Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel...1972

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Organz
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da Organz »

Ankie ha scritto:Eh lo so.

Potremmo parlare di uno dei Promo of the Century Candidates.

Ma un bel torneo sui Promo of the Century?



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Ankie
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da Ankie »

Organz ha scritto: Ma un bel torneo sui Promo of the Century?
Aprilo tu, così ti fai un Nome.

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best4busine$$
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da best4busine$$ »

Per me anche se lo faceste esteso all'intera storia dell' umanita' , delle prime 3 posizioni almeno 2 sarebbero di CM Punk Immagine

Per quanto mi riguarda invece il Vincitore potra' sempre e solo essere Lui:
Spoiler:
:sorridente:

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Organz
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da Organz »

La più grande difficoltà sarebbe quella di individuare e raccogliere i promo migliori di sempre. Sarebbe un lavoro lunghissimo ed eterno per questo ho lanciato solo l’idea

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best4busine$$
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da best4busine$$ »

Ma risparmiati sta solfa , credi a me. Io ho aperto il topic raccoglitore apposta per favorire un torneo dei promo di Wrestling , ma questi preferiscono stare qua a masturbarsi l'ego tra Sgarbi , Gilletti e video di Hitler Immagine

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Hard Is Ono
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da Hard Is Ono »

deadman3:16 ha scritto: Se hai tempo, a me farebbe piacere leggerti.
Allora mi butto, sforzandomi di essere breve e meno autoreferenziale possibile.

Scorrendo la lista dei libri messi al rogo, mi viene in mente un'edizione de “L'Amaca di Michele Serra” su Repubblica particolarmente sfortunata in cui sosteneva che per fermare l'ISIS fosse necessario e sufficiente bombardarli di libri, svelando una concezione tutta monodimensionale non solo del concetto di cultura, ma anche del rapporto che i totalitarismi hanno con la cultura.

Ovviamente i nazisti non bruciarono i libri certamente per gusto della barbarie fine a se stessa. Il fascismo ha bisogno di definire un confine forte che tenga insieme il blocco sociale che rappresenta.
Il rogo, la distruzione delle opere “anti tedesche”, servivano lo scopo propagandistico di tenere insieme, a poche settimane dal decreto dei pieni poteri, quel blocco sociale, composto dagli interessi della grande proprietà e dal consenso di quella piccola.

Nei roghi gli studenti nazisti bruciano di tutto, dai libri dei pacifisci a quelli delle suffragette, da Marx a Tolstoj, da Musil ad Einstein.

Degli autori in elenco ho letto parecchia roba, provo a dare una breve spennellata, tenendo buono il 1933 come anno limite e non per entrare tanto nel merito dei testi ne con pretesa di esaustività, ma per tenere insieme l'elenco.

Metto in spoiler, perchè quello che segue è un pippotto lungo e palloso.
Spoiler:
Il primo è H.G. Wells. Wells è il profilo fatto e finito del borghese progressista. Intelligente, libertino, straordinariamente consapevole della inevitabile crisi sociale figlia del capitalismo e come ogni buon borghese anglosassone, atrocemente terrorizzato da ogni spostamento in avanti o indietro da quel fragile equilibrio raggiunto con la pace sociale tra le classi in Europa dopo la sconfitta della Comune di Parigi. Wells si definiva socialista, apparteneva alla società fabiana, credeva in una lenta graduale avanzata delle riforme sociali, più influenzato dal darwinismo sociale che non dalla seconda internazionale. Nei testi di Wells emerge, tra i tanti temi, l'orrore per le conseguenze a lungo andare del capitalismo, se non governato da una ratio centrale ma di cui non poteva accettare, per formazione culturale, sociale e politica, il fondamento marxista. Wells fu sempre uomo curioso e sebbene non uscì mai dal campo del riformismo utopistico, visitò l'Unione Sovietica (dove per altro a seguito della rivoluzione i suoi testi ricevettero larga diffusione) per farsi un idea in proprio di come andassero le cose li, dove il filo era stato strappato e la storia si era agganciata ad una locomotiva diversa. Lo slancio utopistico di Wells è molto forte in testi come In the days of the comet, dove l'orrore della guerra è risolto da un vero e proprio deus ex machina. La descrizione della società classista in Wells è tipica della visione della borghesia illuminata anglosassone che si può riassumere così: Il proletariato fa schifo. Certo bisogna fare qualcosa per sistemare questo scempio, ma la cosa più importante è che fa schifo. I Morlocks fanno schifo, certo sono figli di un destino evolutivo cinico e baro, ma l'orrore con cui il viaggiatore del tempo vive il primo incontro con un loro esemplare è ne più ne meno che l'orrore del socialista per bene di fronte alle condizioni degli operai inglesi. Nei roghi nazisti venne bruciato di Wells The Outline of History, una sorta di enciclopedia storica piegata alla visione evoluzionista di HGW.
Tutto sommato credo che quello che i nazisti volevano bruciare di Wells fosse l'orrore per instabilità, il fatto che il borghese anglosassone non riuscisse a trovare una via d'uscita dalla straziante spaccatura che il mondo capitalista produceva, perchè i nazisti si proponeva di essere la cura a questo male. Il nuovo ordine mondiale. Non c'è nessuna spaccatura se chi sta sotto vene schiacciato sotto i talloni.

