Darth_Dario ha scritto:
Mesias ancora non so come catalogarlo. La rinuncia alle armi fu fica invece, ma mal sfruttata.
Mesias mi piaceva non poco. Coincide {non a caso} col periodo nel quale seguivo più la TNA che qualsiasi altra compagnia.
Però Abyss è azzeccatissimo, in questo contesto {vedi, Dariè, che ogni tanto ne imbrocchi una ?}.
Lo Shield avrebbe potuto essere ben inserito nelle narrazioni, però chi ha perso quel promo citato poc' anzi, chi si ritrova ? Tre mercenari che chiedono "giustizia" e non si sa riguardo a cosa e di "credere in loro" senza sapere dove stanno andando.
I loro promo, oramai, sono di una noia mortale : ripetono lo stesso concetto da quando hanno debuttato, come se i booker gli avessero scritto l' incipit e poi avessero detto "poi cavatevela come vi pare, ma cercate di essere coerenti".
Tensai ha avuto, al suo debutto, una parvenza di background, ma a questa parvenza hanno unito un' idea che era perdente sul nascere. Come se chiunque non avesse riconosciuto Bernard / A-Train in quel grosso ibrido giappo-statunitense.
Perchè non prendere uno dei Main Eventer, come CmPunk, Sheamus o Del Rio, ma anche un fan-favourite come Bryan e creargli una storia accattivante per fare in modo che il pubblico si affezioni davvero ?
Ho fatto l' esempio di Macho Man, nel primo post. Con Macho Man ha pianto, gioito & sofferto un' intera generazione.
Non si guardava la WWF solo per vedere "i match", ma anche -soprattutto- per seguire la storia dei vari protagonisti {è valso per Undertaker, come per Kane, per Steve Austin, come per Bret & Owen Hart... }.
Solo di recente sembra che si sia persa l' abitudine di far conoscere l' uomo dietro al wrestler.
Ed è una mancanza madornale.