Re: WWE ONE vs ALL (fka Royal Rumble) | Official Thread
Inviato: 25/01/2016, 12:54
Ti ricordi ancora il primo appuntamento. Lui era lì, coi suoi occhi da zigano, i sorrisini e gli urletti, che ti guardava da lontano mentre chiacchierava con i suoi amici del cuore, uno strano tipo coi capelli bicolore e un altro con uno sguardo mezzo fulminato che pare sempre in botta di metilfenidato. Bei ragazzi, per carità, ma non hanno quegli occhi, quei capelli, quel pizzetto che fanno tanto uomo. Ti è piaciuto sin dal primo momento, eccome se ti è piaciuto.
Senza imbarazzi hai iniziato a fare un po' la puttanella, a stuzzicarlo e provocarlo: per un po' sei persino uscita col tipo dai capelli bicolore. Che troia che sei, quando ci prendi gusto.
A lungo hai giochicchiato con quei capelli, accarezzandoli, baciandoli, sognandone il profumo. Questa volta la vecchia stronzetta senza cuore mangiauomini si sente diversa, non è vero? Forse questa volta è davvero amore. E come si corona un vero amore se non facendosi scopare il culo? Quella è la prova definitiva, quello è il gesto che più di tutti lo terrà per sempre legato a te: ospitare nel buco del culo il suo venoso cazzo samoano e farti riempire di caldo sperma fumante. Non è colpa mia, non faccio certo io le regole, ma sappiamo tutti che l'amore più puro è quello del culo. Ti tocca, e questa volta sei determinata a farlo.
Prima ti sei fatta un lungo bagno caldo con petali di rose, sali minerali e candele profumate. Sei stata dentro quella vasca per dodici ore, un nuovo record. Poi hai aspettato, continuando sempre a ravvivare l'atmosfera con tutta la fantasia che hai sempre avuto tra le lenzuola. Dicono che l'attesa del piacere sia essa stessa piacere, e a te è piaciuto a lungo strofinare il tuo piedino sul suo cazzo in procinto di esplodere, leccargli le dita, passargli la lingua sui capezzoli, leccarti la punta di un dito e infilarla dentro al suo buchino di culo in cerca della prostata. Ti sei divertita, ma ad un certo punto hai detto basta: giù le braghe, testa in basso, culo all'insù e denti stretti. Il momento di porgergli l'ano e lasciare che si apra sotto i suoi virili colpi come un bocciolo di rosa era arrivato.
Dopo 19 minuti, lui è dentro di te. Lì è stretto, brucia e stringe troppo forte. Lo sentivi godere e al tempo stesso infastidirsi. Tu, sotto di lui, ansimavi cercando di convincerti che stessi godendo sul serio, ma la realtà è che ti fa un male cane. Per un attimo quasi te ne pentivi di aver preso questa scelta e stavi per chiedergli di toglierlo, ma la cocciutaggine è un'abitudine impossibile da togliere. Lui, nel frattempo, era già stanchissimo dopo i primi colpi. Quanto ti eccitava, sentire i suoi lunghi capelli corvini strofinarti la schiena quando china la testa verso di te, eh? Che troia che sei, che femmina ingorda.
Lui spingeva e spingeva ma il tuo culo non voleva saperne di allargarsi più di tanto, e allora subentrò un po' di frustrazione. Sembrava voler desistere fino a quando suo cugino, e idolo d'infanzia, passando di lì per caso intravide la sodomia da una finestra dimenticata aperta e iniziò a tifare per lui. Quel sostegno inaspettato, tu che urlavi come una pornostar in una gangbang, la fatica di quella scopata lo fecero venire in un orgasmo discreto, con un po' di sperma poco denso che andò a colare dritto sulle lenzuola porpora di seta.
Non fu una grande scopata, c'è poco da fare.
Lui era esausto, tu insoddisfatta e col culo in fiamme; lui si rivestì imbarazzato mentre tu, a pancia in giù a cosce larghe, cercavi un po' di calma per il tuo sfintere.
Continuaste a sentirvi, dopo quella volta, ma cercando sempre di mantenere le distanze per non cadere di nuovo in quella dolce tentazione che sono i suoi capelli. Addirittura per un po' ti facesti scopare da quel suo amico, quello coi capelli bicolore. Ti piaceva pure, a letto era un turbine di frenesia e esperienza. Sapeva come farti gemere. Però... però lui ti ossessionava ancora. Quel profumo selvaggio, quegli occhi, quel pizzetto, non passava notte in cui non sognavi di aprire le chiappe e ospitarlo dentro di te. "Forse é arrivato il momento di riprovarci", pensavi. E ci riprovasti, perché quando ti metti in testa qualcosa non c'è modo di farti cambiare idea.
