luchador ha scritto: ↑15/11/2020, 11:40
Ma e' da disonesti pretendere che wrestler da 80 k / 400 mila l'anno ( che se levi tutte le spese e le tasse ti rimane davvero poco ) non abbiano altre entrate...Li vogliono DIPENDENTI dalla WWE nonostante i contratti da INDIPENDENTI....
Ma infatti non lo pretendono. Pretendono una percentuale e non hanno ancora accordi con Twitch e altre nuove piattaforme. Per dire Up Up Down Down su YT è ancora li che continua essendo brandizzato wwe.
La Vega che è una gran giocatrice (e forse Paige senza particolari motivi se non essere Paige) è una delle poche che hanno un reale guadagno da twitch e di conseguenza una delle poche che la vive come una problematica. A me fa un po' storcere il naso che non si sia mai parlato di sindacato quando i problemi erano di natura di salute e qualità della vita ma che abbiano iniziato a parlarne ora per twitch. È ridicolo che rischino la vita per quei soldi senza grandi coperture mediche.
L'uragano ha scritto: ↑16/11/2020, 16:38
Ma infatti non lo pretendono. Pretendono una percentuale e non hanno ancora accordi con Twitch e altre nuove piattaforme. Per dire Up Up Down Down su YT è ancora li che continua essendo brandizzato wwe.
La Vega che è una gran giocatrice (e forse Paige senza particolari motivi se non essere Paige) è una delle poche che hanno un reale guadagno da twitch e di conseguenza una delle poche che la vive come una problematica. A me fa un po' storcere il naso che non si sia mai parlato di sindacato quando i problemi erano di natura di salute e qualità della vita ma che abbiano iniziato a parlarne ora per twitch. È ridicolo che rischino la vita per quei soldi senza grandi coperture mediche.
come diceva Andreotti "A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina"....
Un conto è alzare il polverone su un'attività dove ci lucri solo , un altro è alzare un polverone dove sei in una zona grigia tra droghe ricreative... "asteroidi"... pain killer ed altro...
Intanto la SAG, il sindacato attori, si schiera apertamente coi Wrestler (non cita la WWE, quindi lascia aperto a qualunque federazione) e sembra anche far intuire un'apertura del sindacato verso di loro indicandoli tutti come sport-entertainer (per continuare la discussione di stamattina):
L'uragano ha scritto: ↑16/11/2020, 16:38
Ma infatti non lo pretendono. Pretendono una percentuale e non hanno ancora accordi con Twitch e altre nuove piattaforme. Per dire Up Up Down Down su YT è ancora li che continua essendo brandizzato wwe.
La Vega che è una gran giocatrice (e forse Paige senza particolari motivi se non essere Paige) è una delle poche che hanno un reale guadagno da twitch e di conseguenza una delle poche che la vive come una problematica. A me fa un po' storcere il naso che non si sia mai parlato di sindacato quando i problemi erano di natura di salute e qualità della vita ma che abbiano iniziato a parlarne ora per twitch. È ridicolo che rischino la vita per quei soldi senza grandi coperture mediche.
Ma che i Wrestler siano mentecatti non ci piove, ma contro un "mostro" più grande e cattivo di loro uno spera sempre che un giorno smettano di essere imbecilli. Che poi ancora, è l'America, ovvio che muovono il culo sui soldi, pure Al Capone è caduto con il fisco e non per gli omicidi.
A me puzza davvero tanto sta storia. Cosa cambia alla WWE se fanno soldi per altre vie in maniera indipendente? Vogliono una percentuale perché "è grazie a loro se sono famosi" (LOL)? E allora perché non chiedono una percentuale anche a Rock e Cena ogni volta che fanno qualche film o spettacolo televisivo? D'altronde senza la WWE non sarebbero famosi.
Secondo me sono solo ossessionati dall'idea di controllare in tutto e per tutto i personaggi, e dalla paura che possano fare o dire qualcosa fuori dal personaggio, in linea con la loro pratica di scriptare anche le virgole nei promo e negli angle.
Oppure è un po' il discorso che si faceva per Zack Ryder, e non vogliono che certi performer diventino popolari o che lo diventino non come vogliono loro.
poppo the snake ha scritto: ↑16/11/2020, 12:02
Ciapa, è dell'anno scorso l'ultima
Ce ne sarebbero diverse da altre persone (evito Cornette perchè tanto poi so già che piega prende la discussione e mi annoia solo l'idea), comunque adesso devo uscire, stasera approfondisco il discorso
Sì, però smontiamo tutte le cazzate che spara nel frattempo.
