RawIsJerichoAgain ha scritto: Veramente io sono Interista ma lo so che è un troll,non lo difendo
Non dicevo a te ma a due interisti di sopra.

Te a volte penso che sei milanista poi figurati.
Ah per gli altri.
TRE VERSIONI SU OBIETTIVI E MODALITA' DELLA COMBINE - Masiello si contraddice fornendo tre versioni differenti su obiettivi della combine e modalità di comunicazione della stessa ai compagni di squadra. "Dichiarazioni non credibili non essendo univoche e certe" argomenta la Disciplinare e ricorda, ad esempio come sia risultato "non corrispondente al vero" che Andrea Masiello abbia parlato con Bonucci in spogliatoio essendo quest'utimo in ritiro con la Nazionale per uno stage pre-Mondiale. La seconda e terza versione, compresa quella fornita il 10 luglio alla Procura Federale perdono di credibilità anche perché confutate dalla testimonianza dello stesso Bonucci che colloca se stesso e Masiello "distanti almeno sette o otto file" sul pullman con cui la squadra raggiunge l'aeroporto di Bari per volare a Udine. E' il momento in cui Masiello racconta (nelle versioni successive) si aver agganciato Bonucci proponendogli la combine. L'Ufficio inchieste mostra già in fase di interrogatorio di ritenere credibile la "rigidità di assegnazione posti" sul pullman come prassi nelle squadre di calcio durante i trasferimenti.
NON ESISTE ALCUN PASSAGGIO DI DENARO - Ammesso che la combine sia stata realizzata e il gruppo abbia vinto perché pareggio c'è stato e pure con tanti gol, chi ha incassato i soldi? Sicuramente Andrea Masiello cui De Tullio, operatore nel settore delle scommesse, gira un assegno da 8.000 euro di cui 2.000 girati al factotum Iacovelli. Non risultano, invece, pagamenti a nessun altro dei soggetti coinvolti. Lo stesso Masiello spiega di non sapere se gli altri "hanno preso i soldi o no" e di non aver "chiesto nulla anche dopo la partita". I giudici della Disciplinare obiettano: "Appare poco credibile, se non inverosimile, che i presunti sodali di Andrea Masiello, dopo aver aderito alla proposta di combine e dopo aver ottenuto sul campo quel pareggio che sarebbe stato predeterminato a tavolino, non si siano interessati in nessun modo alla presunta vincita". Lo scrive in realtà anche il Gip di Bari Giovanni Abbattista a pagina 74 dell'ordinanza cun cui dispone l'arresto di Masiello. E De Tullio nega con forza di aver dato soldi ai giocatori.
LA TELEFONATA INESISTENTE - E' il contatto tra Salvatore Masiello e Pepe in cui il gruppo di Bari avrebbe proposto la combine al giocatore dell'Udinese ricevendo un netto rifiuto (senza però denuncia e da qui il deferimento per il centrocampista oggi alla Juventus). I giudici argomentano che dell'esistenza di questa telefonata "non vi è alcuna prova oggettiva" e anche sul contenuto ci sono due versione discordanti. Andrea Masiello infatti il 15 marzo 2012 racconta ai magistrati di Cremona che Salvatore Masiello avrebbe chiamato Pepe "chiedendogli se voleva acquistare una Ferrari", mentre alla Procura Federale (10 luglio 2012) si corregge e dice: "Ricordo che dopo i saluti di rito gli chiese se voleva vendere una Ferrari". Nessuno conferma la telefonata di cui non c'è traccia nei faldoni e anche se fosse avvenuta, dicono i giudici della Disciplinare, "non è verosimile ritenere che dal contenuto Pepe possa aver inteso dell'esistenza della presunta combine".
Tre macigni che Palazzi dovrà spostare dalla sua strada per dimostrare l'avvenuta combine in Udinese-Bari e riuscire così a condannare Bonucci, Salvatore Masiello e Belmonte per illecito e Pepe per omessa denuncia. Il pasticcio sul patteggiamento con derubricazione e super-sconto offerto in extremis davanti alla Disciplinare non depone a favore del procuratore la cui debolezza su questa gara è parsa evidente sin dal primo momento. In fondo nelle carte non solo non esistono conferme certe all'impianto accusatorio, ma addirittura le parole (giudicate di "rilevanza decisiva") di De Tullio e Carella, due dei soci di scommessa di Andrea Masiello, secondo cui non vi fu alcuna combine. "Quella partita se l'è inventata lui" ha detto De Tullio con conferma di Carella: "La partita si vedeva che non era organizzata".
Non provengono dai giornali ma dai verbali questi.
E su Carobbio ho detto tutto e non mi ripeto ma ribadisco ciò che viene fuori dalle motivazioni. Non esiste una sola singola prova contro Conte. Neanche una. Non è indagato dalla procura di cremona e neanche da quella di bari perchè carobbio a loro non ha mai parlato di Conte forse perchè sapeva che non sarebbe stato ritenuto attendibile. E carobbio accusa conte e l'intero siena di illecito sportivo e non di omessa denuncia di conte e alessio. Ma qui si crede solo quello che "conviene" credere. Come dicevo prima....credibilità a gettone.
E a convenienza o forse dovrei chiamare di tifo.