Misterraza ha scritto:
Tanto per fare discussione, seppur sia discussione stupida come lo è quasi sempre in questi contesti...
Che Anderson prenda più voti di Blanchard può (e sottolineo può) starci, non è quello il punto. Ma il cappotto totale con AA che si becca lodi sperticate e Blanchard non degnato di due righe è na roba che sulle famose board americane che qui da giorni si linkano starebbero a riderci dietro. Qui è un pò il discorso che Horace faceva su Backlund e come fosse pesantemente rivalutato ovunque mentre qui è passato in carrozza. Ecco, non lo so mica dove capiterebbe altrove che Anderson faccia cappotto totale contro Blanchard.
Tra l'altro tutti a precisare che i wrestler di tag famosi è difficile votarli, ma poi Anderson che è principalmente ricordato come un tag wrestler è un figo, mentre Blanchard che vanta feud rilevanti in singolo con gli stessi con cui feudava Flair salta fuori che è famoso solo per il tag con Anderson. Misteri.
Se ne facciamo un discorso teorico, è "la dura legge del goal". Il punto è proprio che la formula del torneo che non si presta a legittimare tutti secondo un criterio perfettamente meritocratico.
Fai prima a vedere i numeri per quello che sono - ossia dati relativi e superficiali che non riflettono criteri davvero proporzionali. Se ne facciamo un discorso pratico, sì, capisco che l'assenza di pensiero divergente o i carrozzoni occasionali solo per X o per Y possano far storcere il naso. Anzi,
dovrebbe, perché è quello il sale del gioco. Se pensi che qualcuno meriti, caldeggia il suo passaggio al turno successivo o spiega perché non ha molto da invidiare a Pinco o Pallino nello stesso girone.
Poi non entro nel merito perché il risultato - appunto, cappottoni a parte - come detto lo trovo tutto sommato condivisibile. Tra Windham, Blanchard e Anderson avrei comunque votato 3, 1 e 2 in quest'ordine. Blanchard ha una carriera più autonoma, ma sempre nell'ambito del buon ottimo midcard, salvo il biennio '85/ '86 appunto, Windham ha una carriera complessivamente di maggiore spessore e Anderson è stato effettivamente quello meno "lontano" da Flair dei tre come percezione storica e importanza tanto nei Four Horsemen quanto fuori (Fall Brawl '95 ne è il testamento migliore), al di là del suo ruolo effettivo di comprimario di spessore per larga parte della carriera.
Blanchard per me era sicuramente quello più vicino a Flair al microfono e probabilmente il migliore dei tre sul ring, quindi ribadisco che le critiche ci stanno nel vederlo bypassato più che "non vincitore".
Quindi dovremmo votare Hogan solo perché aveva trovato un pubblico di "deficienti" che gli andava dietro?
Mi sembra un ragionamento capzioso che potrebbe essere applicato a convenienza a qualunque altro wrestler.
Se vuoi valutare qualcuno lo valuti in base a quello che ha fatto, non "
quello che poteva fare se".
Se poi vogliamo intavolare il discorso del "Hogan come performer è intercambiabile" e/o "poteva esserci un altro più bravo a fare
l'Hulk Hogan" è un altro conto, ma anche qui si incorre in limitazioni abbastanza evidenti sul come quantificare la cosa. Senza contare che, e lo ripeto, è un discorso che si può fare tanto con Hogan quanto
con tutti. Mi pare pleonastico stare ribadire ovvietà come "ogni wrestler è figlio del suo periodo storico".
This is an artistic list so I don't feel the need to throw Hogan a bone. He definitely has some good matches in his career, but he was put in a position to do so on so many occasions that it's only natural he would sometimes. You can credit him almost singlehandedly for creating the dilemma we have for discussing matches that are financially successful but are crap. That's not to say every big match he has had has been crap - far from it. But I think he's the antithesis of what this poll is supposed to represent, which is why I won't vote for him.
Quello che stavo dicendo un post fa, in soldoni.
Io quando mi approccio alla classifica lo faccio tendenzialmente più con un criterio generale di "impatto". Il succo comunque è che uno riempie queste classifiche del "più grande", "più bravo", "più bello" del significato che più lo sconfinfera. Grazie al piffero che se per me fare un match con pathos è
esponenzialmente più importante del mettere i culi sulle sedie hai Hart trecentoventi posizioni sopra Hogan; fatto sta che non deve essere necessariamente quello
il criterio e che per alcuni potrebbe essere una bastardizzazione del concetto di "più grande".
In un certo senso, le linee guida servono proprio a limitare questi tipi di dissonanze tra utenti. Il contro è che rischiano di impoverire il dibattito.