Il secondo è Hemingway. Di Hemingway i nazisti bruciano Addio Alle Armi, molto prima che Hemingway diventi quel personaggio completo che sarà qualche anno più tardi, personaggio e autore allo stesso tempo. Addio Alle Armi è un libro straordinario dal punto di vista letterario, ma ai nazisti non frega niente di questo. Non bruciano le figure retoriche, il linguaggio figurato, il ritmo narrativo, di Hemingway bruciano la distruzione della retorica militaresca, della mitologia eroica.
In Addio alle Armi la guerra fa schifo. Ma non fa schifo come lo fa in Cèline. Anche in Cèline la guerra fa schifo, ma in Cèline fa tutto talmente schifo che la guerra non emerge dalla melma, le sue conseguenze sono moderate dal fatto che cambiando latitudine, contesto, bisogni non cambia la melma. In Addio Alle Armi la guerra ha delle conseguenze e sono tutte negative, come in Remarque, come nei quadri di Otto Dix. Il nazismo sa in partenza che dovrà portare la guerra e tutto l'arsenale propagandistico va riarmato, l'ondata di rigetto che il grande macello mondiale ha prodotto deve essere cancellato.

Il terzo Robert Musil. A me Robert Musil fa schifo. Ho letto I turbamenti del giovane Torless tanti anni fa su consiglio di una collega, ma per fortuna era già il periodo in cui avevo in disprezzo Nietzsche e tutti i nietzschiani che è servito a risparmiarmi di affrontare il malloppo dell'Uomo senza Qualità. Musil, a differenza di molti altri autori tedeschi bruciati dai nazisti, non è mai stato troppo progressista. Non c'è in Musil l'afflato antimilitarista, un generico spirito democratico ne tantomeno l'adesione esplicita a comunismo o socialdemocrazia, da cui prende le distanze. Musil stesso sembra peraltro rompere controvoglia col nazismo, che pure lo attacca e lo condanna, ed è spinto in questo anche dai timori per la sorte della moglie, ebrea. Con Musil il nazismo brucia i confini culturali del decadentismo borghese tedesco.Tutta la polemica tra Musil e Thomas Mann poteva andare bene per la repubblica di Weimar, ma insieme al parlamento della repubblica, doveva bruciare anche la sua cultura.