3:20 la sparata che doveva avere la licenza da Pro-Wrestler ai suoi tempi. Non è vero, perchè un professional wrestler, quando ha iniziato lui, quindi nel 1998 a New York non necessitava di avere una licenza da wrestler, nessuno si sarebbe mai sognato di andare da uno e pretendere, nel 1998, che dimostrasse chissà cosa per fare l'entertainer. Un esempio su tutti, il Mass Transit Incident è del 1996.
Inoltre le regole sono state modificate solo nel 2016 quando si è aperto alle MMA, indicato come Professional Wrestling.
Ciapa: https://411mania.com/wrestling/new-york ... -for-2017/
8:20 inizia la parte a cui ti riferisci. Il discorso è legato alla WWE come compagnia che fa entertainment, e qui, è paro-paro quello che ho detto pure io fino ad adesso. Cioè di come a oggi l'unica federazione (escludendo due tre tizi nostrani) che si definisce così è la WWE, ma loro usano Title e Belt in maniera invertita, non mi stupisco nemmeno.
Poi dice che "pro-wrestling" è quello di Karl Gotch, Jumbo Tsuruta, Shin'ya Tsukamoto, Stan Hansen, Kenta Kobashi, Bruiser Brody, ma non quello di oggi neppure la ROH. E qui siamo sul confuso andante, perchè l'unica cosa che posso trovare di simile tra questi è lo stile più shoot. Intervista in carachter per spingere il suo stile specifico e il suo personaggio, cioè sta facendo entertainment.
Ma se l'entertainment fa così cagare, perchè è andato in WWE, in TNA, in ROH,... tutte compagnie finte?
Palesemente discorso in personaggio.
A 13:00 praticamente, gli fa schifo il pro-wrestling, però si piglia i soldi di Gangrel, che è un entertainer, per spiegare cose ad altri entertainer?
Akira Maeda, Fujiwara. Altri nomi tirati fuori. Presumo dunque che lui utilizzi il termine pro-wrestling per indicare chi ha background da amateur wrestler?
Perciò per lui il pro-wrestling è roba tipo la Style Battle perchè usa uno stile che scopiazza l'amateur. Oppure segue la corrente della commissione atletica di New York che identifica come pro-wrestling le MMA?
Non mi è chiaro quindi il tuo punto di vista.
Quindi tu stai dicendo che a oggi non esistono federazioni di pro-wrestling ma solo di sport-entertainment. Corretto?
Ho ascoltato anch'io l'intervista di Low Ki, mi interessava.
La primissima cosa che mi è saltata all'attenzione è che quando differenzia lo sport entertainment dal pro wrestling cita solo wrestler anni '90: Tsuruta, Kobashi, Hansen, Bruiser Brody.
Non differenzia mai tra federazioni giapponesi come è stato fatto con interpretazione assolutamente personale da alcuni utenti sopra: non differenzia NOAH da NJPW, CMLL da AAA o simili.
Infatti usbito dopo si definisce "tradizionalista" e dice che ora le compagnie assumono wrestler per fargli fare da entertainers, che ora la ROH ha più esposizione che ai suoi tempi perché fa show con la NJPW (lasciando però legittimamente intendere che lui preferiva la ROH dei suoi tempi).
Low Ki è un tradizionalista che sa di essere tale, che vede molti più skilled wrestlers di un tempo ma anche molti più caciaroni che vogliono scimmiottare ciò che vedono il lunedì sera.
Infatti la chiave di volta dell'intervista è quando cita Benoit prima e Guerrero poi.
Benoit è probabilmente uno dei miei cinque wrestler preferiti di sempre e fa molto piacere vederlo citato da Low Ki.
Ma Benoit ha combattuto in WCW e in WWE. E' stato in ECW ed è stato Pegasus Kid. Probabilmente le ha ritenute tutte cose stupide perché "wrestling is the game we play" per citare il suo feud meglio riuscito, ma quello ha fatto. L'aneddoto di Low Ki su Eddie mi ha fatto venire in mente Jericho che dice di aver catturato l'attenzione di Benoit quando gli parlò del dojo.
Quindi, ottima intervista, con un Low Ki assolutamente piacione che non spiega perché è stato 15 anni in TNA se non facevano wrestling (peraltro dando il meglio nella famigerata TNA telefilmesca), ma che non dice nessuna delle cose attribuitegli nell'altra pagina.
Dice che lui preferisce il "pro wrestling anni '90", che ora non vede in nessuna fed, nemmeno nella propria, e dice che lui preferisce chi sa combattere bene sul ring da un punto di vista tecnico, da cui l'ammirazione per Benoit.
