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NotOnlyWWE ha scritto:Ah, ecco. Comunque non lo è nemmeno in teoria, visto che nella Costituzione si dice praticamente che è l'Italia è uno stato laico (tutte le religioni sono uguali davanti allo Stato etc.), ma si fa esplicito riferimenti ai Patti Lateranensi che semplicemente rendono l'Italia un paese cattolico, non solo di tradizione. E così si creano situazioni come quella di cui ho parlato poco fa.
I Patti Lateranensi non sono così influenti. Se l'Italia è nella pratica un paese ancora tendente al Cattolicesimo è sopratutto perché l'influenza dello Stato Vaticano impedisce che si diffonda la cultura della laicità. Facendo un esempio riguardante il Papa, un cattolico francese si sentirebbe a disagio sentendo continuamente il Papa sulla televisione nazionale, per un cattolico italiano invece quella è la normalità.
Sarebbe interessante fare un sondaggio per vedere quante persone conoscono il significato della parola 'laico'.
Metà e metà. Cioè, secondo me lui è veramente così come appare, simpaticone, bonaccione, spiritoso eccetera, ma al tempo stesso la Chiesa pompa alla grande questo suo carattere e ne sovraespone l'immagine.
Ad ogni modo però si può dire che ci stanno riuscendo, però questo papa piace ed è popolare, a differenza del precedente.
Stan ha scritto:
I Patti Lateranensi non sono così influenti. Se l'Italia è nella pratica un paese ancora tendente al Cattolicesimo è sopratutto perché l'influenza dello Stato Vaticano impedisce che si diffonda la cultura della laicità. Facendo un esempio riguardante il Papa, un cattolico francese si sentirebbe a disagio sentendo continuamente il Papa sulla televisione nazionale, per un cattolico italiano invece quella è la normalità.
Sarebbe interessante fare un sondaggio per vedere quante persone conoscono il significato della parola 'laico'.
Secondo me è anche una questione di mentalità, non solo di influenza del Vaticano. Voglio dire, uno potrebbe anche sbattersene dei rimproveri del Vaticano e procedere con politiche, attività e promozione di valori laici, ma in Italia ricevere tali rimproveri significa ricevere anche quelli di tutti i cattolici conservatori, e quindi un calo di consensi.
La vicinanza del Vaticano non basta da sola a rendere di fatto uno stato più cristiano rispetto ad un altro. Per esempio, in Italia siamo meno conservatori e più "laici" rispetto a paesi americani come quelli della Bible Belt, sebbene questi non abbiano il Vaticano a casa loro e siano protestanti.
il punto è che quando parliamo di uomini di potere, parliamo sempre di uomini che hanno alle spalle valanghe di compromessi e cose oscure. E' come chessò parlare di Kennedy, c'è chi lo reputa un rivoluzionario che andava contro le lobby e chi lo ritiene uno dei più presidenti più invischiati della storia americana. Attenzione, non è un paragone vero, ma è solo per rimarcare la possibile coesistenza della sue tesi.
Parliamo sempre dell'istutuzione più contradditoria, indecifrabile, potente e al tempo stesso miracolosamente longeva della storia, che resta ancora oggi centrale negli equilibri diplomatici italiani e dell'occidente. Qualsiasi giudizio si deve fare in questi termini, aldilà del fatto che la figura di Papa Francesco come uomo sia una mascherata o meno. E in quest'ottica, lo reputo fino ad ora una figura positiva, che in questo clima di contradditorietà e interessi in conflitto, ha fatto dei passi avanti, anche se pure solo ideali.
Delphi ha scritto:
Secondo me è anche una questione di mentalità, non solo di influenza del Vaticano. Voglio dire, uno potrebbe anche sbattersene dei rimproveri del Vaticano e procedere con politiche, attività e promozione di valori laici, ma in Italia ricevere tali rimproveri significa ricevere anche quelli di tutti i cattolici conservatori, e quindi un calo di consensi.
La vicinanza del Vaticano non basta da sola a rendere di fatto uno stato più cristiano rispetto ad un altro. Per esempio, in Italia siamo meno conservatori e più "laici" rispetto a paesi americani come quelli della Bible Belt, sebbene questi non abbiano il Vaticano a casa loro e siano protestanti.