Il quarto è Lev Trotsky. Nel giugno del 1933 Trotsky scrive un breve saggio intitolato: Che cos'è il nazionalsocialismo. In cui peraltro si fa esplicito riferimento ai roghi: “I bracieri su cui brucia l’empia letteratura del marxismo illuminano vivamente la natura di classe del nazionalsocialismo.
Il nazismo ed il fascismo sono nati come fenomeni portatori di stabilità capitalista dove le rotture comuniste hanno fallito. Non è un caso che i nazisti brucino i libri dei leader bolscevichi, perchè devono bruciare il fantasma dell'insurrezione che negli anni precedenti ha scosso ripetutamente la Germania. In questo breve testo Trotsky individua alcune delle caratteristiche fondamentali del nazismo (e, generalizzando, dei fascismi): I nazisti maledicono il materialismo, perché le vittorie della tecnica sulla natura significano la vittoria del grande capitale sul piccolo. I capi del movimento liquidano il razionalismo – perché essi non possiedono che intelletti di secondo o di terz’ordine, ma prima di tutto perché il loro ruolo storico non ammette che un pensiero sia elaborato sino in fondo. La piccola borghesia ha bisogno di un’istanza superiore al di sopra della natura e della storia, al riparo dalla concorrenza, dall’inflazione, dalla crisi e dalla vendita all’asta. Alla evoluzione, alla concezione materialistica, al razionalismo – al XX, al XIX e al XVIII secolo – viene contrapposto l’idealismo nazionale come fonte di ispirazione eroica. La nazione di Hitler è l’ombra mitologica della piccola borghesia stessa, delirio patetico che le mostra il regno millenario sulla terra.

E da questa citazione arriviamo all'ultimo. Friedrich Engels. Il nazismo nel suo spregio del materialismo e della storia, annunciava il Reich Millenario. Si poneva oltre la storia, si proiettava in un futuro indefinito, eternizzava il concetto di nazione. Certamente Engels aveva agli occhi dei nazisti l'infame responsabilità di essere, con Marx, uno dei fondatori del comunismo, uno dei nonni dei bolscevichi e dell'Unione Sovietica. Tanto bastava per bruciare lui e pure la sua tomba se fosse stato il caso. Ma c'è un testo di Engels meraviglioso, peraltro scritto indipendentemente da Marx, che si poneva proprio in contraddizione con tutte le baracconate da eternità, millenarità e messianismo nazista. Questo testo è la Dialettica della Natura. E' un testo straordinario che si sforza di approfondire un'epistemologia materialista e di liberare l'approccio alle scienze da ogni fondamento fideistico, metafisico o dogmatico. Ma non è solo questo. E' un atto di straordinario fondamento del ruolo dell'uomo nella storia. Ad un tempo protagonista, capace di dominare la materia stessa ed al contempo infinitesimo granello di sabbia nell'infinità dell'universo:
La materia si muove in un eterno ciclo. È un ciclo che si conclude in intervalli di tempo per i quali il nostro anno terrestre non è assolutamente metro sufficiente; un ciclo, nel quale il periodo dello sviluppo piú elevato – quello della vita organica e anzi della stessa vita – occupa un posto ristretto quanto lo spazio nel quale si fanno strada la vita e la coscienza; un ciclo, nel quale tutte le manifestazioni della materia – sole o nebulosa, animale o specie, combinazione o separazione chimica – sono ugualmente caduche. In esso non vi è nulla di eterno se non la materia che eternamente si trasforma, eternamente si muove, e le leggi secondo le quali essa si trasforma e si muove. Ma per quanto spesso, per quanto inflessibilmente questo ciclo si possa compiere nello spazio e nel tempo; per quanti milioni di soli e di terre possano nascere e perire; per quanto tempo possa trascorrere finché su un solo pianeta di un sistema solare si stabiliscano condizioni necessarie alla vita organica; per quanti innumerevoli esseri organici debbano sorgere e scomparire prima che tra di essi si sviluppino animali dotati di un cervello pensante e trovino per un breve intervallo di tempo condizioni atte alla vita, per essere poi anche essi distrutti senza pietà, noi abbiamo la certezza che la materia in tutti i suoi mutamenti rimane eternamente la stessa, che nessuno dei suoi attributi può mai andare perduto e che perciò essa deve di nuovo creare, in altro tempo e in altro luogo, il suo piú alto frutto, lo spirito pensante, per quella stessa ferrea necessità che porterà alla scomparsa di esso sulla terra.

In culo ai reich millenari e ai nazisti di ieri e di oggi.

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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1933

Messaggio da deadman3:16 »

Bel post Hard, ti ringrazio.
Ti ho chiesto perché ho letto poco di quei libri, se non qualche stralcio, per cui volevo capire su quali andava data la precedenza.

