Libia: ora sono cazzi?

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Scoundrel
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Scoundrel »

metalalby ha scritto:Sinistra Ecologia e Libertà è chiarissima.

No alla Guerra e No a Gheddafi.

La guerra contro la Libia è la risposta più sbagliata e pericolosa alla domanda di democrazia che si è affermata in tutto il Mediterraneo nel corso degli ultimi mesi. Chiediamo un immediato cessate il fuoco per consentire l’avvio di un negoziato tra le parti che abbia come interesse superiore quello della protezione delle popolazioni civili, con l’obiettivo di mantenere l’integrita’ e l’autonomia di quel Paese sotto un nuovo governo democratico. Chiediamo che si apra subito un corridoio umanitario per consentire ai profughi di salvarsi dalla guerra e l’immediata predisposizione degli strumenti piu’ adeguati per garantire ad essi un’accoglienza su tutto il territorio europeo

A meno di ventiquattro ore dall’avvio dei bombardamenti da parte della Coalizione dei volenterosi appare evidente che lo scenario più probabile è quello di una vera e propria escalation militare, che potrebbe portare ad esiti che vanno ben oltre la stessa risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ivi compresa l’invasione militare terrestre delle forze della coalizione.

Il presidente Sarkozy ha ribadito, fin dall’avvio dei bombardamenti francesi, che l’obiettivo da perseguire è quello di “andare fino in fondo”, prefigurando uno scenario di guerra che è ben distante dalle iniziali dichiarazioni di protezione delle parti che avevano partecipato alla ribellione contro il regime totalitario del colonnello Gheddafi. Per questo, fin da subito, come Sinistra Ecologia Libertà, avevamo espresso la netta contrarieta’ per la parte della risoluzione 1973 che consentiva l’uso dell’offensiva militare ad una coalizione di cui, oggi, l’Italia fa pienamente parte. Questa risoluzione è tardiva, a fronte di una situazione sul campo libico che necessitava un celere intervento politico e diplomatico a favore degli insorti quando questi ultimi avevano il pieno controllo di una parte importante del Paese e prima che Gheddafi potesse riorganizzare le sue forze e procedere alla riconquista delle zone liberate dal suo regime. Le settimane che sono trascorse hanno evidenziato la debolezza dell’intervento politico della comunità internazionale, che non è riuscita neppure ad imporre le sanzioni economiche e commerciali che avrebbero davvero indebolito il regime di Gheddafi, dal congelamento dei conti e delle partecipazioni azionarie legate al rais fino all’indispensabile e totale embargo del commercio delle armi.

Siamo convinti che il principio della non interferenza negli affari dei singoli stati sia un delitto contro un principio più grande ed importante, quello del rispetto dei diritti umani. Siamo altresì convinti che ogni qual volta la parola “umanitario” si sia accostata alla guerra si siano prodotte violazioni e violenze ancora più gravi. La realpolitik seleziona i diritti umani a seconda degli obiettivi strategici. Accade così che in Yemen si spari sulla folla che protesta, provocando decine di vittime, che in Bahrein ci sia l’intervento repressivo dell’Arabia Saudita, per non parlare di quanto accade da anni in Somalia o, più recentemente, in Costa d’Avorio, senza che vi sia una reazione degna da parte della comunità internazionale a garanzia del principio, evidentemente per essa NON universale, della tutela dei diritti umani.

Consideriamo il colonnello Gheddafi uno dei peggiori dittatori del pianeta. Senza esitazioni, mentre gran parte dei paesi occidentali lo riveriva, ne abbiamo denunciato le nefandezze. Mentre il presidente del Consiglio Berlusconi si affannava nel baciamano al tiranno, grato per i suoi servigi economici ed ancor di piu’ per la ferocia con la quale la Libia controllava il flusso dei migranti dall’Africa, noi eravamo dalla parte di chi chiedeva la revoca del trattato con la Libia e l’immediata messa in opera di misure che proteggessero le vite dei migranti detenuti nel deserto libico.