Sono d'accordo. Più o meno è quello che intendevo pure io. Non esiste influenza senza persone che si lasciano influenzare.
Ultima modifica di Stan il 07/12/2015, 19:45, modificato 1 volta in totale.
non ricordo dove avevo letto che una delle prime mosse post elezione fu quella di assumere alcuni tra i più grandi esperti di marketing e pubbliche relazioni.
è come un qualsiasi politico, ha uno staff dietro che gli consiglia cosa fare/dire per riprendere il terreno perso....e ci stan riuscendo alal grande
Però ridurre Papa Francesco, il suo pontificato e la sua storia ad una semplice opera di marketing non credo sia giusto; c'è anche questo aspetto, non lo nego, ma non è l'unico. E se volete avere un mio parere completo leggetevi anche il mio primo post.
E da ateo laico direi che è anche il caso di rivalutare la figura di Benedetto XVI, che non ha fatto per niente meno di Francesco I sotto molti punti di vista. Ovviamente ha avuto la 'sfortuna' di essere uno studioso che si è ritrovato a parlare a milioni di persone, e quindi era inadeguato sotto il punto di vista della comunicazione, ma la rivoluzione bergogliana che tanto si sbandiera oggi non ci sarebbe stata senza il suo apporto.
Uocciaganadu ha scritto:E da ateo laico direi che è anche il caso di rivalutare la figura di Benedetto XVI, che non ha fatto per niente meno di Francesco I sotto molti punti di vista. Ovviamente ha avuto la 'sfortuna' di essere uno studioso che si è ritrovato a parlare a milioni di persone, e quindi era inadeguato sotto il punto di vista della comunicazione, ma la rivoluzione bergogliana che tanto si sbandiera oggi non ci sarebbe stata senza il suo apporto.
Assolutamente sí, lo stesso Francesco più volte l'ha ricordato.
io però continuo a non vedere la vera rivoluzione. sento tanteparole e poco altro.
anche nell´unica vera occasione (il sinodo) si sono ridotti all´eucarestia per i divorziati.
e non dirmi che quelle 2 parole sui Gay sono una rivoluzione.
lo ior continua a fare schifo
la chiesa continua a non pagare tasse.
continua a invischiarsi nella politica e a dettere la strada.
io continuo a veder euno che dice tante cose belle....ma, per l´appunto, sono solo parole
Ma secondo me neppure il papa (che viene percepito forse come l'uomo più potente del mondo) può fare tante cose. Anche se lo desiderasse (che sia vero o no), non credo che riuscirebbe a mettere le mani in mezzo a molte questioni della Chiesa. E' una politica anche quella, e il papa non è un monarca che "quello che dico diventa reale". Infatti abbiamo visto quale sia l'opinione di molti cardinali nei confronti di Francesco.
Non vedo i vari membri della Chiesa come delle pecore che seguono acriticamente il proprio pastore, che se un papa gli dice di fare A, loro fanno A senza dire nulla, e se ne arriva un altro il giorno dopo che dice di fare B, loro fanno B senza dire nulla. Per me con il nuovo sinodo ha dovuto faticare molto, e forse avrebbe voluto di più.
NotOnlyWWE ha scritto:Per rispondere al thread, rivoluzionario non lo è semplicemente perché per esserlo occorre farla la rivoluzione, ovvero portare cambiamenti radicali, non limitarsi ai gesti.
Di rivoluzione non ho mai parlato né penso sia giusto parlare, semplicemente perché non c'è. C'è, però, un percorso interessante che è stato intrapreso già durante il pontificato di Benedetto XVI, che difficilmente verrà ricordato, visto che si è trovato fra un santo e Papa Francesco, che per vari fattori è amatissimo, da credenti e non, anche questo è importante. Ha ragione Delphi quando dice che le cose sono un po' più complicate di quanto possiamo pensare e che non è che se il papa decide qualcosa, allora automaticamente si concretizzerà, basti vedere la struttura del sinodo.
Comunque, quello che più mi importa è che non si riduca la storia di questa persona ad una trovata pubblicitaria architettata dai capi della Chiesa o da non so chi, perché, tralasciando anche il suo pontificato, c'è un'intera storia importante.