Questa volta, però, tutto doveva essere perfetto: prima un paio di incontri di sesso vaginale, così, giusto per affinare l'intimità. Poi, la notte del 24 Gennaio, ogni cosa doveva essere pronta e niente era stato lasciato al caso: comprasti il miglior completino intimo disponibile in un negozio giapponese di Victoria's Secrets, un tubetto di vasellina, due popper per rilassare i muscoli, candele profumate, lampadine rosse per riscaldare l'atmosfera, stivali da dominatrice sadomaso e soprattutto una pillola di Viagra per evitare defaillance che avrebbero del clamoroso.
Tutto è pronto per prenderlo in culo, adesso.
Il primo colpo fu uno sparo nel buio. Urlasti qualcosa in una lingua incomprensibile, forse bulgaro. Troppa foga, forse. Poi, subito dopo qualche colpo ad un ritmo fenomenale. Durò a lungo, quel ritmo, niente male, bisogna ammetterlo, fino a quando non scivolò fuori. Via il completino intimo, adesso eri nuda sotto il suo controllo. Il ritmo che tanto ti stava piacendo adesso era andato fuori tempo, e non c'è più stato modo di riprenderlo.
Poi, dopo 23 colpi e due popper, improvvisamente qualcosa: una furia, colpi assestati fino in fondo con la cappella che pare volerti aprire in due, il buco del culo si allarga, adesso stai godendo sul serio! Eccome se godi! Ma questa forza sovraumana dura poco, la scopata sta scemando, i ritmi si abbassano, forse adesso s'è pure un po' ammosciato. Tocca prendere il viagra, per avere almeno un finale decente. Sul comodino, mentre il tuo culo era ancora preda dei colpettini di lui, tirasti fuori una scatola, e da lì dentro una pillola blu con dei rilievi sopra, degli strani simboli, una sorta di "h".
Dopo qualche botta notevole e qualche scossa al culo, alla fine venne lo sperma: il buchino ti pulsava forte, quasi quanto al cuore. Ti è piaciuto, ma non è stato come sognavi. Sei ancora insoddisfatta, senti che ancora manca qualcosa. Lo sperma, un po' più denso questa volta, ti cola tra le cosce e scivola sulle lenzuola nuove. Hai goduto ma non ti va proprio l'idea che dovrai sempre ricorrere al viagra quando vorrai farti sodomizzare dal tuo uomo.
Lo guardi, dritto in quegli occhi fascinosi che ha, gli accarezzi il cazzo ancora in semi erezione, gli lecchi i residui di merda, sperma e lubrificante rimasti sulla cappella e gli sussurri "adesso riposati, ci rivediamo tra 70 giorni. Vorrei tanto che mi provocassi un prolasso anale, quel giorno, perché ti amo e vorrei essere la tua troia col culo sfondato per tutta la vita".
Senza imbarazzi hai iniziato a fare un po' la puttanella, a stuzzicarlo e provocarlo: per un po' sei persino uscita col tipo dai capelli bicolore. Che troia che sei, quando ci prendi gusto.
A lungo hai giochicchiato con quei capelli, accarezzandoli, baciandoli, sognandone il profumo. Questa volta la vecchia stronzetta senza cuore mangiauomini si sente diversa, non è vero? Forse questa volta è davvero amore. E come si corona un vero amore se non facendosi scopare il culo? Quella è la prova definitiva, quello è il gesto che più di tutti lo terrà per sempre legato a te: ospitare nel buco del culo il suo venoso cazzo samoano e farti riempire di caldo sperma fumante. Non è colpa mia, non faccio certo io le regole, ma sappiamo tutti che l'amore più puro è quello del culo. Ti tocca, e questa volta sei determinata a farlo.
Prima ti sei fatta un lungo bagno caldo con petali di rose, sali minerali e candele profumate. Sei stata dentro quella vasca per dodici ore, un nuovo record. Poi hai aspettato, continuando sempre a ravvivare l'atmosfera con tutta la fantasia che hai sempre avuto tra le lenzuola. Dicono che l'attesa del piacere sia essa stessa piacere, e a te è piaciuto a lungo strofinare il tuo piedino sul suo cazzo in procinto di esplodere, leccargli le dita, passargli la lingua sui capezzoli, leccarti la punta di un dito e infilarla dentro al suo buchino di culo in cerca della prostata. Ti sei divertita, ma ad un certo punto hai detto basta: giù le braghe, testa in basso, culo all'insù e denti stretti. Il momento di porgergli l'ano e lasciare che si apra sotto i suoi virili colpi come un bocciolo di rosa era arrivato.