Grazie mille :beer:

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Ankie
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Ankie »

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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Ankie »

Si ritorna ai 90s, sarà contento Horace. :almostlaughing:



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Hard Is Ono
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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Hard Is Ono »

Oh ecco il 1986 è un anno bello.

Inizio io: è l'anno dell'Ubu Re di Alfred Jarry.

Padre Ubu è un personaggio straordinario. E' un grumo di nervi che desiderano senza freni. Trama, uccide, saccheggia, si contraddice, si nasconde, fa il contrario di ciò che ha detto una parola prima, inventa parole, parla non-sense, tutto per accontentare l'enorme appetito della sua “ventraglia”. Armato di desideri improbabili: “se fossi Re, mi farei costruire una grande cappellina” dice riflettendo a voce alta sulla possibilità di massacrare il Re di Polonia, al che la moglie, Madre Ubu, finisce di tentarlo: “potresti anche procurarti un ombrello e un gran gabbano che ti cadesse fino ai piedi”. “Ah! Cedo alla tentazione!” si decide, Padre Ubu. Salvo poi cambiare idea la battuta successiva e armato anche di oggetti improbabili, come l'uncino da nobili, il bastone da phynanze Ubu parte alla conquista della Polonia (dunque di Nessun Luogo, come dice Jarry) e una volta con la corona sulla testa, spiega bene ad un contadino a cui sta chiedendo di pagare le tasse, il suo piano generale:
Contadino: Sire, noi siamo iscritti al registro, abbiamo già pagato le centocinquantadue rixdale che ci spettano, saranno sei settimane il giorno di San Matteo.
Padre Ubu: E' possibilissimo, ma io ho cambiato il governo e ho fatto mettere sul giornale che tutte le tasse si dovranno pagare due volte, e tre volte per tutti quelli che potranno essere designati ulteriormente. Con questo sistema farò presto fortuna, allora ucciderò tutti e me ne andrò.

Durante la grande congiura, Ubu non si smentisce:
Padre Ubu: Sono del parere di avvelenare il Re cacciandogli dell'arsenico nella colazione. Quando vorrà brucarla, cadrà morto e io sarò Re.
Tutti: Puah! Che cialtrone!
Padre Ubu: Come! Non vi garba? Allora che Bordure dia il suo parere.
Bordure: Io sono del parere di rifilargli una gran spadata, che lo spacchi in due dalla testa alla cintola.
Padre Ubu: E se vi prende a calci? Mi viene in mente che per le riviste ha delle scarpe di ferro che fanno molto male. A saperlo, filerei subito a denunciarvi tutti, per tirarmi fuori da questo sporco affare e penso che forse mi darebbe anche qualche moneta.
Madre Ubu: Traditore! Vigliacco brutto e sordido spilorcio!
Tutti: Abbasso il Padre Ubu!
Padre Ubu: State buoni, se non volete visitare le mie tasche. Va bene, mi esporrò per voi. Così, Bordure, tu ti incarichi di fendere in due il Re.
Bordure: Non sarebbe meglio che ci buttassimo tutti insieme su di lui strillando e sbraitando? Così possiamo sperare di trascinare anche le truppe.
Padre Ubu: Allora ecco, io tenterò di pestargli i piedi, lui recalcitrerà e allora io gli diro: MERDRA! E a questo segnale voi vi butterete su di lui.



L'Ubu di Jarry è lo scandalo del mondo intellettuale borghese della Francia di fine ottocento.
Il testo inizia con l'eslcamazione: “Merdra!” (Merdre, in francese), la volgarità, lo storpiamento della lingua, il grido interiore ma non di malessere, di assoluta liberazione dei desideri è la cifra di tutto l'Ubu Re. Un'opera grottesca che tiene insieme una enorme quantità di livelli.
Un fiasco clamoroso al suo debutto, suscitò l'ira di spettatori e critici.
E non poteva essere diversamente, perchè invece di fornire loro umorismo o sagacia, Ubu riempiva il palcoscenico di idiozie. Ubu è il gran burattino, come dice lo stesso Jarry, e nel burattino Ubu il pubblico sarà lieto di vedere tutte le molteplici allusioni che vorranno, oppure un semplice fantoccio.