Siamo stati fin dall’inizio e senza esitazioni dalla parte delle popolazioni che, sollevandosi, hanno rovesciato i regimi autocratici della Tunisia e dell’Egitto, cosi’ come abbiamo sostenuto e sosterremo le mobilitazioni per la liberta’ e la democrazia in Marocco, Algeria, Yemen, Bahrein e Albania. Lo abbiamo fatto con convinzione, sicuri che il complice silenzio di Paesi oggi in prima fila nella guerra, come la Francia e l’Italia, fosse motivato da opportunismo balbettante oltre che dalla reale incomprensione di cio’ che in quei Paesi stesse accadendo, a partire dalla scomparsa dell’orizzonte fondamentalista nella narrazione di quelle società. E’ evidente, infatti, che gli unici soggetti che avessero rapporti con quelle realta’ fossero le forze della societa’ civile internazionale, nelle quali pienamente ci riconosciamo, e non certo le diplomazie a lungo complici dei regimi.

Per noi il no alla guerra e l’inimicizia e l’avversione nei confronti di Gheddafi hanno ugual rilievo. Dobbiamo uscire dal vicolo cieco tra inerzia e guerra per generalizzare il tema dei diritti umani e della democrazia.

Per questo chiediamo che il nostro Paese non partecipi, in ottemperanza all’articolo 11 della Costituzione e anche in ragione del passato colonialista dell’Italia, alla guerra promossa dalla cosiddetta Coalizione dei volenterosi e che, al contrario, l’Italia si faccia promotrice di una iniziativa politica per determinare il cessate il fuoco e l’apertura del tavolo negoziale, oltre a richiedere l’applicazione delle parti della risoluzione 1973 che consentirebbero di promuovere un’ intervento positivo per il cambio del regime e la protezione dei civili. Per ottenere questo risultato è fondamentale il coinvolgimento dell’Unione Africana e della stessa Lega Araba, che stanno prendendo pesantemente le distanze dall’intervento militare. Gli stessi Paesi che si sono astenuti sulla risoluzione 1973, a partire dalla Cina passando per la Germania, il Brasile e la Russia, stanno indicando nell’intervento militare una forzatura della stessa risoluzione. Insistiamo nel credere che sia il tempo del cessate il fuoco per consentire a forze di interposizione sotto chiaro mandato dell’Onu, di Paesi che non abbiano partecipato all’attacco di queste ore e che non abbiano interessi economici diretti nell’area, di garantire la transizione alla democrazia e la protezione dei civili.

Siamo molto preoccupati per ciò che l’intervento militare può voler dire per le stesse domande di democrazia espresse in quell’area, pregiudicando la direzione progressista delle rivoluzioni arabe: dal silenzio dei governi occidentali alla guerra come unico strumento di relazione internazionale, siamo di fronte al peggior volto dell’occidente.

Riteniamo che ci debba essere un ruolo completamente diverso dell’Europa. L’iniziativa francese e l’inerzia tedesca rappresentano l’evidente assenza di una politica comune. Le pericolose dichiarazioni di irresponsabilità dei governi europei, in cui l’Italia tristemente primeggia, nei confronti dei profughi ne evidenzia la regressione culturale e civile. Essere una superpotenza affacciata su un mare in ebollizione comporta tutt’altre responsabilita’. Si adotti, quindi, una vera politica euro-mediterranea, che impedisca alla guerra di essere la “continuazione dell’inesistenza della politica”. Si affronti l’emergenza profughi sospendendo il Frontex e determinando una nuova politica di accoglienza ed integrazione di uomini e donne i cui diritti umani non possono essere difesi con le bombe nei Paesi di provenienza, per poi essere calpestati appena mettano piede sul suolo europeo. Non si dimentichi mai che la piu’ grande violazione dei diritti umani Gheddafi l’ha messa in opera proprio sui migranti, su mandato delle potenze europee, e che di queste violazioni in primo luogo dovrà rispondere al Tribunale penale internazionale. Una politica euromediterranea che sappia tutelare davvero i diritti e la sicurezza delle popolazioni, a partire dal riconoscimento dei diritti e della sicurezza reciproca di Israele e Palestina.

