Re: 2013 is music
Inviato: 13/10/2013, 12:10
Sei A - Blades of Brasil: brutto a livelli da svuotare un dancefloor.
Svart - Det Personliga Helvetets Spiral: oddio, non ho idea se ho scritto il titolo bene. Ma vabbè, tanto è roba da triplo yawn carpiato, black metal borghesissimo, fatto discretamente ma privo di qualsiasi energia. Tutto telefonato.
The Mighty Diamonds - Pass the Knowledge: raccolta se vogliamo un filo superficiale ma necessaria con questi contenuti, ben curata, ottima per avere singoli&singoletti vari (molti dei quali mai usciti prima in cd) tutti insieme.
Tom Frager - Carnet de Route: simpatico flop sul mercato, disco che non mi sembra riesca a conciliare le anime reggae&dintorni di Frager con lo stile francesissimo che hanno necessariamente le uscite PIAS.
Trouble - The Distortion Field: è il loro miglior disco in ventitré anni, il che vuol dire poco visto che ne hanno fatti pochi e bruttarelli nel frattempo. Non so, come sound non è che abbia troppo senso oggi - i classici sono migliori per forza di cose, di pubblico non ce n'è neanche tanto, il genere è comunque mezzo morto. Boh, se siete nel mood per del doom (hehe) classico, sentite i dischi vecchi.
ADULT. - Tonight, We Fall: molto meglio il remix rispetto al lato A.
American Authors - American Authors: fondamentalmente curiosità avendoli sentiti su FIFA (che ha ogni anno ottime selezioni musicali)...be', il pezzo in questione c'entra poco con gli altri quattro. Ogni melodia è un po' troppo forzata, debutto che non convince.
Avenged Sevenfold - Hail to the King: finalmente lo ascolto. L'idea di sommare due stili americani - power metal prima scuola e glam seconda ondata - a un suono già americanissimo fa effetto memorabilia, e non è il massimo. Qualcosa si poteva sacrificare per evitare di strizzare continuamente l'occhio alla presunta golden age. Qualche volta le melodie funzionano, qualche volta meno - in generale il gioco regge abbastanza finché il ritmo è alto, ma quasi zero nei midtempo, che vorrebbero essere epici ma proprio no, per carità. Direi che hanno fatto un tentativo non nelle loro corde, e si sono appoggiati troppo ai modelli.
Avril Lavigne - Rock'n'Roll: secondo singolo dopo Here's to Never Growing Up (che aveva quello stucchevolissimo riferimento ai Radiohead ma era passabile)...boh. Non ha senso questa direzione. Non che ultimamente Lavigne fosse brillante, ma dalle premesse questo disco sarà indecente oltre ogni possibile limite.
Bad Sports - Bras: più che pop punk è proprio il vecchio power pop, e non è che sia esattamente attraente. Non li andrei a sentire dal vivo neanche stipendiato. Mi sembra un tentativo di rifare i Ramones prendendo tutte le cose sbagliate.
Big Sean - Hall of Fame: non è male, ma manca qualcosa. Forse quell'eccesso di energia che, ad esempio, ha Kanye. E' tutto un po' compassato, un po' troppo ripetuto. La maggior parte delle collaborazioni, poi, non mi fa impazzire (basta 2 Chainz nel mondo, per pietà).
Svart - Det Personliga Helvetets Spiral: oddio, non ho idea se ho scritto il titolo bene. Ma vabbè, tanto è roba da triplo yawn carpiato, black metal borghesissimo, fatto discretamente ma privo di qualsiasi energia. Tutto telefonato.
The Mighty Diamonds - Pass the Knowledge: raccolta se vogliamo un filo superficiale ma necessaria con questi contenuti, ben curata, ottima per avere singoli&singoletti vari (molti dei quali mai usciti prima in cd) tutti insieme.
Tom Frager - Carnet de Route: simpatico flop sul mercato, disco che non mi sembra riesca a conciliare le anime reggae&dintorni di Frager con lo stile francesissimo che hanno necessariamente le uscite PIAS.
Trouble - The Distortion Field: è il loro miglior disco in ventitré anni, il che vuol dire poco visto che ne hanno fatti pochi e bruttarelli nel frattempo. Non so, come sound non è che abbia troppo senso oggi - i classici sono migliori per forza di cose, di pubblico non ce n'è neanche tanto, il genere è comunque mezzo morto. Boh, se siete nel mood per del doom (hehe) classico, sentite i dischi vecchi.
ADULT. - Tonight, We Fall: molto meglio il remix rispetto al lato A.
American Authors - American Authors: fondamentalmente curiosità avendoli sentiti su FIFA (che ha ogni anno ottime selezioni musicali)...be', il pezzo in questione c'entra poco con gli altri quattro. Ogni melodia è un po' troppo forzata, debutto che non convince.
Avenged Sevenfold - Hail to the King: finalmente lo ascolto. L'idea di sommare due stili americani - power metal prima scuola e glam seconda ondata - a un suono già americanissimo fa effetto memorabilia, e non è il massimo. Qualcosa si poteva sacrificare per evitare di strizzare continuamente l'occhio alla presunta golden age. Qualche volta le melodie funzionano, qualche volta meno - in generale il gioco regge abbastanza finché il ritmo è alto, ma quasi zero nei midtempo, che vorrebbero essere epici ma proprio no, per carità. Direi che hanno fatto un tentativo non nelle loro corde, e si sono appoggiati troppo ai modelli.
Avril Lavigne - Rock'n'Roll: secondo singolo dopo Here's to Never Growing Up (che aveva quello stucchevolissimo riferimento ai Radiohead ma era passabile)...boh. Non ha senso questa direzione. Non che ultimamente Lavigne fosse brillante, ma dalle premesse questo disco sarà indecente oltre ogni possibile limite.
Bad Sports - Bras: più che pop punk è proprio il vecchio power pop, e non è che sia esattamente attraente. Non li andrei a sentire dal vivo neanche stipendiato. Mi sembra un tentativo di rifare i Ramones prendendo tutte le cose sbagliate.
Big Sean - Hall of Fame: non è male, ma manca qualcosa. Forse quell'eccesso di energia che, ad esempio, ha Kanye. E' tutto un po' compassato, un po' troppo ripetuto. La maggior parte delle collaborazioni, poi, non mi fa impazzire (basta 2 Chainz nel mondo, per pietà).