Dwight Schrute ha scritto: ↑20/12/2022, 12:28
Tanto ci sarà sempre qualcosa da dire su Messi.
Fino a 3 anni fa era la non vittoria con la nazionale. Ha vinto con la nazionale ed era "eh ma il mondiale". Ha vinto il mondiale e i giornalisti parlano della mantellina.
Ora che ha distrutto la logica di Xavi e Iniesta gli si imputa di non aver fatto un salto nel buio in un'altra squadra.
Per chi dice che Ronaldo si é messo in gioco vorrei solo dire che é passato dallo UTD al Real che in una sessione ha preso lui, Kakà e Benzema per 250 milioni totali e poi é passato ad una Juve che vinceva lo scudetto da 7-8 anni consecutivi. Quindi di che coraggio di mettersi in gioco parlate?
L'unica cosa certa é che c'é un Barcellona prima di Messi, un Barcellona con Messi e un Barcellona post-Messi.
Togliendo la prima Champions dove sono stati trascinati da Ronaldinho, nell'epoca di Messi hanno vinto più Champions che in ogni loro altra epoca.
In un anno solare ha fatto NOVANTADUE gol. E ora gli bastano due trofei per battere Dani Alves e diventare il giocatore più titolato di SEMPRE.
Quindi oltre alla retorica, ci sono pure i fatti. Messi é nel monte Rushmore del calcio con Maradona e Pelé. Il resto sono chiacchiere in malafede.
Su alcune cose, come vederlo andare via da Barcellona quando ormai non aveva più nulla da dare(verso la fine del decennio 10-20), si rientra nel campo della soggettività; le difficoltà del Barcellona attuale confermano come Messi stesse sprecando anni di carriera restandovi, dato che non c'era alcun progetto tecnico, se non quello di spendere tanti soldi(male). Va detto, comunque, che buona parte delle critiche che riceve Messi sono pretestuose. Questo perché ad un certo tipo di tifoso e di giornalista, uno come Messi sta sul cazzo. E gli starà sempre sul cazzo, anche se vincesse il Mondiale con una squadra di pulcini, sarebbe sempre merito della chioccia. Quei giornalisti del "ce ne son tanti", che si ergono a voce del popolo e aprono polemiche puerili per le peggiori stronzate pur di non discutere della cosa più importante, e cioè del calcio giocato.
Prendiamo la polemica sulla famosa mantellina che Maradona non si sarebbe mai messo. Il signore che ha messo la mantellina a Messi è il suo datore di lavoro, uno a cui hanno venduto l'intero sistema calcio, facendogli comprare un club in barba a qualunque regola finanziaria sul finanziamento di stato e che ha abbastanza soldi per comprarsi il Mondiale, la FIFA e tutta l'Unione Europea, se necessario. Scandalizzarsi per la mantellina è il solito guardare il dito e non la luna. Sono giornalisti, facessero qualche bella indagine su come viene finanziato il PSG e poi possono anche permettersi di fare la morale sulla mantellina.
Un unico appunto sulla questione di mettersi in gioco: come dimostra l'avventura dello stesso Messi a Parigi, andare in un altro campionato, incontrare un'altra cultura, non è facile e c'è sempre un rischio di rigetto. Cristiano Rolando è sempre andato in grandi club perché era un grandissimo giocatore, ma non è mica scontato che, cambiando, si riesca a fare subito bene e a vincere. Anche Messi lo scorso anno ha sofferto tanto il primo trasferimento nella sua carriera e quest'anno gioca in maniera completamente diversa. Quindi, nessuno dice che Ronaldo sia andato in squadrette, è andato sempre nelle squadre più forti dei rispettivi campionati, in periodi in cui spendevano un sacco di soldi per rinforzarsi sul mercato. Però ci vuole anche coraggio a lasciare un club dove sei amato e vincente per andare in un'altra squadra forte, facendo però un mezzo salto nel buio.
Questo rende Messi inferiore a Ronaldo? No, soltanto diverso. Il bello della loro epoca è che oltre ad essere due giocatori fortissimi che hanno vinto tanti trofei, sono due personalità agli antipodi. Ci può stare che qualcuno preferisca quella dell'uno, qualcun altro quella dell'altro, ma restano due grandissimi di questo sport.