementari da una doppietta di Vialli. Convocato per i Mondiali di Italia '90, non scende mai in campo, concludendo al terzo posto la manifestazione. Con l'Azzurro non avrà mai il successo che contraddistingue la sua esperienza Genovese.

Lo Scudetto e la fine del ciclo Genovese
Se l'Italia lo delude, la Sampdoria gli regala la sua più grande soddisfazione della carriera: i due attaccanti ormai nel pieno della maturità calcistica, con i loro 31 gol portano il club a conquistare il primo celebre scudetto, vinto con una gara d'anticipo sul Milan. La possibilità di un incredibile double sfuma nella sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Roma, vincente anche questa volta sul club Genovese. Un gol di Mancini decide la Supercoppa Italiana, ma la Samp, che concentra i suoi sforzi sulla Coppa Campioni, prima e unica partecipazione, non ripete il fantastico campionato precedente, finendo al sesto posto. In Europa, nel nuovo e breve format adottato, la Samp si sbarazza facilmente del Rosenborg ai sedicesimi e con fatica sconfigge l'Honved agli ottavi. Inserito nel gruppo A, a suon di gol di Vialli e Mancini a Samp elimina a sorpresa i campioni in carica dello Stella Rossa, il Panathinaikos e l'Anderlecht, conquistando una finale rivincita contro il Barcellona, già vincente sui Blucerchiati in Coppa delle Coppe. L'esito a Wembley si ripete con destino più tragico, un gol di Koeman nel supplementare assegna la prima Coppa dei Campioni ai Blaugrana. Dopo questo epilogo drammatico, termina la storia dei gemelli del gol, con il trasferimento di Vialli alla Juventus. Saluta anche il tecnico dei trionfi, Boskov, destinato alla Roma. Lo sostituisce Sven-Goran Eriksson. Senza Vialli, Mancini diventa il primo attaccante della Samp, ma non riuscirà a ottenere altri successi, esclusa una Coppa Italia nel '94, vinta agevolmente sull'Ancona, senza riuscire però a segnare alcun gol. L'addio ai Blucerchiati avviene nell'Estate del '97, dopo 566 partite e 171 gol, una festa amara per tutti i Genovesi, che salutano piangendo il proprio eroe, simbolo di più di un decennio di successi.

Gli ultimi trionfi e l'addio al calcio
Terminato nel pianto il corso alla Sampdoria, il 33enne Mancini passa alla Lazio assieme al mister Eriksson. Il debutto è dei migliori, firmando subito un gol al Napoli al debutto. Il suo rapporto con i tifosi Biancocelesti è ottimo anche grazie ai suoi gol nei derby. Indimenticabile la doppietta nel derby del '98 finito 3-3, con il primo gol segnato di tacco, marchio di fabbrica del Mancio. In tre anni di permanenza conquista due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea ai danni del Manchester United e soprattutto il contestato scudetto 2000. Ormai a fine carriera, Mancini saluta il calcio Italiano, ma riprende a giocare per un mese nel Leicester City. Cinque partite con cui conquista la tifoseria del Leicestershire, che avrebbe voluto continuare a vederlo giocare. Il Mancio però sta già provando un altro progetto, che vede in Firenze la sua prima tappa...
Sezione Video
Esasperante la sua ricerca alla giocata di classe, ma di giocatori dalla tecnica sopraffina come la sua ce ne sono stati pochi:
[youtube][/youtube]

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

Messaggio da Mystogan »

Mi spiace di non aver parlato della sua carriera come allenatore, ma ero già qui da un'ora e più, e avevo già scritto tanto.

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

Messaggio da christian4ever »

Da giocatore non l'ho vissuto in diretta,mi soffermo sul Mancio allenatore.

È bravo a dare un'impronta vincente alle sue squadre,ad esempio all'Inter e al City.Al City ha fatto bene,più di quanto si pensi:discutibili alcune scelte di mercato e tattiche,però ha vinto 3/4 trofei e la squadra non li vedeva da 50 anni almeno(all'Inter situazione simile).

Carismatico,lo vedrei molto bene su una delle due big francesi.

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

Messaggio da RawIsJerichoAgain »

christian4ever ha scritto:Da giocatore non l'ho vissuto in diretta,mi soffermo sul Mancio allenatore.

È bravo a dare un'impronta vincente alle sue squadre,ad esempio all'Inter e al City.Al City ha fatto bene,più di quanto si pensi:discutibili alcune scelte di mercato e tattiche,però ha vinto 3/4 trofei e la squadra non li vedeva da 50 anni almeno(all'Inter situazione simile).

Carismatico,lo vedrei molto bene su una delle due big francesi.
Che sarebbero?

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

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RawIsJerichoAgain ha scritto: Che sarebbero?
Quelle che c'hanno li sordi. Monaco e PSG.

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

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RawIsJerichoAgain ha scritto: Che sarebbero?
Assolutamente PSG e Monaco.

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Re: Around the Whole World: Mancio, Roberto Mancini

Messaggio da christian4ever »

Le due ricche,Monaco e PSG.

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