Siamo convinti che questo sia il momento di coinvolgere l’opinione pubblica in una generale mobilitazione per i diritti umani, la democrazia e la pace. Proprio per questo chiediamo di non militarizzare innanzitutto i pensieri, di non abbandonare mai lo spirito critico e la cognizione delle conseguenze che gli atti di queste ore possono determinare. La costruzione della pace è l’unica alternativa e non possiamo scoraggiarci dicendo che il suo raggiungimento sia pieno di ostacoli. Costruire la pace significa dire la verità, emanciparsi da ogni logica di campo, essere contro i dittatori senza esitazioni e stare sempre dalla parte delle popolazioni che subiscono le violenze delle guerre.

Sinistra Ecologia Libertà

SEL a livello nazionale è un ottimo partito,ma a livello locale(vedasi situazioni a Napoli e a Torino) è molto,molto carente ed è ancora imbrigliata al pd



Doko
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Doko »

Ripetete con me: è una protesta democratica, è una protesta dei giovani, è una protesta democratica...
16:47Principale tribù Warfalla torna ad appoggiare Gheddafi
Parte della tribù Warfalla torna ad appoggiare Gheddafi. La più importante tribù della Libia, in seguito a una serie di accordi stipulati nei giorni scorsi, ha fatto rientrare la sua protesta contro il rais. La regione di Bani Walid, 150 chilometri a sud-est da Tripoli, è sotto il pieno controllo delle tribù fedeli al colonnello.

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Sheldon Van Eyck
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Sheldon Van Eyck »

Atom cazzo non si sta difendendo gheddafi, si sta contro i ribelli che sono ancora peggio.

E non si puo' credere sempre a tutto. Esempio easy l'altro ieri la fox ha tirato fuori la storia dei civili e giornalisti usati come scudo, quando stanotte gli stessi giornalisti hanno smentito.

Questa e' una guerra contro la maggior parte del popolo libico per le risorse e come pretesto si ha Gheddafi, che merita di sparire dal nostro punto di vista, ma per i libici, e ripeto prova a parlare con un libico non della cirenaica, e' un ottimo leader, seppur violento.

Doko
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Doko »

E te pareva? meno male che era una missione per fermare la guerra.
15:1820 carri armati Gheddafi difendono entrata est di Ajdabiya
Sono 20 i carri armati delle brigate fedeli a Muammar Gheddafi che difendono l'entrata orientale della città di Ajdabiya dall'avanzata dei ribelli libici. Secondo quanto riferisce l'inviato della tv satellitare 'al-Arabiya', i miliziani ribelli sono posizionati a nove chilometri di distanza dall'entrata orientale della città e non appena tentano di avanzare vengono colpiti dai carri armati.
Questa volta Gheddafi difende la città, i ribelli attaccano, e la coalizione dei volenterosi cosa fa? A rigor di logica dovrebbe neutralizzare chi sta attaccando giusto? Fermiamo la violenza... E invece no, bombarda le truppe di Gheddafi che difendono la città per favorire l'avanzata armata dei ribelli :LOL:
17:38Pentagono: raid contre truppe Gheddafi a Adjabiya, Misurata e Zawiyah
Le forze della coalizione effettuano incursioni aeree contro le forze terrestri fedeli al leader libico Gheddafi per costringerle a ritirarsi dalle città di Adjabiya, Misurata e Zawiyah. Lo ha dichiarato l'ammiraglio statunitense Gerad Hueber in un brifing al Pentagono

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pjorn e stambeit
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da pjorn e stambeit »

Bah di fatto è una guerra contro Gheddafi (interessi economici? dittatore non più gradito? affari migliori con governo di ribelli? ci siamo improvvisamente accorti che la Libia è una dittatura?), i termini bellici politically correct degli ultimi anni sono tragicomici

Doko
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Doko »

La protesta democratica dei giovani :LOL:
La missione per proteggere i civili libici :LOL:
17:11Insorti: armi promesse da molti paesi
"Abbiamo ricevuto promesse di armi da molti paesi. Abbiamo bisogno del sostegno dei nostri amici, spero che avremo presto le armi e le munizioni che servono a liberare la Libia". Lo ha affermato il colonnello Ahmed Beny, portavoce dell'esercito rivoluzionario anti Gheddafi, in una conferenza stampa a Bengasi. "Il nostro unico problema sono le munizioni e le armi. Stiamo affrontando i tank T-72 e T-92 dell'esercito di Gheddafi, per questo abbiamo bisogno di armi anti-carro", ha spiegato il colonnello

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clusterfuck
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da clusterfuck »

è già stata fatta la battuta "no il titolo giusto è Libia, ora sono razzi" ?

