COS'HA FUNZIONATO?
INSIDE-OUT BACKHAND. Praticamente il colpo che gli ha salvato la partita. È ormai risaputo che il rovescio di Federer sia migliorato moltissimo negli ultimi 6/7 anni, ma la costanza e la fiducia con la quale oggi continuava a sfoderare il rovescio ad uscire (sulla diagonale sinistra) gli ha permesso in più di un'occasione di cogliere il punto laddove non riusciva ad essere incisivo sulla diagonale del dritto. Questo, unito alle ottime statistiche sul rovescio (che entra con molta più frequenza) potrebbero fare la differenza tra uno stop in semifinale e l'ennesima finale a Melbourne.
LA FORZA MENTALE. Che una delle qualità di un campione sia la determinazione di portare avanti un match anche quando ormai sembra sull'orlo della sconfitta e, in molti casi, riuscire a ribaltare il risultato è cosa risaputa. Farlo quando stai giocando parecchio male e rialzare consapevolmente il livello di gioco, affidando le possibilità di vittoria solo e soltanto alle tue capacità tecnico-atletiche, è tutt'altro paio di maniche. La facilità con cui Federer ha passato dal giocare 4 set sottotono al rimettere sui giusti binari il FedExpress nel quinto, vincendo tutto sommato in maniera abbastanza agevole contro un top 10 è quasi disarmante. Sarà l'arma in più contro un Murray che è avanti nei testa a testa, ma non lo ha mai sconfitto in un Grand Slam?
CHIP AND CHARGE. Poi ti mangi le mani perché le statistiche a rete di Federer degli ultimi due set sono impressionanti e ti chiedi perché non abbia provveduto prima ad attaccare con più frequenza. Che Federer sia un fenomeno anche nel reparto delle volée è cosa nota, ma oggi il chip and charge sulla risposta ha fatto veramente malissimo al francese, che non reggeva proprio i cambi di ritmo. Contro i passati di Andy Murray sarà più difficile, ma deve provare con più costanza ad andare a rete: sfatiamo la leggenda metropolitana della fine del gioco a rete nel tennis, è ancora efficacissimo.
COSA NON HA FUNZIONATO?
IL SERVIZIO. Se la statistica finale lascia intendere uno scarto percentuale del 5% rispetto alla media del resto del torneo (sebbene 5% sia tantissimo a questi livelli), la percentuale set per set delle prime di servizio è drammatica. E questo è uno dei motivi per cui Tsonga non solo è stato il primo giocatore a breakarlo durante questo torneo, ma ha trovato spiragli per farlo ripetutamente (4 volte in 5 set). Se questa statistica non migliora potrebbe essere in seri guai, considerando che in semifinale affronterà il secondo miglior giocatore in risposta del tour e, dovesse vincere, in finale molto probabilmente troverebbe il miglior returner in assoluto.
DRITTO? NON PERVENUTO. Dov'era oggi quello che unanimamente è considerato il miglior dritto della storia del tennis? Tantissimi errori sulla diagonale, alcuni davveri inspiegabili e tantissime palle steccate. Per buona parte della partita non solo non sembrava in grado di produrre un vincente, ma era anche palesemente in ritardo con il gioco di piedi sulla palla, complice (a onor del vero) anche qualche pessimo rimbalzo. Dovrà lavorare molto per rimettere in carreggiata il suo colpo migliore, perché necessità della sua esplosività per accorciare il più possibile gli scambi contro giocatori più giovani di lui.
QUANTE OCCASIONI SPRECATE! Tante, veramente troppe. 4 break point su 18 convertiti sono una vergogna per un giocatore del suo livello, soprattutto considerando che di quei 4 break point convertiti ne ha buttati via almeno 3, facendosi ri-breakare da Tsonga. Oggi la sua tenuta mentale gli ha permesso comunque di venirne fuori, ma non potrà più concedersi questo lusso contro dei top player come Murray e Djokovic.
SEMIFINALE CONTRO MURRAY
LA TATTICA DI GIOCO. Rimane un'incognita. Da una parte il netto favorito è lo scozzese, che è ufficialmente l'unica testa di serie nelle semifinale a non aver perso ancora un solo set in tutto il torneo. L'inglese è stato clinico, preciso, sempre pronto a migliorarsi e a raggiungere una qualità di gioco eccelsa. Lendl nella serata australiana lo ha rimesso ad allenarsi sul campo perché non ha ancora giocato una singola partita di sera agli Australian Open e sappiamo bene quanto le condizioni fredde, che appesantiscono la palla, possano favorire Federer nel loro match serale. Sicuramente Federer dovrà continuare ad attaccare ed essere consistente a rete, perché una volpe come Lendl ha già in mente un piano tattico contro Roger e sicuramente Murray ha già imparato a memoria a metterlo in pratica. Non può concedere troppi spiragli sulla seconda di servizio e deve tenere lo scambio corto, perché altrimenti Murray potrebbe prendere piede facilmente.
COSA C'È IN PALIO? Dopo aver raggiunto il 35esimo quarto di finale consecutivo (record assoluto) e la 33esima semifinale in carriera (record assoluto) nei tornei del Grand Slam, Federer cercherà di allungare ulteriormente il record (anch'esso assoluto in campo maschile) di 24 finali di Slam e, ovviamente, quello di maggior numero di Slam vinti (17 al momento). Dall'altra parte Andy Murray è alla ricerca del secondo successo (consecutivo, dopo gli US Open del 2012) in una prova dello Slam, in modo da scrollarsi di dosso la pressione degli opinionisti, che ovviamente vedono all'orizzonte il rischio che Murray rimanga un One Slam Champion.