Greg Valentine ha scritto:
Ti sbalordirò: quella mezz'ora per me fu ottima. Non fu statica come una headlock di Orton insistita per 5 minuti ma, come ben dice Saimas invece, riuscì a variare sempre. Oltre che ritengo eccessiva la staticità che dipingete, spezzata spesso da azioni fuori ring e scambi veloci, lo ritengo al contrario un ritmo efficace che si fa via via più intenso, uno dei migliori 'crescendo' che io abbia mai visto. I 20 minuti finali non sarebbero stati così emozionanti senza quella graduale salita, ed inoltre ritengo magistrale il modo in cui riuscirono a non ripetersi, e ad arrivare parallelamente alle loro mosse più letali (come ben diceva Saimas anche su questo punto). Il lasciare la Sharpshooter al minuto finale, e in quel modo, lo ritengo ancora uno dei momenti in-ring più intensi di sempre. Ma ripeto, stimo molto gli utenti che l'hanno criticato/la stanno criticando, quindi immagino siano punti di vista. Quel che invece mi lascerebbe basito e non riconoscerne comunque la grandezza, a soldoni ad essere tirchi quanto dareste 8.5/9?
E ti dirò di più, dato che hai citato Flair, per me il 2/3 falls di Clash Of The Champions '89 (lo cito perchè ritenuto il miglior One Hour di Flair) è il capitolo della trilogia che meno preferisco. Se da un lato ha un ritmo ferratissimo dall'inizio alla fine, dall'altro, per forza di cose, una volta sfruttate tutte le possibili combinazioni e mostrato ampiamente i repertori di entrambi, finisce per ripetersi, da quasi la sensazione di dover ripetere gli stessi schemi per arrivare alla fine. Nell' Iron Man di Wm XII invece trovo che si riservi il tutto molto più sapientemente, per poi esplodere in una fase che supera per intensità qualsiasi altra del su citato. Motivo per cui nella trilogia Flair/Steamboat gli preferisco sia Chi Town, il più bello e vivace da vedere, che Wrestlewar, per me la summa perfetta dei primi due capitoli (e il miglior match della storia, ma vabbè penso di averlo già detto in passato). Mai, però, mi sognerei di ridimensionarne la grandezza.
L'Iron Man l'ho rivisto più volte, volendo vederci la grandezza che tanti ci vedono. Non ci riesco proprio, non a certi livelli, e nemmeno, e qui quoto ancora Frediani, lo metterei in una Top 5 degli stessi Bret e Michaels. Che non significia che sia una merda, beninteso. Allo stesso tempo il paragone mi vien facile farlo con altri match di lunga durata che ho visto, più fruibili sicuramente.
Capitolo Flair. Naturalmente mi riferivo a quel match, ma non solo. Con Windham nell'86, ecco perché parlavo di dieci anni, fece un match votato come match dell'anno da PWI (vabbé, il palmares conta fino a un certo punto). Quaranta minuti, non sessanta, ma li avrei visti star lì anche due ore. Ma anche con Sting il pareggio da quarantacinque minuti, altro classicone che digerisco molto di più. Questo per dire che prima di quel Michaels vs Hart dall'altro lato i match che puntavano sull'atletismo e il lavorare sul ring si facevano, si andava con regolarità sulle lunghe durate, e se li paragono al match di Mania XXII li trovo a titolo personale tutti più piacevoli. Allo stesso tempo giro da abbastanza tempo il wrestling web per dire che una critica a certi match non l'ho vista mai fare, e non solo qui dove ovviamente è territorio di pochi, ma in generale Flair vs Steamboat non si mette in discussione, e nemmeno il resto. Perché Michaels vs Hart sì? Perché l'hanno proposto ed elogiato a dismisura, questo mi pare innegabile, creando il solito effetto contrario. Ma al di là delle polemiche che rimane? Quella prima mezz'ora costruirà perfettamente il resto, ma quanto sacrifica allo spettacolo? Io credo, ripeto, che sia davvero per pochissimi se guardo alle reazioni in giro (anche sui forum americani noto che è un argomento classico), e dunque ritengo che sia assolutamente legittimo che ci sia gente che lo incensi come capolavoro, ma pure che ve ne siano tanti altri che rimangano estranei alla celebrazione.
8,5, 9? Non sono bravo coi voti. Quando sono in vena è un ottimo incontro, non sono mai arrivato, se non per ragioni storiche e importanza, a considerarlo un capolavoro.