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Sheldon Van Eyck
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Sheldon Van Eyck »

" Il popolo e' con lui, per questo e' difficile toglierlo di mezzo. " :-



Bah.

Doko
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Doko »

Non si capisce bene perché se Gheddafi prova a mandare rinforzi glieli bombardano, mentre i ribelli possono farlo impunemente senza rispettare il cessate il fuoco imposto dall'ONU.
11:33Insorti libici inviano rinforzi ad Ajdabiya
Gli insorti libici stanno mandando rinforzi nella zona di Ajdabiya, 160 km a sud di Bengasi, nell'est del paese. Lo riferisce l'inviato della Bbc Ben Brown. "Uno dei comandanti ha detto che se oggi ci fossero altri raid aerei della coalizioni, gli insorti potrebbero conquistare Ajdabiya", racconta il reporter.

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james_mcfadden
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da james_mcfadden »

Doko ha scritto:
La questione dei kit per stuprare le donne è una pagliacciata propagandistica dei ribelli, come lo erano quella delle fosse comuni sulla spiaggia e quella delle armi chimiche trovate nei bunker di Gheddafi a Misurata, chiaramente sbugiardate e sbugiardabili.
Al Jazeera non è una fonte attendibile in quanto da sempre schierata contro Gheddafi in modo cristallino.
Detto questo, io non sto difendendo Gheddafi, sto accusando i ribelli della cirenaica, che non sono certo meglio di lui e non stanno tenendo un atteggiamento in nessun modo migliore di quello del colonnello in questa guerra.
Che la Libia sotto Gheddafi fosse un paese che ripudiava gli estremismi religiosi, emancipava le donne, nonché il paese africano con il popolo più ricco è un dato di fatto, come è un dato di fatto a mio avviso il fatto che senza Gheddafi la Libia non esiste.
Denunciare i motivi scandalosamente ipocriti dell'occidente e dei ribelli, e fare un'analisi storica dei meriti che Gheddafi ha avuto nei suoi quarant'anni di governo non significa negare il fatto che sia stato un dittatore sanguinario nei confronti dei dissidenti.
anche la germania nazista era un esempio perfetto di ordine e ricchezza... ma hitler non mi pare sia considerato un grande esempio di democrazia

Doko
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Doko »

james_mcfadden ha scritto:
anche la germania nazista era un esempio perfetto di ordine e ricchezza... ma hitler non mi pare sia considerato un grande esempio di democrazia
neanche Gheddafi è considerato un grande esempio di democrazia, e mi pare che nessuno l'abbia mai sostenuto, a parte forse Berlusconi l'anno scorso e l'ONU in un paio di occasioni. io comunque no di certo XD

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duxinfabula
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da duxinfabula »

l'unico motivo per cui c'è la guerra in Libia è il petrolio. la protesta è arrivata a Benghasi per opera delle SAS britanniche, infiltratesi tra le tribù della cirenaica (storicamente avverse alla tribù Qattafi) per sobillare la folla e causare una rivolta popolare contro il rais, di modo da causarne la caduta e costituire un nuovo governo filo-inglese e anti-italiano. i Francesi, nella persona del signor Sarkozy, hanno immediatamente capito il gioco degli inglesi e hanno spinto sin dal primo momento (addirittura parlavano di intervento armato 10 giorni prima della risoluzione ONU) per un intervendo che annichilisse le forze armate gheddafiane e armasse i ribelli (che perdono la qualifica di civili nel momento in cui imbracciano le armi contro lo Stato, ma questo nessuno lo dice...). Nei primi giorni l'esercito fu preso alla sprovvista e registrò numerosi ammutinamenti, ma nel giro di 4/5 giorni si riorganizzò e fece partire la controffensiva, riprendendosi in 1 settimana tutti i territori eccettuate Tobruk, Bengasi e Misurata.