Che peraltro condivido, prima ho detto di Benoit ma adesso ad esempio tra i miei contemporanei preferiti ci sono Scurll e Sabre, ad esempio (non Ospreay, che ad esempio mi fa specie vedere idolatrato da chi non sopporta i Bucks per essere...degli Ospreay con più esperienza ed ironia).
Ma la frase "in WWE fanno sport entertainment, in quell'altra fed contemporanea fanno pro wrestling" non l'ho sentita.
Quindi tu stai dicendo che a oggi non esistono federazioni di pro-wrestling ma solo di sport-entertainment. Corretto?
Non so se lo dice lui, ma sicuramente lo dice Silvestry (lo ammetto, è un inside joke proprio perché i tradizionalisti si arrabbierebbero per l'osservazione tipicamente e volutamente smark).
Infatti prima mi si è citata la NOAH, che era proprio la fed dei tradizionalisti giapponesi, e che però è stata anche la "federazione cocca" di Meltzer proprio per questo.
Ma il discorso è: può avere senso quella tradizione in un mondo in cui le MMA hanno raggiunto una fama inimmaginabile solo 20 anni fa?
E per favore, lasciamo perdere Cornette, il cui tradizionalismo non è mai stato nel senso di chi lo ha impropriamente citato, ma nel senso che le attitudini dei wrestler si identificano dal colore degli stivali e nel senso che nel wrestling dovrebbe essere vietato ridere.
Vedere accostati Tsuruta e Cornette è come vedere accostati l'acquavite e l'acquasanta. Non basta la parola acqua a rendere simili due concetti.
Volavo Alto ha scritto: ↑16/11/2020, 23:18
Non so se lo dice lui, ma sicuramente lo dice Silvestry (lo ammetto, è un inside joke proprio perché i tradizionalisti si arrabbierebbero per l'osservazione tipicamente e volutamente smark).
Infatti prima mi si è citata la NOAH, che era proprio la fed dei tradizionalisti giapponesi, e che però è stata anche la "federazione cocca" di Meltzer proprio per questo.
Ma il discorso è: può avere senso quella tradizione in un mondo in cui le MMA hanno raggiunto una fama inimmaginabile solo 20 anni fa?
E per favore, lasciamo perdere Cornette, il cui tradizionalismo non è mai stato nel senso di chi lo ha impropriamente citato, ma nel senso che le attitudini dei wrestler si identificano dal colore degli stivali e nel senso che nel wrestling dovrebbe essere vietato ridere.
Vedere accostati Tsuruta e Cornette è come vedere accostati l'acquavite e l'acquasanta. Non basta la parola acqua a rendere simili due concetti.
Boh, sì, penso.
Mi spiego meglio, il concetto di fondo è la distinzione tra pro-wrestling e amateur wrestling. Distinzione che risale alla FILA negli anni '20, che porta alla nascita definita del wrestling come lo intendiamo noi oggi con la Gold-Dust Trio che, seguendo il ragionamento di Ki, dovrebbero essere entertainer perchè loro si facevano le fiere di paese workando contro i rookie.
A oggi, promuovo un concetto, che ho visto usare poco in giro, per cui il pro-wrestling si è diviso dal 1993 in due, quello shoot e quello work, il work è "il nostro", lo shoot sono le MMA. Da un punto di vista vengo supportato in questo anche dalla NYSAC e, presumo di aver intuito, dalle parole di Ki.
Che poi la NOAH era la versione spot-festose, quindi più entertainment dello stile classico, forse per quello non ha citato Misawa, ma ha citato Tsukamoto che, stanco delle cazzate di Inoki si fonda la Zero1 che è più tradizionalista, anche oggi.
Cornette è un discorso ampio, ma sicuramente non è da leggere nella chiave dispregiativa data in precedenza, questo sicuramente. Gli stivaletti, la storia di Generico o Owens (che in prospettiva, potremmo anche dire abbia avuto ragione?),... però se si parla di comprensione del business, ragazzi, bisogna ascoltare i suoi podcast tutte le settiamane, immensa cultura, bisogna filtrare le cose. Per dire la AEW stessa, ha rubato e sistmato cose, seguendo i suoi consigli, tanto che una volta stava pure incazzato per questo (e gli hanno dato gli FTR da intervistare).
Lo ammetto, Cornette è l'unica persona verso cui probabilmente parto prevenuto.
Il maggior merito che gli do è aver ricostruito Morgan, pur sapendo di esagerare in negativo nel dirlo.
Ma lo vedo "diacronico", e nella mia visione del mondo non c'è parola più negativa.
