Delphi ha scritto:
In base a...?
Con povertà fisica intendo diverse cose, ma si potrebbe riassumere in una constatazione:
A livello sonoro, il Metal propone un ventaglio di sonorità abbastanza limitato. Un vero trattamento elettroacustico dello strumento non esiste o è poco espanso. E con ciò, frega un cazzo di coloro che si masturbano sui delay o sulle marche di chitarra, perché il suono non presenta significative differenza da un contesto all'altro. Ricordiamoci che pur sempre è musica commerciale e la gente "deve ricordarsela" ai concerti. Il Rock ha dato molto di più, in questo senso. Insomma, te ascoltando un brano dei, che ne so, Obscura, non rimarrai mai colpito dai suoni fisici quanto, se ne rimani certo colpito, da altro.
Con povertà intellettuale ci sarebbero una serie di sensate motivazioni:
A) Irritante è la struttura dei pezzi. Basati su accordi, che si ripetono senza un'apparente logica intrinseca. La divisione di lunghi brani, che a torto vengono definitivi complessi, poi non fa che aumentare l'astio per via dell'inutilità stessa della operazione (DAJE, LE SUITE). Senza parlare poi di ponti modulanti non consapevoli o semplicemente a cazzo di cane. Ricordo che questi sono commenti tecnici che, sì, vanno tenuti in considerazione visto che il Metal compone in modo accademico (ma magari fosse più accademica, alle volte) e reazionario (ops).
B) Ritmicamente è il nulla (tolgo i Meshuggah, sia chiaro). Che sia in tempi pari, dispari, sincopati o che vi siano poliritmie, sono solo un bagaglio di esperienze riversate in una musica che, per sua natura intellettuale, non permette una grande spazialità di ritmi.
C) Parlare dei contenuti con le band Metal è come voler sparare sulla croce rossa, alle volte. I testi sono il nulla. Ma proprio il nulla più assoluto: superficiali nel rifarsi ad antiche forme poetiche (l'irresponsabilità totale nei confronti del passato, vedi The Rime of Ancient Mariner che si dimentica della dizione poetica puff), filosoficamente inutili e perbenistici (il rapporto con la macchina e l'uomo, che nel concept o c'è la redenzione o c'è la distruzione del soggetto, tutto bello ed interessante), reazionari e revisionisti ( e questo tocca un po' tutti, da certa roba Folk fino a TUTTO il Prog), teologicamente acidi (tranne i Deathspell Omega, il Black Metal ci ha offerto una roba tipo Il Diavolo = Babbo Natale o ateismo = Odino), da filosofia Zen (certi testi dei Dream Theater sono da mettersi da mettersi le mani nei capelli), arbitrariamente descrittivi (con tutto il bene agli Agalloch, ma come si fa dire che le loro chitarre sono il suono della foresta?) e di denuncia sociale populista (e boh, qui ce ne sarebbe una schiera di gente Thrash o Neo Thrash), splatter senza ironia (e quindi, non più Splatter ma macellai senza ragione).... mi fermo che è meglio.
Allora, ora che ti ho fatto queste delucidazioni sul mio pensiero, credo sia opportuno dire che chi ascolta Metal non è, il più delle volte, come la sua musica. Mai mi permetterei di dire: "non capisci un cazzo perché ascolti musica di merda", anzi. Visto che non si sta pontificando su quale sia la "vera musica", ognuno può ascoltare quello che vuole all'odierno (cioè, anch'io ascolto qualcosa di Metal). Ciò che sarebbe utile sarebbero avere lucidità ed onestà intellettuale nel constatare certe ovvietà per godersi l'esperienza in modo sincero e non seguendo un'ideologia ( e le ideologie, in musica, hanno sempre fallito)... ciò significa constare anche che, in un'ottica il più ampio possibile, il Metal è un genere che ha rifiutato il dialogo intellettuale e moderno, e quindi risulta stopposo. E che il Metal si auto sostenga da solo, e ciò nell'ottica della comunicazione non è che sia proprio il massimo.
Tuttavia, credo che l'ascoltatore medio viva la sua passione in modo fisico ed emotivo, cercando una sorta di approccio quotidiano tra musica ed interiorità (il più delle volte innocente). E se una musica aiutare ad affrontare il quotidiano ben venga. E' una stata una premessa da DC solo per evitare inutili flame e riletture errate questo mio post, eh.