il 17 marzo le forze di Gheddafi hanno accerchiato le tre città e si preparavano all'assedio finale. l'ONU nelle stesse ore votata una risoluzione (001973 del CS) talmente ambigua che in teoria potrebbe permettere a chiunque di bombardare la Libia senza subire alcuna delle sanzioni previste dalla Carta dell'ONU per i membri che dichiarino guerra ad un altro membro. la Cina, la Russia e la Germania si sono astenute, considerando inappropriata l'azione militare ma non volendo apporre il veto (le prime due) per opportunità politica. l'Italia non essendo membro permanente del CS nè membro a rotazione per questo biennio, non ha espresso una posizione ufficiale, dichiarando di accettare la risoluzione dell'ONU puramente e semplicemente.

1 ora dopo l'entrata in vigore della risoluzione, mentre a Parigi si discuteva sui passi successivi, i caccia francesi entravano in spazio aereo libico e bombardavano le fila di blindati libici fuori Benghasi. nei giorni successivi sono state bombardate basi aeree, basi di comando, radars, blindati e carri armati, e persino il bunker del comando aereo adiacente al binker di Gheddafi.

l'Italia ha preteso dal terzo giorno successivo all'inizio dei bombardamenti che il comando delle operazioni passassero alla NATO, poichè fino a quel momento era in ordine sparso per le operazioni aeree e americano per le operazioni navali. alla richiesta dell'Italia si sono aggiunti in seguito gli USA e la GB. la Germania ha insistito nella propria neutralità pur concedendo l'uso di tre Awacs da ricognizione. il presidente Sarkozy ha opposto fiera resistenza all'ipotesi di comando centrale NATO per tutta la missione, desideroso di mantenere un ruolo centrale e di spicco.

da lunedì il comando delle operazioni sarà totalmente della NATO, come ha deciso ieri il comando atlantico, anche se ancora oggi Sarkozy continua a reclamare una libertà di indirizzo politico dell'operazione stessa.

nel momento in cui si arrivasse al cessate il fuoco la Libia sarà divisa in due parti, la Tripolitania governata da Gheddafi e parte della Cirenaica in mano ai rivoltosi. GB e Francia sono contrarie al cessate il fuoco che comporterebbe la fine delle ostilità e la cristallizzazione della situazione politica, lasciando Gheddafi al proprio posto, senza ottenere una soluzione politica.

il problema principale di tutta questa questione è che si continua a definire 'civili' quei soggetti che imbracciate le armi si sono opposti all'esercito regolare libico con la forza, divenendo automaticamente belligeranti con titolo di rivoltosi armati, senza alcuna legittimazione. continuare a raccontare questa favola è ridicolo.

il governo Italiano ha sbagliato ad appoggiare l'azione dei cosiddetti volenterosi (che sembrano tanto quelli che vogliono mettercelo nel culo) anche se difficilmente avrebbe potuto fare molto diversamente. Avrebbe dovuto invece agire immediatamente da mediatore tra Gheddafi e i rivoltosi per giungere alacremente ad una soluzione politica. il tentativo in questo senso è stato troppo blando, cosa davvero che non si riesce a capire visto che noi eravamo il maggior alleato di Gheddafi.

Adesso bisogna a tutti i costi impedire l'invasione di terra (che i Francesi continuano a ritenere una opzione nient'affatto remota) ed evitare di essere scavalcati nei rapporti con lo Stato libico da altri paese, qualunque sia lo stato libico del domani, bisogna mantenere buoni rapporti economici e politici.

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chaos
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da chaos »

[quote="duxinfabula"][/quote]

ma noi il plutonio alla Libia glielo vendiamo o no?

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Sheldon Van Eyck
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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Sheldon Van Eyck »

Dux e' un inutile coglione, ma stavolta non ha detto molte cazzate.

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Re: Libia: ora sono cazzi?

Messaggio da Sheldon Van Eyck »

ANSA 18 morti causati da raid aerei alleati.

Difendiamo i civili :IT:

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