Io comunque comprendo la visione di Ki, e mi piace anche, tanto che alcuni dei miei match preferiti e dei miei feud preferiti sono partiti dal concetto del "wrestling is the game we play".
Ciò che non comprendo è considerare questo lato del wrestling come l'unico giusto, e tutta la parte più "rappresentazione di storie" come sbagliata.
Benoit-Angle, la saga dei TLC, il This is your life. Tre esempi diversissimi tra loro, tre concezioni di wrestling diverse. Ma quanto mi annoierei se wrestling fosse una sola cosa dei tre. Non invidio chi è radicale e vede il bello solo in uno dei tre generi.
Niente, dimenticato di fare copia e incolla e ho perso tutto il mappazzone (e le altre interviste che avevo recuperato)
Oh sintetizzo
Jeff Hardy 18 ha scritto: ↑16/11/2020, 22:51
Quindi tu stai dicendo che a oggi non esistono federazioni di pro-wrestling ma solo di sport-entertainment. Corretto?
- No, semmai sostengo che ce ne siano da ambo le parti e che ancora prima non mi riferivo alla distinzione Indy/major, anche per quello ho citato AAA e il CMLL, ma mi rendo conto che effettivamente andavano inquadrate meglio
- Vero che il termine è coniato dalla WWE, ma questa non è solo marketing, però
- La distinzione non se l'è inventata l'utente poppothesnake o qualche fan italiano (siamo 4 gatti, cazzo volete inventare?), ma viene tirata in ballo ciclicamente da addetti ai lavori di cui appunto ho citato Jimbo (quello che ci va giù più duro in tal senso), ma potrei dire Bill Apter, così come i Jarrett, o tutta la narrazione comunicativa improntata dalla AEW. Che questa poi non sia lineare e pienamente coerente e che ci sia della sana cazzonaggine dietro non lo nego (una volta ho sentito parlarne a riguardo Shane Douglass, che è tutto dire)
Vabbè è venuta fuori una mezza mersa, se domani sera non sono ancora fuso cerco di farne un post decente (magari stavolta lo scrivo prima su un file)
Delphi ha scritto: ↑16/11/2020, 20:41
A me puzza davvero tanto sta storia. Cosa cambia alla WWE se fanno soldi per altre vie in maniera indipendente? Vogliono una percentuale perché "è grazie a loro se sono famosi" (LOL)? E allora perché non chiedono una percentuale anche a Rock e Cena ogni volta che fanno qualche film o spettacolo televisivo? D'altronde senza la WWE non sarebbero famosi.
Secondo me sono solo ossessionati dall'idea di controllare in tutto e per tutto i personaggi, e dalla paura che possano fare o dire qualcosa fuori dal personaggio, in linea con la loro pratica di scriptare anche le virgole nei promo e negli angle.
Oppure è un po' il discorso che si faceva per Zack Ryder, e non vogliono che certi performer diventino popolari o che lo diventino non come vogliono loro.
Appunto, il caso di Ryder è emblematico.
Il caso di un wrestler che ha avuto la "colpa" di mettere la compagnia nell'imbarazzante posizione di riconoscere la sua popolarità.
Ma qui si pone, altresì, per la compagnia un dilemma di natura economica, e mi ricollego dunque a quanto detto nel post precedente:
Maggior soldi, maggior popolarità=maggior potere contrattuale.
Se proprio vogliamo metterla in termini di analisi marxista.
Immedesimiamoci scomodamente, per un momento, nella mentalità da semi-"caporalato" della WWE:
Hai ragione col dire che c'è un sottofondo di controllo:
- Allenti la presa sul controllo creativo e di immagine.
- Li lasci monetizzare indipendentemente da te.
Facile che poi possano impugnare il contratto e rivendicare maggior diritti di quello che, contrattualmente, gli è consentito.
Finisce che anche un low-carder qualsiasi possa andare da Vince e dirgli: "devi pusharmi! Devi darmi un aumento! Guarda i miei numeri, la gente mi ama! Altrimenti vado alla concorrenza!"
E' abbastanza ovvio che la WWE voglia scongiurare un'eventualità del genere.
Io non me ne intendo, però la mia idea è che sarebbe comunque più vantaggioso per la WWE lasciarli liberi di fare quel che vogliono (magari dettando solo delle condizioni "di immagine", cioè magari non dicendo volgarità eccessive o frasi politically incorrect e cose del genere), così si rendono over da soli e magari grazie a loro prendono qualche fan in più. In più non crei malumori tra i tuoi dipendenti (ah già sono in America).