Oddio, fare una presentazione così su due piedi dei giocatori è un po' difficile, anche perché non posso indicarti quelli bravi e quelli seghe perché... beh, sono i primi 8 giocatori del mondo, come fanno ad essere seghe?Phenomenal Angel. ha scritto: Ora avrei bisogno di qualche presentazione sui giocatori

Proviamoci comunque, andando in ordine "di classifica" della Race To London (ossia quella che determina chi si qualifica al World Tour Finals):
NOVAK DJOKOVIC: probabilmente il giocatore più in forma in questo finale di stagione sul cemento veloce. Ha un servizio discreto (migliorato moltissimo negli ultimi anni), un ottimo dritto (come d'altronde quasi ogni tennista del circuito, altrimenti ti mangiano vivo in attacco), ma il suo colpo migliore rimane decisamnete il rovescio (in particolare il lungolinea, ma sulle diagonali è altrettanto devastante). Sebbene possieda un buono gioco "a tutto campo", nel complesso è decisamente un giocatore "da fondo", non si trova molto a suo agio a rete (non che faccia schifo, semplicemente prende campo e punti da fondo). È senza ombra di dubbio uno dei migliori giocatori in risposta che siano mai esistiti, dopo il leggendario André Agassi (e non a caso hanno uno stile che li accomuna molto). Quest'anno ha avuto un'annata un po' sfortunata rispetto a quella dell'anno scorso, ma si è comunque portato a casa un numero discreto di Masters 1000 (i tornei più importanti del circuito ATP - Association of Tennis Professionals), una prova del Grand Slam, ossia gli Australian Open (Slam che sono più importanti dei Masters 1000, ma non fanno parte del circuito ATP: sono sotto l'egida dell'ITF - International Tennis Federation) ed è stato finalista in altre due prove degli Slam, il Roland Garros (o French Open) e gli US Open. Quindi tutto sommato una grande annata, sebbene non possa paragonarsi a quella straordinaria giocata lo scorso anno.
ROGER FEDERER: va beh, senza i convenevoli di sorta, è il miglior giocatore di tennis di tutti i tempi, universalmente riconosciuto tale da tifosi (scettici a parte), addetti ai lavori ed ex giocatori di tennis o leggende di questo sport, incluso Rod Laver (forse LA leggenda del tennis per eccellenza). Quest'anno, nonostante abbia la bellezza di 31 anni (che per il tennis sono parecchi), è riuscito nell'impresa di vincere ben 6 tornei in tutto (che è una discreta media, considerando che il calendario odierno ed il gioco moderno non permettono di vincerne decine all'anno come qualche anno fa, soprattutto considerata la grandissima concorrenza), di cui una prova dello Slam (Wimbledon, il torneo più prestigioso di sempre), una medaglia d'argento alle Olimpiadi di Londra ed è riuscito nell'impresa di diventare nuovamente numero 1 del mondo, portando il record di settimane in quella posizione a 302 (il record precedente di Pete Sampras era di 286 settimane). Fino alla sconfitta contro Del Potro nel torneo di casa a Basilea, Federer era imbattuto nell'Indoor Hard (ossia il cemento "al coperto", negli stadi chiusi) dal novembre del 2010 ed è sicuramente uno dei giocatori più pericolosi su questa superficie, soprattutto su quella dell'O2 Arena di Londra, che è molto veloce e gli permette di esprimersi al massimo. Ha uno dei migliori servizi di sempre, che non significa sia il più veloce, ma semplicemente sa piazzarlo bene e sa giocare ottimamente anche la seconda di servizio (importantissima nel tennis maschile, se non vuoi perdere il turno di servizio). Ha migliorato moltissimo il suo rovescio in questi anni, che è diventata un'altra arma nel suo arsenale (sebbene tenda a sbagliarlo spesso), ha quello che molti hanno definito il miglior diritto nella storia del tennis ed è un ottimo giocatore sia da fondo campo che a rete, un all rounder in tutti i sensi. Ha un gioco classico, meno "di potenza" rispetto agli altri giocatori che vedrai, condito da una tecnica sopraffina ed un'intelligenza tattica invidiabilissima, oltre che una condizione atletica straordinaria (se è in forma, gli vedrai prendere dei colpi imprendibili, garantito al limone). Ovviamente parte "sfavorito tra i favoriti", questo semplicemente perché è il vecchietto della situazione e la stanchezza ha cominciato a farsi sentire in questo finale di stagione fiacco in termini di risultati. È però alla ricerca della settima vittoria al World Tour Finals, uno dei tanti record assoluti che ha settato nel corso della sua carriera tennistica.
ANDY MURRAY: probabilmente il secondo giocatore per forma fisica in questo periodo. Non c'è molto da dire, se non il fatto che quest'anno ha coronato una grande annata (finalista a Wimbledon e vincitore del suo primo Grand Slam, gli US Open, nonché medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra). Ha un gioco molto simile a quello di Novak Djokovic, sebbene non abbia la stessa consistenza mentale (uno dei punti di forza dei primi giocatori del mondo). Si comporta decisamente meglio a rete, anche perché è un tennista nato sull'erba di Londra e ha forse la miglior percentuale di prime di servizio in questo finale di stagione tra i primi quattro giocatori del mondo. Altro favorito alla vittoria finale del torneo.
