10)
Svegliati Ned. Agrodolce commedia, sorpresa dell'anno per un piccolo film, capace di grandi incassi (e con un cast buffissimo e bravissimo).
9)
Vampires. Di quel geniaccio di John Carpenter. Con un Woods cazzuto, come deve essere uno che va in giro a staccar teste.
8)
Elizabeth. Dell'indiano Kapur. Oltre ad avere in sè originali soluzioni nell'uso della camera, un grande film in costume che fa impallidire l'altro film in costume dell'anno (
Shakespeare in Love, sopravvalutatissimo). Una Cate Blanchett splendida (regista e attrice protagonista, si ritroveranno di nuovo nel 2007).
7)
Dark City. Visonario film del regista de
Il Corvo, Alex Proyas, con un cast di tutto rispetto (e una sempre bellissima Jennifer Connely). Film progenitore di
Matrix, anche nella scenografia.
6)
A Bug's Life. Sulla scia di
Toy Story, ancora un film che strizza l'occhio al cinefilo con la rivisitazione de
I sette samurai +
I magnifici sette. Adulto per 'bambini' (tendenza di Lasseter e della Pixar, sino allo strenuante e dolcissimo
Up).
5)
Velvet Goldmine. Storia pretesto per il racconto di un'epoca. L'epoca del Glam Rock e dei suoi grandi epigoni. Notevole (e come potrebbe non esserlo) colonna sonora.
4)
Ronin. De Niro e Reno danno prova di un'ottima alchimia, anche se ad impressionarmi fu la recitazione di Skarsgard, freddo e lucido come un vero assassino. Da yamatologo adoro la scena del veterinario (modellista) samurai e il rendez vous nell'arena romana di Arles (montaggio marchio di Frankenheimer).
3)
Omicidio in diretta. Ca-po-la-vo-ro di Brian De Palma. La regia, i punti di vista che mentono, la cospirazione. Esemplare nel mantenere la tensione in un crescendo senza sosta, fino al finale. Nicolas Cage semplicemente perfetto per il ruolo.
2)
L'allievo. Film che arriva dopo lo strepitoso successo de
I soliti sospetti, prova difficile per Singer, che non fallisce, almeno dal punto di vista qualitativo. McKellen ottimo, come anche il talentuoso Renfro (che non avrà però una carriera, e una vita, fortunata).
1)
Salvate il soldato Ryan. Un film duro, non tanto per la pluricitata scena dello sbarco (che comunque rimane un capolavoro), quanto per la disperata impresa che Spielberg mette in atto, caricandosi (e caricandoci) tutto il peso della fatica sulle spalle. Si arriva alla fine del film con un misto di orgoglio e tristezza, e la consapevolezza lontana dell'orrore della guerra. Uno dei film migliori sulla guerra se non il migliore (se la gioca a parer mio con
Orizzonti di Gloria).
Fuori concorso (non perchè meno belli, ognuno a modo suo, ma perchè 'motivarli' tutti è un'impresa):
The Big Lebowski, Hong Kong colpo su colpo, The Truman Show, Lock&Stock, He Got The Game, Lola Corre, 8 mm, Blade, La Cena dei Cretini, Arma Letale 4 (Jet Lee!)
, Ringu, Demoni e Dei e chissà quanti altri.