Che c'abbiano visto il vuoto o qualcosa di scandaloso, il pubblico francese che rigettò l'opera ci vide soprattutto se stesso.

Il teatro di Jarry è rimasto un fondamento del teatro sperimentali, richiamato a piene mani dalle avanguardie novecentesche.
Come burattino, si è prestato a diversificate rappresentazioni. Sono opere che sono croce e delizia di registi.

Vi lascio, per chi ha voglia, il video di una delle rappresentazioni, non canonica, non ha i costumi tipici e la recitazione è un po' over the top. Io l'ho vista anche dal vivo e sinceramente è una di quelle che ho apprezzato di più.



Ubu ha lasciato una grande impronta culturale nel novecento non solo nel teatro, ma in generale nel mondo culturale anche attraverso la patafisica, la cosiddetta “scienza delle soluzioni immaginarie”. Sarà citata da mezzo mondo culturale del XX secolo, dai Beatles (“Joan was quizzical, studied pataphysical”) a Dario Fo, per arrivare ai Pere Ubu, fotonica band statunitense, che prende direttamente il nome dal personaggio e la cui title track dell'album di debutto ha come controcoro: “Merdre, merdre” ai testi delle strofe.


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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da deadman3:16 »

-Nel Klondike inizia la corsa all'oro.
Per me, affezionato alla figura di Zio Paperone, è una data storica
-Viene proiettato per la prima volta "L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat" dei fratelli Lumière.
La leggenda narra che le persone siano scappate dalla sala spaventate dall'arrivo del treno.
-Giacomo Puccini presenta "La Bohème". E niente, applausi.
-Esce la prima copia della "Gazzetta dello sport"

Nello sport, si svolge la prima edizione delle Olimpiadi moderne ad Atene.
Mentre in Italia nasce l'Udinese Calcio.

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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Depeche boy »

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scienza et caritate

Ce ne solo altri ma ho postato quelli che secondo me meglio dimostrano come fosse vario anche negli stili. All'inizio era proprio un altro artista praticamente.
Ah e Eduardo Munco si trasferisce a Parigi.

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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Ankie »

A Treviso dal 6 all'8 Settembre si giuoca il primo campionato nazionale di calcio, definito ginnastico per via di alcune regole diverse, mai riconosciuto dalla FIGC, e vinto dalla Società Udinese di Ginnastica e Scherma (dalla quale poi nascerà l'Udinese Calcio solo nel 1911.

In Inghilterra trionfa l'Aston Villa in un campionato a 16 squadre con gironi di andata e ritorno.

Nel libro ufficiale delle regole del Basket (inventato appena 5 anni prima dal docente di educazione fisica James Naismith), viene sancito che i giocatori per ogni squadra debbono essere 5, fino ad allora si era giocato con squadre composte fino a 9 giocatori a seconda della grandezza del campo di giuoco.

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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Know Your Role »

Il 1896 è l'anno del boom di The Yellow Kid, personaggio di "Hogan's Alley", una striscia orizzontale di 4 vignette pubblicata ogni giorno nel New York World. Yellow Kid in realtà nasce nel 1895 come personaggio secondario, ma nell'anno successivo diventa il protagonista assoluto della striscia, e grazie a lui le vendite del New World World aumentano a dismisura.

Sempre nel 1896 il disegnatore ed ideatore di Yellow Kid viene ingaggiato da un giornale rivale, il New York Journal American. Ma in quel periodo non esistevano ancora leggi sul diritto d'autore, quindi il New York World continuò lo stesso ad usare il personaggio di Yellow Kid nelle sue striscie, scatenando una vera e propria "guerra del fumetto" con il Journal.

The Yellow Kid è a tutti gli effetti il capostipite del fumetto a livello mainstream. Il suo successo è stato talmente grande che all'epoca altri editori, cavalcando l'onda, decisero di inserire striscie a fumetti nei loro quotidiani.

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Re: Il Meglio di Arte & Intrattenimento nel... 1896

Messaggio da Ankie »

Richard Strauss compone Also sprach Zarathustra, op. 30, che verrà usata in 2001: Odissea nello spazio e da Ric Flair.
La esegue per la prima volta il 27 Novembre in quel di Francoforte, chissà i Brividoni.


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