Saimas ha scritto:A Place To Bury Strangers: in tre lp e un ep non hanno, personalmente, sbagliato un colpo. Un giudizio su di loro?
Ariel Pink: genio incompreso o artista sopravvalutatissimo?
APTBS sono un filo morbidini e ottantiani per i miei gusti, per cui non sono affatto in cima ai miei ascolti. Apprezzo molto le loro atmosfere, ma quell'effetto vocale mi fa male al cuore.
Nessuna delle due: musicista normalissimo con un'enorme stima di sé.
Yourself is Steam ha scritto:
Sì, Tony Garone invece, vabbè. Non parlavo di me, parlavo di critica in generale. Fuck Buttons? Stetson? Holden? Hopkins? Blake? Julia Holter? Fire Orchestra?
Cos'è, la gara degli amici di Pitchfork? Madonna, esiste altro, davvero*.
I Fuck Buttons (che ho citato prima in ambito di cose mediamente interessanti uscite recentemente in ambito elettronico) sono...boh, carini? Non riesco a spingermi oltre. Si reputano estremamente bravi, questo sì, e quindi si suonano tremendamente addosso. Ma dove sia l'eccezionalità della loro musica, questo non l'ha spiegato nessuno. Li ascolto, eh, mi fanno da buon sottofondo quando leggo fumetti/gioco a Fifa/etc, ma chiedimi di ascoltare il disco per dritto e per intero e crollo addormentato. Non c'è composizione di spessore.
Stetson è un jazzista che piace a chi ascolta poco jazz, per capirci. Ad essere buoni, non contribuisce alla storia del sax, e ci sono oggi compositori più coraggiosi e aperti di lui. Il disco di quest'anno è passabile, con la comparsata non riuscitissima di Vernon che mi ha un po' infastidito.
The Inheritors di Holden? Hai seguito la discussione su Stockhausen prima? E a me deve colpire Holden? Manco è malvagio, però onestamente è una roba popcornosa che si atteggia a Grande Opera. In piena onestà, preferisco una roba dichiaratamente pop fatta bene (Selena? Demi Lovato? Queste due fatte benino, ulteriormente, di certo non epocali) che una roba con pretese altissime che però non ha i mezzi per lasciare il segno.
Jon Hopkins è un po' sotto la mia top 10. L'ho trovato un bel disco dal sound un po' svogliato (cioè non prodotto benissimo) e con dei momenti gestiti male a livello soprattutto ritmico.
James Blake, a proposito di persone che si suonano addosso. Qualche canzone del disco mi è piaciuta ed è finita in una mia playlist, mi pare ci fosse Retrograde, poi non ricordo cosa. Mi pare che al suo suono (che ha ottimo potenziale) manchi qualcosa per essere completo, e quindi il mio giudizio è in freezer. Deve capire qualcosa in più su forme&strutture della comunicazione in musica per essere efficace quanto promette.
Loud City Song della Holter ha dei pezzi belli (a proposito, ma in 2013 is Music stiamo elogiando il lavoro di Domino?) ma mancano alcune melodie più efficaci; tra l'altro ricordo che c'era qualcosa che non mi piaceva in alcuni arrangiamenti ma dovrei riascoltarlo.
Fire! Orchestra mi risulta di fine 2012, o perlomeno a me era arrivato prima di gennaio. Grande caos in cui qualcosa è riuscito molto bene e qualcos'altro è scalpellato con la grazia di Obelix quando schiaffeggia i centurioni. Esperimento interessantissimo a livello concettuale, in ogni caso.
*Prima che Scorcho possa (per certi versi giustamente) accusarmi di "caccia alle streghe", ero incuriosito da quale fosse il trait d'union tra i dischi segnalati e sono tutti stati valutati sopra l'8 da Pitchfork. Tranne Fire! Orchestra, mi pare.
Two-headed Boy ha scritto:Ma poi... Tony Garone... chi è? (Ecco, questa è una domanda!)
Onestamente non ne ho la minima idea. Cioè, mi sembra ci siano pochissime informazioni online, ma magari ho visto distrattamente. A me il disco è piaciuto, finisce lì la cosa.
Simon ha scritto:- Aver dovuto studiare un bel po', per usare un eufemismo, per dover prendere la laurea, ti ha inacidito?
- Film italiano preferito del ''Cinema del Dopoguerra''? O comunque i migliori film di quel periodo?
Ankie ha scritto:
Ma se ha detto di essersi laureato alla Luiss.

Ho studiato solo quello che mi interessava, inanellando 18 quando si trattava di imparare a memoria articoli & codici. Il che mi ha permesso di soffermarmi, con grande gioia, sulle mie passioni anche accademiche.
Credo che, pur con alcune scelte tecniche sbagliate, Ladri di Biciclette sia uno dei migliori racconti cinematografici italiani, dell'Italia e sull'Italia.
Con queste domande - e con l'ovvia possibilità di replica a chi ha chiesto - chiudo il mio (per me piacevolissimo, per voi non so) passaggio in cattedra. Grazie a tutti per la pazienza & la cortesia.