RAFAEL NADAL [WITHDREW]: a detta di molti, uno dei migliori terraioli (ossia giocatori che ben si adattano alla terra rossa) della storia e lo ha dimostrato quest'anno vincendo il suo settimo Roland Garros. È un giocatore da fondo campo, che fa del gioco in top spin (cioè, dando effetto alla palla con la rotazione della racchetta) il suo punto di forza - 3200 rpm non sono pochi, per questo è pericolosissimo il rimbalzo della palla, specie sulla terra rossa. Ha avuto un'annata molto sfortunata, perché dopo Wimbledon (giugno) si è infortunato al ginocchio e ha deciso di ritirarsi anche dal World Tour Finals, lasciando quindi un posto libero (che verrà preso dal 9° classificato). Dovrebbe tornare l'anno prossimo, se tutto va bene, anche se molti sono scettici e parlano addirittura di una possibile seconda operazione al ginocchio.
DAVID FERRER: uno dei più sottovalutati, anch'egli della "generazione Federer" (quindi un vecchietto), che però sta giocando un'annata straordinaria, tanto che si trova così in alto nella classifica ATP. Non ha un punto di forza nel suo gioco, sebbene giochi prettamente da fondocampo, ma la sua qualità migliore è sicuramente quella di essere un lottatore, un tennista che ti sfianca proprio perché tenta di recuperare qualsiasi tipo di palla e ti costringe a giocare quel colpo in più che potrebbe costarti un errore. Un vero e proprio maratoneta, quasi quanto lo sono Djokovic e Nadal - sebbene sia difficile fare delle distinzioni a questi livelli: per esempio Federer non corre tanto quanto Nole e Nadal, eppure ha una condizione atletica forse migliore e in campo ci passa tranquillamente le ore, sebbene l'età si faccia sentire. Il veloce non è la sua superficie, ma quest'anno ha dimostrato di essere molto pericoloso anche qui, quindi potrebbe togliersi delle soddisfazioni.
TOMAS BERDYCH: l'emblema della "non-costanza". Alterna risultati straordinari (come la vittoria su Roger Federer ai quarti di finale degli US Open di quest'anno) a prestazioni veramente disastrose. Ma è un giocatore dotato di talento, capacissimo di mettere in difficoltà i "Moschettieri" (Roger Federer, Novak Djokovic, Andy Murray e Rafael Nadal) e di batterli. Ha un gioco che si basa prettamente sulla presa del campo con il diritto e se le sue accelerazioni entrano, su questa superficie può fare vittime illustri. La tenuta mentale è il suo unico problema, sebbene in questo finale di stagione sembra essersi sbloccato.
JUAN MARTIN DEL POTRO: un fenomeno, sinceramente. Un 23enne, quasi 2 metri per quasi 100 chili che si muove sul campo con una naturalezza impressionante. Capace di battere Roger Federer nel 2009 agli US Open, vincendo il suo primo e fin'ora unico Grand Slam, precipitato poi in classifica a causa di una serie di infortuni che lo hanno costretto a risalire la china fino a quest'annata dove ha fatto vedere grandi cose e dove sta ritrovando la forma fisica per tornare tra i primi 5 giocatori del mondo. Uno dei miei giocatori preferiti, si merita tutto ciò che ha conquistato fino ad ora e sono certo che, vista la giovane età, diventerà una delle colonne su cui si reggerà il tennis nei prossimi anni. Ovviamente i suoi punti di forza sono il servizio (micidialmente veloce e "pesante), i colpi da fondo campo di diritto e, sebbene la stazza faccia pensare il contrario, non è male nemmeno nel gioco a rete.
JO-WILFRIED TSONGA: meh, ri-meh, stra-meh. Tra gli 8 nomi che parteciperanno al World Tour Finals, lo dico in tutta franchezza, è sicuramente quello che non si merita di essere tra loro e che si trova lì per grazia ricevuta (basta guardare quanti punti di vantaggio ha Del Potro su di lui e Del Potro dopo gli US Open ha giocato un solo torneo per l'ennesimo infortunio al polso). S'è appesantito, è diventato un uovo di Pasqua ed è in una condizione atletica che definire penosa è fargli un complimento. Ha giocato con un calendario ridicolo che lo ha visto partecipare ad ogni singolo torneo si trovasse davanti e lo ha visto cadere nei primi turni come il peggiore dei top ten. Un'annata completamente opposta se paragonata ad un 2011 di tutto rispetto. Se vince qualche match nel Round Robin è intercessione divina, allo stato attuale delle cose. Per il resto, anch'egli un buon giocatore (se in condizione) "a tutto campo", sebbene basi fin troppo il suo gioco sul servizio che, a conti fatti, son più le volte che lo abbandona rispetto a quelle in cui lo salva. In definitiva, l'anello debole del torneo insieme al nome successivo.
JANKO TIPSAREVIC: l'outsider, sia perché non ci doveva essere, sia perché è un giocatore piuttosto mediocre, nel complesso. Non molto vario nel gioco, sempre il solito schema e non è nemmeno particolarmente brillante da questo punto di vista. A differenza del tizio "di sopra", però, ha giocato una grande annata, al di sopra di ciò che farebbero pensare le sue capacità, arrivando ad entrare nei top ten e a qualificarsi per questo showdown finale. In generale però, rispetto ai primi giocatori del mondo, c'è una differenza abissale di talento. Se si gioca bene le sue carte, qualche set lo porta a casa.
Sul finale mi ero chiaramente rotto di scrivere
