Misterraza ha scritto:
Ma come potrebbe esulare? Se iniziamo a scindere la prestazione dal contesto in cui questa si inserisce apriamo la strada al contare i suplex, asserendo che una prestazione possa essere valutata nel mezzo del vuoto.
Posso pure essere d'accordo nel dire che Bryan non ha prodotto il match straordinario. Ma la distanza tra l'ottimo match e lo straordinario la fa quasi sempre tutto ciò che concerne la costruzione della storia, dei nomi coinvolti, e degli altri fattori. Se non ammettiamo questo finiamo in una china pericolosa. Che so, potrei dire che Jericho non è un fenomeno perché non mi ha regalato una sfilza di classici ma "solo" ottimi match, cosa che sarebbe decisamente ingenerosa se non si valuta il ruolo di tappabuchi che spesso gli è stato affidato. Altrimenti finisce pure che Cena in ring è un fenomeno più di Bryan, ignorando che tutti i suoi migliori incontri sono figli del suo character e delle circostanze.
Aspè, hai frainteso, forse mi sono espresso male. Al contrario la mia critica a Bryan è all'opposto dei match conta-mossa, dove al contrario lo ritengo tra i migliori in assoluto. Il mio paragone, per l'appunto, era fatto con i Benoit, con i Guerrero, con i Jericho, cioè gente che prima di arrivare al top ha passato gran parte della propria carriera con minutaggi stretti e spesso e volentieri coinvolti in situazioni minori (in un tempo che, ricordo, essere cruiser ti rendeva assai difficile l'approdo al main event).
Scindiamo gli aspetti dell'abilità in-ring:
- Eccellenza atletica: Daniel Bryan è un buonissimo atleta, regge ritmi eccellenti in competizioni lunghe, ma al contrario non riesce a far schizzare alle stelle il livello della contesa anche con poche azioni, non riesce sempre a metterti la finezza, nè nell'esecuzione, nè nel selling. Come ad esempio faceva un Chris Benoit o un Dynamite Kid, o un Christopher Daniels. Da ottimo peso leggero non ha difficoltà a vivacizzare l'azione, ma non è nè uno svolazzone alla Mysterio, nè una bump machine alla AJ, Rvd o a Shawn Michaels nella miglior forma.
- Completezza/ capacità di integrarsi con vari stili: Il fu Bryan Danielson era sicuramente uno dei migliori. Non c'è molto che non sia in grado di fare, il suo repertorio comprende varie submission da Technician, a scambi e Roll-Up veloci degni di ogni peso leggero, e calci, gomitate varie che lo avvicinano allo stile giapponese. Insomma un mix di stili degni di pochi altri. Il problema è che in WWE è tutto sprecato (ed è proprio in questo che lo vedo avvantaggiato in competizioni basate sul workrate), e il suo repertorio è ridotto all'osso, inoltre per dare un senso ad una ipotetica 'passerella di repertorio' c'è bisogno di un minutaggio adeguato.
- Psicologia/ storytelling: Se intendiamo la psicologia come coerenza allora Danielson era sicuramente ai cardini, ma non saprei se gente come HHH dei tempi d'oro o Austin gli fossero inferiori (in WWE se giudichiamo quanto visto, non c'è paragone). La narrazione invece è sicuramente inficiata dalla scrittura della storyline. E' normale che Punk, che gode di una scrittura migliore e più sfaccettata, riesca a narrare meglio. Lascio quindi una riserva, perchè in questo ambito attualmente sarebbe scorretto scindere booking da prestazione individuale.
- Capacità di conduzione: Questa è sicuramente la sua arma vincente. Il Danielson è sicuramente un mago nel tenere per la mano il suo avversario. Non capisco infatti perchè lo si sia sempre paragonato a Benoit (per il Diving Headbutt? Per la crossface?), quando per tipologia è sicuramente più vicino all'Hitman, quei worker non straordinari dal punto di vista atletico ma ottimi se c'è da fare un match ben strutturato. In WWE il paragone non esiste, e paga anche qui i tempi corti. E qui tiro fuori Kurt Angle, in grado di dare SEMPRE un senso all'avversario (Rock? Morgan? Eugene? Rhino? Orton? Jeff? Benjamin?), anche in condizioni non favorevoli e contro avversari decisamente al di sotto del suo livello .