Dopo 19 minuti, lui è dentro di te. Lì è stretto, brucia e stringe troppo forte. Lo sentivi godere e al tempo stesso infastidirsi. Tu, sotto di lui, ansimavi cercando di convincerti che stessi godendo sul serio, ma la realtà è che ti fa un male cane. Per un attimo quasi te ne pentivi di aver preso questa scelta e stavi per chiedergli di toglierlo, ma la cocciutaggine è un'abitudine impossibile da togliere. Lui, nel frattempo, era già stanchissimo dopo i primi colpi. Quanto ti eccitava, sentire i suoi lunghi capelli corvini strofinarti la schiena quando china la testa verso di te, eh? Che troia che sei, che femmina ingorda.
Lui spingeva e spingeva ma il tuo culo non voleva saperne di allargarsi più di tanto, e allora subentrò un po' di frustrazione. Sembrava voler desistere fino a quando suo cugino, e idolo d'infanzia, passando di lì per caso intravide la sodomia da una finestra dimenticata aperta e iniziò a tifare per lui. Quel sostegno inaspettato, tu che urlavi come una pornostar in una gangbang, la fatica di quella scopata lo fecero venire in un orgasmo discreto, con un po' di sperma poco denso che andò a colare dritto sulle lenzuola porpora di seta.
Non fu una grande scopata, c'è poco da fare.
Lui era esausto, tu insoddisfatta e col culo in fiamme; lui si rivestì imbarazzato mentre tu, a pancia in giù a cosce larghe, cercavi un po' di calma per il tuo sfintere.
Continuaste a sentirvi, dopo quella volta, ma cercando sempre di mantenere le distanze per non cadere di nuovo in quella dolce tentazione che sono i suoi capelli. Addirittura per un po' ti facesti scopare da quel suo amico, quello coi capelli bicolore. Ti piaceva pure, a letto era un turbine di frenesia e esperienza. Sapeva come farti gemere. Però... però lui ti ossessionava ancora. Quel profumo selvaggio, quegli occhi, quel pizzetto, non passava notte in cui non sognavi di aprire le chiappe e ospitarlo dentro di te. "Forse é arrivato il momento di riprovarci", pensavi. E ci riprovasti, perché quando ti metti in testa qualcosa non c'è modo di farti cambiare idea.
Questa volta, però, tutto doveva essere perfetto: prima un paio di incontri di sesso vaginale, così, giusto per affinare l'intimità. Poi, la notte del 24 Gennaio, ogni cosa doveva essere pronta e niente era stato lasciato al caso: comprasti il miglior completino intimo disponibile in un negozio giapponese di Victoria's Secrets, un tubetto di vasellina, due popper per rilassare i muscoli, candele profumate, lampadine rosse per riscaldare l'atmosfera, stivali da dominatrice sadomaso e soprattutto una pillola di Viagra per evitare defaillance che avrebbero del clamoroso.
Tutto è pronto per prenderlo in culo, adesso.
Il primo colpo fu uno sparo nel buio. Urlasti qualcosa in una lingua incomprensibile, forse bulgaro. Troppa foga, forse. Poi, subito dopo qualche colpo ad un ritmo fenomenale. Durò a lungo, quel ritmo, niente male, bisogna ammetterlo, fino a quando non scivolò fuori. Via il completino intimo, adesso eri nuda sotto il suo controllo. Il ritmo che tanto ti stava piacendo adesso era andato fuori tempo, e non c'è più stato modo di riprenderlo.
Poi, dopo 23 colpi e due popper, improvvisamente qualcosa: una furia, colpi assestati fino in fondo con la cappella che pare volerti aprire in due, il buco del culo si allarga, adesso stai godendo sul serio! Eccome se godi! Ma questa forza sovraumana dura poco, la scopata sta scemando, i ritmi si abbassano, forse adesso s'è pure un po' ammosciato. Tocca prendere il viagra, per avere almeno un finale decente. Sul comodino, mentre il tuo culo era ancora preda dei colpettini di lui, tirasti fuori una scatola, e da lì dentro una pillola blu con dei rilievi sopra, degli strani simboli, una sorta di "h".
Dopo qualche botta notevole e qualche scossa al culo, alla fine venne lo sperma: il buchino ti pulsava forte, quasi quanto al cuore. Ti è piaciuto, ma non è stato come sognavi. Sei ancora insoddisfatta, senti che ancora manca qualcosa. Lo sperma, un po' più denso questa volta, ti cola tra le cosce e scivola sulle lenzuola nuove. Hai goduto ma non ti va proprio l'idea che dovrai sempre ricorrere al viagra quando vorrai farti sodomizzare dal tuo uomo.
Lo guardi, dritto in quegli occhi fascinosi che ha, gli accarezzi il cazzo ancora in semi erezione, gli lecchi i residui di merda, sperma e lubrificante rimasti sulla cappella e gli sussurri "adesso riposati, ci rivediamo tra 70 giorni. Vorrei tanto che mi provocassi un prolasso anale, quel giorno, perché ti amo e vorrei essere la tua troia col culo sfondato per tutta la vita".